Un uomo è stato fermato oggi con l’accusa di aver piazzato un ordigno su di una cisterna, il quale sarebbe dovuto esplodere nei pressi dell’aeroporto di Brasilia. Il fine sarebbe stato «far scoppiare il caos» e impedire «l’avvento del comunismo» e del nuovo presidente Lula in Brasile. Al piano avrebbero partecipato anche altri sostenitori di Bolsonaro, i quali avrebbero dovuto piazzare almeno altre due bombe in posizioni strategiche per spingere alla dichiarazione di “stato di assedio” in Brasile, provocando anche l’intervento delle forze armate. Nell’appartamento dell’arrestato è stato ritrovato un arsenale di armi del valore di 31mila dollari.