La giunta militare alla guida della Birmania dal 2021 ha bombardato la città di Pazigyi, nota per essere uno dei baluardi dell’opposizione al regime. Il raid aereo ha provocato la morte di circa cento civili, tra cui donne e bambini, «e il ferimento di molti altri», come dichiarato dal ministero del Lavoro del Governo di Unità nazionale (nato in opposizione al golpe), che ha definito l’azione un «atto atroce» che costituisce «un crimine di guerra».