È interessante notare che negli ultimi anni, a causa di fattori strutturali importanti e molto impattanti sulla condizione finanziaria degli italiani, come l’emergenza pandemica Covid-19 e la crisi economica che ne è scaturita, si sono modificati anche alcuni comportamenti alimentari e in particolare si è visto che il 33% degli italiani dichiara di acquistare più prodotti a basso prezzo, ad esempio prodotti di primo prezzo o quelli con il marchio del supermercato, il 29% dichiara di comprare meno alimenti e bevande non essenziali come gli alcolici, dolci, snack salati. Il 26% dice di andare meno al ristorante o al bar, il 21% compra meno carne e pesce rispetto a prima, il 20% acquista più prodotti a lunga conservazione, per esempio scatolame, zucchero, pasta.
Crescita esponenziali degli acquisti online di cibo
Un altro dato interessante che possiamo considerare è quello della crescita esponenziale degli acquisti di cibo online negli ultimi anni. In particolare, alcune rilevazioni ci dicono che l’acquisto di cibo tramite e-commerce ha fatto registrare una vera e propria esplosione in tutta Europa: nel 2020 è cresciuta del 90-120% e nel 2021 di un’ulteriore 40-70%. Gli italiani, in particolare, che hanno fatto acquisti online nel 2021 sono stati 10,7 milioni, vale a dire 2,3 milioni in più rispetto al periodo pre-pandemico e il valore medio settimanale delle vendite tra il 2020 e il 2021 è cresciuto da 28 a 34 milioni di euro. La tendenza all’acquisto online pare che si stia consolidando e radicando anche dopo la crescita forzata del periodo della pandemia (trend crescente anche nel 2022-2023).
Un’opportunità per salute dei consumatori e Ambiente
Acquistare il cibo online è un fattore chiave nell’educazione alimentare del consumatore per promuovere comportamenti responsabili verso l’ambiente. Questo perché si tratta di un atto che il consumatore mette in essere con un’azione che potremmo dire va dal basso verso l’alto, nel senso che è il consumatore stesso che accedendo alle numerose opzioni di cibo online può scegliere e ad acquistare il prodotto che lui reputa più desiderabile, potendo selezionare prodotti che siano più sostenibili per l’ambiente o benefici per la propria salute, mentre quando si va a comprare al supermercato i prodotti a disposizione sono stati in un certo senso “imposti” e selezionati dall’industria alimentare, quindi potrebbero anche non essere sostenibili, e di fatto in gran parte non lo sono. Questo perché l’obiettivo primario del sistema industriale agroalimentare non è la sostenibilità ma la crescita annuale del fatturato e in secondo luogo la palatabilità degli alimenti. Palatabilità non corrisponde tuttavia a salubrità e qualità. Anche se l’impulso parte dal consumatore, ci sono comunque dei pro e contro nel ricorrere ad un acquisto online. Vedremo dunque alcuni consigli concreti per valorizzare al meglio e trasformare l’acquisto online in una opportunità e convenienza a vantaggio del consumatore.
L’acquisto di cibo online può diventare un’occasione veramente interessante qualora si posseggano già un certo livello di consapevolezza e alcune conoscenze sull’alimentazione sana. Oggi sono disponibili infatti dei servizi e delle piattaforme apposite che permettono di fare la spesa direttamente dal produttore e ricevere il prodotto a casa tramite spedizione con corriere oppure addirittura con una consegna a domicilio da parte del produttore stesso o della piattaforma che gestisce gli ordini. Esempi virtuosi di questo genere di piattaforma sono ad esempio quelli che distribuiscono agrumi, frutta secca e altri prodotti tipici della Sicilia in tutta Italia, oppure realtà come Genuino Punto Zero, che accorcia le distanze tra la campagna e la città rendendo i prodotti alimentari locali ed artigianali facilmente accessibili ai consumatori urbani grazie ad una piattaforma per la vendita online di prodotti sostenibili, con la possibilità di ritirare la spesa nel proprio quartiere o di farsela portare a casa con mezzi a basso impatto ambientale.
Un’altra possibilità è quella di poter ordinare online degli alimenti e poi ritirare la merce presso un punto di consegna della propria zona di residenza. Questa è una soluzione tipica dei GAS e degli Alveari, presenti ormai in gran parte del territorio nazionale.
Cosa sono i GAS?
GAS è un acronimo che sta per Gruppi di Acquisto Solidale. Sono gruppi per l’acquisto di cibo organizzati spontaneamente dai consumatori stessi, che partono da un approccio critico al consumo e che vogliono applicare i principi di equità, solidarietà e sostenibilità ai propri acquisti (principalmente prodotti alimentari o di largo consumo). Tale obiettivo è realizzato primariamente attraverso la disintermediazione della filiera: anziché rivolgersi alla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) o ad altre forme di intermediazione, i GAS acquistano direttamente dai produttori, precedentemente selezionati dai GAS stessi sulla base di criteri definiti internamente da ciascun GAS.
Tra questi criteri vi sono solitamente la sostenibilità ambientale, la solidarietà verso il produttore e la qualità dei prodotti, privilegiando sempre cibi biologici, stagionali e locali. Anche in questo caso, gli ordini vengono gestiti tramite prenotazione online da parte dei consumatori iscritti al GAS, su una piattaforma apposita. La merce viene consegnata solitamente una volta a settimana in un giorno preciso e prestabilito, nella sede del GAS. Molto simile ai GAS è anche il servizio offerto dagli Alveari, il cui principio guida è l’acquisto locale presso produttori di zona. In media i prodotti distribuiti dagli Alveari percorrono 61 chilometri prima di arrivare nel piatto. Ogni territorio italiano custodisce un tesoro di prodotti locali e l’obiettivo degli Alveari è quello di mettere in contatto il consumatore con questo prodotto locale, riducendo i costi ambientali di inquinamento dovuti al trasposto su lunghe distanze, tipico invece dei supermercati e della filiera industriale della GDO.
Ecco allora che da una parte abbiamo i consumatori “critici” e consapevoli che cercano prodotti etici e compatibili con il loro benessere e con quello del pianeta, dall’altra si trovano i piccoli produttori che fanno fatica a trovare un mercato nonostante la bontà dei loro prodotti. E quindi possiamo farli incontrare attraverso queste forme di mediazione che vengono anche chiamate “Piccola Distribuzione Organizzata”, in contrapposizione alla GDO industriale.
Con l’acquisto online è possibile acquistare alimenti di qualità superiore rispetto a quelli mediamente presenti al supermercato. Esempi tipici di prodotti che possono essere acquistati online sono ad es. gli agrumi siciliani e calabresi, le mandorle pugliesi o siciliane, farine macinate a pietra e biologiche di tante piccole aziende BIO sparse in tutta Italia, oppure la pasta e il riso. E oggi si possono comprare anche frutti esotici ma 100% italiani come l’avocado e le banane di Sicilia. E molto altro ancora. La spesa online è da vedere quindi come un’opportunità per migliorare la qualità della propria dieta rispetto alla qualità industriale offerta dai supermercati, e come occasione per sostenere l’economia agricola locale o nazionale, a vantaggio dell’ambiente e della riduzione delle emissioni inquinanti che sono caratteristiche invece del cibo che arriva da Paesi lontani.
[di Gianpaolo Usai]
Articolo interessante, grazie