A partire dal mese di agosto, Mosca “ridurrà volontariamente la sua offerta di petrolio di 500.000 barili al giorno, tagliando le sue esportazioni di tale quantità sui mercati globali”. Lo ha dichiarato Alexander Novak, vice primo ministro russo responsabile per la politica energetica. Il suo annuncio ha fatto seguito ai tagli della produzione petrolifera russa di quest’anno dello stesso volume, che rappresentano parte della risposta del Cremlino alle sanzioni imposte dagli stati occidentali a causa del conflitto in Ucraina. Contemporaneamente, anche l’Arabia Saudita ha annunciato che estenderà il taglio della produzione da un milione di barili al giorno.