Anche chi è stato vaccinato dovrà rispettare la quarantena in caso di contatti con soggetti risultati positivi al Covid-19, rispettando dieci giorni di isolamento prima del tampone molecolare di controllo, è quanto prevedono le linee guida emanate in Italia dal ministero della Salute alle regioni nella giornata di ieri. Una decisione spiegata, come al solito, dai virologi più in voga alla tv. Fabrizio Pregliasco – virologo dell’Università degli Studi di Milano – ha argomentato che «è necessario proseguire con tutte le precauzioni perché non abbiamo certezza della sterilizzazione del soggetto vaccinato. Inoltre nessun vaccino è efficace al 100%». Il vaccino, infatti, non protegge dalla possibilità di contrarre il virus, ma – almeno in teoria – permette all’organismo di non sviluppare la malattia. Così funzionano quelli influenzali e così si conta che funzioni quello per il Covid, al netto delle varianti contro le quali ancora non vi è alcuna certezza sulla reale efficacia. Non vi è quindi certezza che un vaccinato non possa essere comunque infettivo.
Come al solito, però, tra i virologi abbondano i pareri discordanti. «Per quanto riguarda la quarantena per i vaccinati io non sono d’accordo, un vaccinato che ha un contatto ravvicinato con un caso non dovrebbe fare quarantena. E’ un argomento sul quale c’è confusione e non ci sono forti dati», contesta Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.