In un comunicato stampa emesso dal ministero della Salute il ministro Orazio Schillaci ha dichiarato di ritenere opportuno, “a sei mesi dalla sospensione dello stato di emergenza e in considerazione dell’andamento del contagio da Covid-19”, un “progressivo ritorno alla normalità”. Il ministro ha quindi decretato la “sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione della pandemia”, che diventerà ora settimanale, e il reintegro in servizio del personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione perché non vaccinato.
Il ministro Schillaci, specializzato in medicina nucleare e già membro del Comitato Tecnico Scientifico di Roberto Speranza, si era più volte pronunciato in passato a favore del green pass, dichiarandolo «uno strumento indispensabile per assicurare la sicurezza» e aveva definito la vaccinazione un atto di «senso civico». Nonostante ciò, nel comunicato emesso dal ministero si prevede che il reintegro del personale sanitario soggetto a sospensioni avvenga “prima del termine di scadenza della sospensione”. A motivare tale decisione, spiega il ministro, vi sono in particolare la scadenza il 31 dicembre prossimo delle disposizioni in vigore e la “preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali”.
Molte delle questioni legate alle misure messe in campo dal precedente governo per contenere la pandemia da Covid-19 verranno discusse nella giornata di oggi, nel corso del Consiglio dei ministri presieduto da Giorgia Meloni. Da domani 1° novembre, infatti, scadrà l’obbligo di indossare le mascherine negli ospedali, nelle RSA, negli ambulatori e nei centri diagnostici e, nonostante il nuovo governo fosse intenzionato a non rinnovare tale misura, a fronte dell’insistenza del presidente Mattarella e del mondo sanitario riguardo la necessità di continuare a proteggere i più fragili, ha compiuto un passo indietro. Sul piatto anche l’anticipo dello stop all’obbligo vaccinale per il personale sanitario (per il momento previsto al 31 dicembre), che già da domani potrebbe non essere più tenuto a vaccinarsi per poter lavorare. Sospese fino al 15 giugno 2023, per il momento, le sanzioni ai lavoratori over 50 non vaccinati previste dal dl 44/21, mentre per il momento permane (fino al 31 dicembre, come stabilito dal precedente esecutivo) l’obbligo di green pass in ospedali e Rsa, misura sulla quale l’attuale governo non si è ancora espresso.
[di Valeria Casolaro]