L’erbicida cancerogeno glifosato è stato trovato per la prima volta nel Mar Baltico. La sostanza, utilizzata in tutto il mondo, e il suo acido aminometilfosfonico (AMPA) non erano ancora stati segnalati nell’ambiente marino, a causa della mancanza di metodi adeguati. Con questo nuovo studio, però, gli scienziati hanno sviluppato due nuovi metodi per l’analisi del glifosato e dell’AMPA nell’acqua di mare: uno su piccola scala e uno su larga. Il primo include una fase di pulizia che riduce al minimo gli effetti della matrice salina durante l’analisi. Il secondo utilizza una fase di pre concentrazione aggiuntiva. Entrambi i metodi sono stati convalidati in acqua ultrapura e acqua di mare ambientale.
I limiti di rilevamento raggiunti nel Mar Baltico con il metodo su piccola scala erano 6 e 8 ng / L per glifosato e AMPA, mentre il metodo su larga scala ha raggiunto rispettivamente 0,12 e 0,22 ng / L. I campioni sono stati analizzati con il metodo su larga scala. Glifosato e AMPA sono stati rilevati in particolare nelle stazioni vicine agli estuari. Le sostanze vengono misurate con successo nei campioni, ma non vale lo stesso oltre l’estuario salino a causa degli effetti di diluizione e degradazione.
Il glifosato è uno degli erbicidi più diffusi in campo agricolo. Normalmente viene spruzzato sulle colture modificate geneticamente (come la soia) proprio per resistere a dosi copiose dell’erbicida.