domenica 22 Dicembre 2024

Biden ha detto sì: l’Ucraina avrà anche i caccia F-16

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha comunicato ai leader del G7 riuniti a Hiroshima che sosterrà «uno sforzo congiunto con alleati e partner per addestrare i piloti ucraini su velivoli di quarta generazione, compresi gli F-16». Un annuncio saliente, che non rappresenta l’unica novità emersa al forum intergovernativo, dove si è discusso anche di nuove sanzioni alla Russia e si è lanciato un ultimatum ai Paesi che sostengono lo sforzo bellico del Cremlino.

La notizia sul progetto di formazione dei piloti ucraini è stata confermata dal consigliere alla Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, il quale ha precisato che ancora «non è il momento» dell’utilizzo di questi aerei. L’addestramento non si svolgerà in territorio statunitense ma avverrà interamente in Europa, con la partecipazione del personale americano. La coalizione di Paesi che vi parteciperanno decideranno quando fornire i jet, quanti fornirne e chi li fornirà. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha comunicato su Twitter di aver accolto «con favore» la «storica decisione degli Stati Uniti e del presidente Joe Biden di sostenere una coalizione internazionale di jet da combattimento», che «migliorerà notevolmente» l’esercito ucraino «nel cielo». Rishi Sunak, primo ministro britannico, ha salutato come «benvenuto» il sostegno americano all’iniziativa multilaterale, confermando sul punto l’impegno inglese. Lo ha seguito a ruota il ministro della Difesa della Danimarca, Troels Lund Poulsen.

Nel corso dei colloqui ad Hiroshima, i leader del G7 hanno promesso di “rimanere uniti contro la guerra di aggressione illegale, ingiustificabile e non provocata della Russia contro l’Ucraina”, dichiarando congiuntamente di voler “imporre ulteriori sanzioni e misure per aumentare i costi della Russia e di coloro che sostengono il suo sforzo bellico” con l’obiettivo di “affamare la macchina da guerra della Russia”. I leader hanno chiesto nuovamente al Cremlino di ritirare le sue truppe dal territorio ucraino, promettendo un maggiore sostegno finanziario, umanitario, militare e diplomatico a Kiev “per tutto il tempo necessario”. Secondo un’indiscrezione accreditata da vari media internazionali, la componente statunitense delle nuove sanzioni comprenderà il taglio delle esportazioni americane a circa 70 aziende russe e di altri Paesi. 300 sanzioni contro individui, entità, navi e aerei dovrebbero essere presto annunciate dai leader del G7.

Dal forum intergovernativo si leva poi un durissimo attacco contro gli Stati che sostengono le forze armate russe, che – così dichiarano congiuntamente i rappresentanti dei governi presenti a Hiroshima – sopporteranno “gravi costi” se non cesseranno “immediatamente” tale attività. I leader hanno annunciato il rafforzamento del coordinamento “per prevenire e rispondere alle terze parti che forniscono armi alla Russia”, aggiungendo che continueranno a intraprendere “azioni contro gli attori di Paesi terzi che sostengono materialmente” lo sforzo bellico del Cremlino.

Nel frattempo, dopo le visite istituzionali a Berlino, Parigi, Roma e Londra, Zelensky è approdato questa mattina a Hiroshima, dove parteciperà al G7. Una ripresa della televisione giapponese NHK ha mostrato il presidente ucraino scendere da un aereo francese in tenuta verde militare. Su Twitter, Zelensky ha scritto: «G7. Incontri importanti con alleati e amici dell’Ucraina. Sicurezza e cooperazione rafforzata per la nostra vittoria. La pace oggi sarà più vicina».

[di Stefano Baudino]

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