Il governo di Budapest si è opposto a una nuova tranche di aiuti militari per l’Ucraina da 500 milioni di euro provenienti dal fondo European Peace Facility, perché nella lista nera degli “sponsor internazionali della guerra” stilata dal governo di Kiev figura anche la banca Otp, la più grande banca ungherese. Secondo l’agenzia anticorruzione ucraina l’istituto di credito “fornisce condizioni preferenziali ai militari russi” e quindi “li ricompensa per i crimini di guerra commessi”. La banca respinge queste affermazioni, considerandole il risultato di un’analisi errata e parziale.