venerdì 22 Novembre 2024

È iniziato l’iter parlamentare per la Commissione d’inchiesta sul Covid in Italia

Durante la giornata di ieri è stato avviato l’iter parlamentare per l’istituzione di una Commissione d’inchiesta che indaghi sulla gestione dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19. 

Sono state avanzate tre proposte di legge, rispettivamente da Lega, Fratelli d’Italia e Azione-Italia Viva, le quali hanno contenuto simile ma differiscono leggermente per quanto riguarda le competenze attribuite alla Commissione. Tutte e tre le proposte concordano sul fatto che questa debba essere composta da 20 senatori e 20 deputati nominati in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari dal Presidente del Senato e dal Presidente della Camera. Vi è accordo anche sul fatto che la Commissione disponga degli stessi poteri dell’autorità giudiziaria per condurre le indagini e gli esami e sul fatto che venga mantenuto il regime di segretezza fino a quando gli atti e i documenti trasmessi saranno coperti dal segreto di Stato. Inoltre, tutte e tre le proposte prevedono che la Commissione approvi una relazione al termine dei suoi lavori e altre relazioni ogniqualvolta risulti necessario. 

Leggere differenze sono poi presenti nel budget a disposizione, che oscilla tra i 100 mila e i 300 mila euro annui, e sulla durata della commissione (la proposta di legge FdI prevede una durata di 18 mesi, mentre le altre due prevedono una durata corrispondente a quella della XIX legislatura).

Come già anticipato in un articolo di qualche giorno fa, va sottolineato il fatto che la commissione non indagherà sulla gestione dell’emergenza da parte del governo italiano a causa delle modifiche al collegio organico che avrà ad oggetto esclusivamente il periodo antecedente al 30 gennaio 2020 (in pratica, sarà preso in considerazione solo l’operato della Cina, l’unico Paese in cui il Covid si è manifestato prima di tale data). La modifica temporale, non presente nel vecchio testo, è stata condannata da parte dei deputati di Fratelli d’Italia, che hanno definito la vicenda «un insabbiamento istituzionale» finalizzato ad evitare che si indaghi nei confronti del governo per questioni come la disincentivazione delle cure domiciliari o il mancato aggiornamento del piano pandemico. A tal proposito, va infatti ricordato che alle terapie domiciliari si è opposto proprio il ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza. Interrogativi che, insieme ad altre questioni (la gestione delle RSA in Lombardia, gli obblighi vaccinali e le sospensioni dei lavoratori, ad esempio), sono destinati a rimanere senza risposta.

I compiti della Commissione, la proposta di Fratelli d’Italia

La proposta di legge di FDI assegna alla Commissione il compito di: (a, b) accertare le ragioni del mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale redatto nel 2006 e della sua mancata attivazione dopo la dichiarazione dell’emergenza sanitaria pubblica d’interesse internazionale da parte dell’Oms, avvenuta il 30 gennaio 2020, e la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale con deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020; (c) accertare le ragioni per cui il piano pandemico nazionale e la sua possibile attivazione non siano stati oggetto di considerazione da parte del Comitato tecnico-scientifico; (d) accertare l’eventuale esistenza di un piano sanitario nazionale per il contrasto al virus Sars-Cov-2 e le ragioni della sua mancata pubblicazione; (e) esaminare la natura e l’attività della task-force incaricata di coordinare ogni iniziativa relativa al fenomeno del coronavirus, costituita presso il Ministero della salute in data 22 gennaio 2020; (f) verificare il rispetto delle normative nazionali, europee e internazionali in tema di emergenze epidemiologiche, compreso il regolamento sanitario internazionale adottato dalla 58ª Assemblea mondiale della sanità il 23 maggio 2005 ed entrato in vigore il 15 giugno 2007; (g) esaminare i rapporti intercorsi tra le competenti autorità dello Stato italiano, l’Organizzazione mondiale della sanità e gli altri soggetti terzi ai fini della gestione dell’emergenza epidemiologica causata dal virus SARS-CoV-2, a partire dal periodo prepandemico. 

I compiti della Commissione, la proposta della Lega

La proposta di legge della Lega assegna alla Commissione il compito di: (a) valutare l’operato del Governo e le misure da questo adottate al fine di prevenire e contrastare la diffusione del COVID19; (b) esaminare i documenti, i verbali di organi collegiali, gli scenari di previsione e gli eventuali piani sul COVID-19 elaborati dal Governo o comunque sottoposti alla sua attenzione; (c) indagare e accertare le vicende relative al piano pandemico nazionale vigente nel tempo in cui ha iniziato a manifestarsi la diffusione del COVID-19 e al suo mancato aggiornamento nonché al ritiro del rapporto sulla risposta dell’Italia al COVID-19 dopo la sua pubblicazione nel sito internet dell’ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità; (d,e) valutare la tempestività e l’adeguatezza delle indicazioni, degli strumenti e delle misure adottate sotto il profilo del potenziamento del Servizio sanitario nazionale che il Governo e le sue strutture di supporto hanno fornito alle regioni nel corso di ciascuna fase dell’emergenza pandemica; (f) verificare la quantità, la qualità e il prezzo dei dispositivi di protezione individuale, dei dispositivi medici, dei materiali per gli esami di laboratorio e degli altri beni sanitari acquistati e distribuiti alle regioni nel corso dell’emergenza pandemica; (g) verificare l’esistenza di eventuali ritardi, carenze e criticità nella catena degli approvvigionamenti dei beni, individuandone le cause e le responsabilità; (h) indagare su eventuali donazioni ed esportazioni di ingenti quantità di dispositivi di protezione individuale e altri beni utili per il contenimento dei contagi, autorizzate o comunque verificatesi nella fase iniziale della pandemia; (i) l’indagine su eventuali abusi, sprechi, irregolarità o illeciti sulla gestione delle risorse destinati al contenimento e alla cura del Covid da parte del Governo, delle sue strutture di supporto e del Commissario straordinario per l’emergenza Covid; (l) accertare e valutare alcuni specifici aspetti relativi alla gestione dell’emergenza Covid da parte del Commissario straordinario, tra i quali l’acquisto in Cina di dispositivi di protezione individuale per la spesa complessiva di 1,25 miliardi di euro e la corrispondenza di essi ai requisiti prescritti, la realizzazione dell’applicazione Immuni, la gestione della fase iniziale della campagna di vaccinazione, l’acquisto di banchi a rotelle da parte delle istituzioni scolastiche per assicurare il distanziamento tra gli alunni; (m, n, o) valutare la tempestività e l’efficacia delle misure di prevenzione e di contenimento adottate dal Governo nella prima fase della pandemia nonché di quelle adottate nelle fasi successive, anche attraverso la valutazione comparativa con la condotta e i risultati ottenuti da altri Stati europei, nonché dell’adeguatezza e proporzionalità delle misure adottate dal Governo per la prevenzione e gestione dei contagi in ambito scolastico; (p) valutare la tempestività e l’efficacia delle indicazioni fornite allo Stato italiano dall’Organizzazione mondiale della sanità e da altri organismi internazionali; (q) valutare l’efficacia e i risultati dell’attività del Comitato tecnico-scientifico e degli altri organi, commissioni e comitati operanti a supporto dei decisori politici; (r) verificare l’eventuale sussistenza di incongruenze e difetti di trasparenza nella comunicazione istituzionale e nell’informazione alla popolazione su tutti gli aspetti riguardanti la diffusione, la modalità di trasmissione e le misure di protezione dal virus; (s) valutare l’incidenza che i fatti e i comportamenti accertati nel corso dell’inchiesta possono aver avuto sulla diffusione dei contagi e sui tassi di ricovero e mortalità per Covid; (t) accertare l’entità e la valutazione dell’adeguatezza delle risorse stanziate in ciascuna fase dell’emergenza pandemica.

I compiti della Commissione, la proposta di Italia Viva e Azione

La proposta di legge di IV-AZ assegna alla Commissione il compito di: (a, b) svolgere indagini e valutare l’efficacia, la tempestività e i risultati delle misure adottate da enti e da organismi nazionali, regionali e locali al fine di contrastare, prevenire, ridurre o mitigare l’impatto dell’epidemia di COVID-19, come pure sulle scelte strategiche, sull’eventuale presenza di fenomeni speculativi, illeciti e corruttivi in tema di allocazione e gestione delle risorse da parte del Governo, delle regioni e province autonome, delle aziende ospedaliere e delle aziende sanitarie locali e sulle modalità di affidamento degli appalti pubblici e di selezione del personale medico; (c) valutare l’efficacia e i risultati delle attività dell’Istituto superiore di sanità, del Comitato tecnico-scientifico e delle altre commissioni o comitati di supporto ai decisori politici; (d) valutare l’efficacia delle indicazioni fornite al Governo dall’Oms e da altri organismi internazionali e la trasparenza della comunicazione istituzionale del Governo italiano; (e,f) verificare inadempienze, ritardi e comportamenti illeciti o illegittimi di pubbliche amministrazioni o di soggetti pubblici e privati in tutti i settori coinvolti nella gestione della pandemia, come pure i contratti di appalto, di concessione e le operazioni di acquisto riferiti alla realizzazione di strutture sanitarie destinate alla cura dei pazienti Covid; (g,h,i) svolgere indagini sulla negoziazione degli acquisti delle dosi di vaccino e sull’efficacia del piano vaccinale, nonché sulle attività profilattiche e terapeutiche e sulla loro corrispondenza ai piani nazionali e regionali contro le pandemie e sul corretto funzionamento di procedure e strumenti impiegati per la prenotazione dei tamponi e dei vaccini da parte delle strutture sanitarie; (l) valutare in forma comparativa l’approccio degli Stati esteri nei confronti della pandemia da COVID-19, analizzando le normative e le prassi adottate, con particolare riferimento agli Stati dell’Unione europea; (m) individuare eventuali incongruità e carenze della normativa vigente al fine di garantire la tempestività e la qualità degli interventi relativi all’epidemia di COVID19; (n,o) verificare lo stato di attuazione sul territorio nazionale delle politiche sanitarie e socio-sanitarie controllandone i vari parametri come pure lo stato di realizzazione delle reti di assistenza territoriale e domiciliare; (p) valutare la congruità delle misure di chiusura delle scuole rispetto ai livelli di rischio effettivamente accertati all’interno degli istituti scolastici, nonché l’adeguatezza degli approvvigionamenti ad esse garantiti nei diversi aspetti coinvolti; (q) verificare la qualificazione dell’assistenza ospedaliera anche in direzione dell’alta specialità; (r,s,t) valutare le motivazioni della mancata realizzazione di una campagna diagnostica di tutta la popolazione, come pure l’applicazione del sistema dei raggruppamenti omogenei di diagnosi e la qualità delle prestazioni socio-sanitarie nella fase acuta della patologia da parte della rete sanitaria territoriale ed ospedaliera; (u) monitorare l’attività di formazione continua in medicina al fine di verificare l’efficienza e l’uniformità applicativa del sistema della formazione continua dei professionisti sanitari nell’ambito regionale e nazionale; (v) indagare il funzionamento nel territorio nazionale del numero per l’emergenza-urgenza 118 e degli altri numeri verdi nazionali, regionali o locali per le emergenze; (z) verificare le procedure ed i criteri adottati per la classificazione dei farmaci prescritti ai pazienti affetti da Covid al di fuori delle condizioni autorizzate.

E ancora, (aa, bb) indagare sulla definizione e corretta applicazione dell’ordine di priorità tra le categorie dei soggetti destinatari della somministrazione delle dosi vaccinali nonché sulla qualità, efficacia e sugli esiti dei trattamenti sanitari; (cc) valutare l’efficacia del coordinamento tra le principali istituzioni di vertice impegnate nel contrasto dell’epidemia; (dd,ee,ff) monitorare il numero e la qualità degli eventuali errori sanitari commessi dal personale sanitario, individuare idonee soluzioni per il miglioramento dei controlli di qualità sulle strutture sanitarie pubbliche e private, verificare eventuali condizionamenti da parte della criminalità organizzate nella gestione dell’emergenza sanitaria; (gg) monitorare l’impiego delle risorse e gli interventi messi a punto in tema di edilizia sanitaria; (hh,ii) verificare le procedure amministrative per l’approvvigionamento di farmaci, dispositivi di protezione individuale e macchinari di diverso tipo e l’eventuale commissione di illeciti durante la produzione e il confezionamento degli stessi; (ll) acquisire elementi conoscitivi su una serie di aspetti: lo stato di attuazione dei distretti socio-sanitari e delle agenzie sanitarie regionali, l’efficienza dell’erogazione dei medicinali da parte dei servizi sanitari regionali e lo sviluppo dei servizi erogati dalle farmacie, nonché i meccanismi di distribuzione delle dosi di vaccino sul territorio nazionale.

[di Iris Paganessi]

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3 Commenti

    • Una grande buffonata che servirà solo alle forze politiche per farsi belli agli occhi di una popolazione addormentata e drogata. Un altro provvedimento che servirà solo a sperperare denaro pubblico. Nessun politico risponderà mai delle malefatte commesse durante il covid. Nessuno potrà ridarci due anni di libertà che ci hanno tolto. Nessuno potrà riportare in vita i morti di covid causati da interventi sanitari sbagliati e i morti causati dai vaccini.

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