La Commissione Antimafia, che con grande ritardo ha finalmente ottenuto il via libera dal Parlamento, si riunirà in settimana per eleggere il suo nuovo Presidente. Secondo tutti i pronostici, ad aggiudicarsi l’ambita poltrona sarà Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d’Italia ed ex consigliera regionale del Lazio. Vicinissima alla premier Giorgia Meloni, Colosimo può “vantare” un altro rapporto di amicizia molto significativo, di cui non ha mai fatto mistero: quello con l’ex terrorista di estremista di destra Luigi Ciavardini – condannato definitivamente per la strage di Bologna del 2 agosto 1980 e per l’omicidio del poliziotto Francesco Evangelista e del giudice Mario Amato -, che è stato recentemente evidenziato da Report. Per questo motivo, numerosi familiari di vittime di mafia hanno promesso battaglia contro una nomina sempre più probabile, firmando congiuntamente una lettera-appello inviata al Fatto Quotidiano.
“Abbiamo appreso dalla stampa la notizia secondo cui la nuova Commissione parlamentare antimafia, in settimana, si riunirà per eleggere il suo presidente nella persona della onorevole Chiara Colosimo. Rimaniamo sbigottiti e increduli di fronte a questa prospettiva”, scrivono Salvatore Borsellino, Paolo Bolognesi, Manlio Milani, Federico Sinicato, Stefano Mormile, Nunzia Agostino, Paola Caccia, Pasquale Campagna, Giovanni Impastato, Angela Gentile Manca, che nella missiva sottolineano l’entità del curriculum criminale dell’ex terrorista: “Ciavardini, esponente – assieme ad altri criminali come Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro – del gruppo eversivo neofascista dei Nar, è stato condannato definitivamente per l’omicidio del poliziotto Francesco Evangelista e del magistrato Mario Amato (che aveva preso in mano le indagini del collega Vittorio Occorsio, assassinato dal terrorista neofascista Pierluigi Concutelli, sui legami tra destra eversiva, P2 e apparati dello Stato) e ovviamente per la strage della stazione di Bologna, dove morirono 85 persone”.
I familiari ricordano inoltre “i plurimi depistaggi” in favore dei neofascisti “commessi da uomini dei servizi segreti infedeli alla Costituzione repubblicana e da apparati delle istituzioni”, nonché “i legami esistenti tra criminalità mafiosa ed esponenti della destra eversiva (proprio come Fioravanti e Mambro, ma anche Paolo Bellini, altro condannato, in primo grado, per la strage di Bologna), e tra questi e soggetti infedeli delle istituzioni” e i rapporti “tra Ciavardini, Fioravanti e Mambro e alcune associazioni che, da anni, stanno chiedendo a gran voce l’abolizione del 41-bis e dell’ergastolo ostativo per i reati di mafia e terrorismo”.
Come ha ricostruito Report, nel 2021 Colosimo avrebbe tra l’altro appoggiato la nomina di Manuel Cartella, uomo di Ciavardini, a vice Garante dei detenuti. La sua candidatura fu avanzata nella Prima Commissione del consiglio regionale laziale da Pino Cangemi, ex paracadutista e dirigente del Movimento Fiamma Tricolore, che oggi ricopre la carica di vicepresidente della Regione Lazio.
La denuncia dei familiari dei parenti delle vittime di mafia è chiara: “Ci chiediamo come sia anche solo lontanamente immaginabile – scrivono nella seconda parte della lettera – pensare di eleggere a presidente della Commissione antimafia una persona con tali frequentazioni, posto che due degli argomenti che la futura Commissione si troverà necessariamente ad affrontare sono il coinvolgimento degli eversori neofascisti nella strategia stragista mafiosa degli anni ’92-’94 e il ruolo della Falange Armata in essa. È accettabile che si scelga, per un ruolo così importante, una persona che non si vergogna di avere rapporti con uno stragista che mai si è pentito? E, ancora, solo a noi appare evidente il gigantesco conflitto di interessi della probabile futura presidente? È così che lo Stato onora le vittime delle stragi terroristico-mafiose e chiede fiducia a loro familiari?”.
L’epilogo della lettera è colmo di sdegno: “Se questo sarà veramente il primo, nefasto, passo della neo Commissione (che ancora speriamo si riveli una notizia priva di fondamento), ci auguriamo che i componenti che avalleranno tale scelta avranno almeno la decenza di evitare di partecipare alle commemorazioni di quelle stragi”.
[di Stefano Baudino]