L’intensità dello scontro geopolitico tra Stati Uniti e Cina è sempre maggiore. A riportare l’attenzione sulla questione è un documento pubblicato dal Pentagono la scorsa settimana, dal titolo “Advantage at Sea. Prevailing with Integrated All-Domain Naval Power“. Il testo fissa gli obiettivi strategici di US Navy, Marines e Guardia Costiera per il 2021. L’attenzione viene rivolta a Cina e Russia, ma la priorità è la concorrenza con la Cina. Il Paese ha dimostrato una crescente forza economica e militare, oltre che l’intenzione di dominare le sue acque regionali. Lo dimostra la crescita esponenziale della capacità navale militare cinese nel Pacifico Occidentale.
Nel documento si legge che i tre servizi navali dovranno prepararsi a una guerra di alto livello con la Cina, e allo stesso tempo mettere in atto una strategia per contrastare la concorrenza con operazioni navali di “dissuasione e deterrenza”. La Cina è inoltre accusata di attaccare le reti informatiche civili e militari, di schierare navi militari ausiliarie camuffate da navi civili, di fare pressioni economiche sui piccoli Paesi per costruire basi logistiche. Recentemente, sia Stati Uniti che Cina hanno messo in atto delle manovre nello Stretto di Taiwan. Secondo gli esperti, è poco probabile che si arrivi a una guerra aperta nel breve periodo. Tuttavia – con l’aumento della presenza militare nel Pacifico delle due potenze – cresce il rischio che si verifichino incidenti.