giovedì 21 Novembre 2024

Gli USA vogliono potenziare la base di Sigonella in previsione di “aggressioni russe”

Il Dipartimento della Marina militare statunitense ha chiesto al Congresso di stanziare oltre 77 milioni di dollari per il potenziamento della stazione aeronavale di Sigonella, con l’obiettivo di contrastare la “penetrazione russa nel Mediterraneo allargato”. Il progetto che coinvolge la base militare siciliana prende il nome di Ordnance Magazines e prevede la costruzione di nuovi 4.802 m2 da destinare all’arsenale, dei quali 4.205 per i depositi ad alto potenziale esplosivo e 600 per l’edificio protetto destinato alle attività di “revisione e manutenzione” delle munizioni. La struttura “servirà a ricevere, stoccare, isolare, ispezionare, caricare, scaricare e consegnare gli ordigni così come ad assemblare, costruire, smontare, assicurare la manutenzione e riparare le munizioni. Il progetto risponderà pienamente ai requisiti previsti dai Comandi di guerra e alle direttive sugli standard anti-terrorismo del Dipartimento della Difesa”, fa sapere la Marina militare statunitense.

La base di Sigonella, divenuta celebre per il braccio di ferro tra Roma e Washington nell’ottobre 1985, ospita nell’ala est l’Aeronautica militare italiana e a ovest la Naval Air Station (NAS) statunitense. Vista la sua posizione strategica, la stazione aeronavale di Sigonella è utilizzata anche per le missioni NATO nel Mediterraneo. Non a caso la struttura è stata scelta come base operativa principale dell’Alliance Ground Surveillance (AGS), il sistema di intelligence dell’Alleanza. Il potenziamento chiesto al Congresso si rivelerebbe utile per le future missioni delle forze armate USA e NATO in Africa, Europa e Medio oriente. Nel progetto presentato dalla Marina militare statunitense, si prevede la costruzione di “quattro box in cemento armato rinforzato D-type, due magazzini sotterranei con aggiornamenti anti-sismici e due depositi modulari di stoccaggio”.

Il progetto Ordnance Magazines fa parte dell’European Deterrence Initiative (EDI), il rafforzamento della presenza delle forze armate statunitensi in Europa avviata da Washington a seguito dell’annessione russa della Crimea nel 2014. L’iniziativa può contare su un budget di oltre 3,6 miliardi di dollari. “Grazie ai prossimi finanziamenti dell’European Deterrence Initiative si potenzierà la postura di sicurezza in Europa e la rapidità di difesa contro l’aggressione della Russia alle nazioni NATO“, scrive la Marina militare statunitense.

[di Salvatore Toscano]

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