Il ricorso di quattro tunisini espulsi da Lampedusa nel 2017 ha provocato una condanna all’Italia da parte della CEDU (Corte europea dei diritti dell’uomo) per la violazione di tre articoli della Convenzione: trattamenti inumani e degradanti (art. 3), divieto di espulsione collettiva di stranieri (art. 4) e diritto alla libertĂ e alla sicurezza (art. 5). Secondo i giudici, l’Italia (all’epoca guidata dal governo Gentiloni, centro-sinistra) ha detenuto i migranti senza un procedimento ufficiale e in condizioni degradanti, inoltre il respingimento “non fu oggetto di una valutazione individuale” e quindi considerabile come un’espulsione collettiva, vietata dalla Convenzione dei diritti umani. L’Italia dovrĂ inoltre risarcire con 38mila euro i 4 migranti.