La NATO ha reso pubblica la propria strategia per ridurre le emissioni, arrivando ad azzerarle nel 2050, ma non ha rivelato quali siano le metodologie adottate per il monitoraggio. A denunciarlo l’organizzazione Conflict and Environment Observatory, che ha lanciato una campagna per chiedere che vengano forniti dati accessibili e obiettivi misurabili. «La comunicazione in merito è stata volutamente ambigua» ha riferito una portavoce dell’organizzazione, che spiega come l’obiettivo “zero netto” venga applicato solo alla NATO in quanto istituzione, ma «non agli apparati militari dei Paesi che aderiscono al Patto atlantico e che sono i primi responsabili della produzione di gas climalteranti».