giovedì 21 Novembre 2024

L’intelligence USA rivela: “la controffensiva ucraina non raggiungerà gli obiettivi”

La controffensiva è meno efficace di quanto sperato dagli alleati e l’Ucraina deve accettare il fatto che non riuscirà a raggiungere i principali obiettivi prefissati: è il succo di quanto riferito al The Washington Post da funzionari statunitensi citando informazioni riservate di un rapporto dell’intelligence USA. A prescindere dalla consegna di caccia F-16, secondo gli 007 statunitensi, Kiev non riuscirà a riconquistare il centro strategico di Melitopol, città fondamentale per Mosca per spostare truppe e rifornimenti dalla Crimea. I motivi sarebbero le tre linee difensive e la grande capacità russa di difendersi con campi minati e trincee. Secondo un ex colonnello anche i droni sarebbero inefficaci, viste le efficaci contromisure russe. I risultati deludenti e l’arrivo dell’inverno hanno fatto avviare trattative internazionali di pace segrete che hanno incluso Paesi occidentali e parte di quelli neutri. Sarebbe in programma anche un terzo incontro diplomatico che, questa volta, includerà anche la presenza di Mosca.

La conquista di Melitopol è fondamentale per la controffensiva: la città si trova in una posizione strategica tra due importanti autostrade e una linea ferroviaria sfruttate per spostare rinforzi e rifornire la Crimea e gli altri territori occupati. Tuttavia, secondo i funzionari anonimi, le forze armate ucraine non riusciranno mai a raggiungere la città a causa della grande abilità di Putin nel difendere il territorio con campi minati e trincee. Stando al rapporto, le forze ucraine resteranno a diversi chilometri dalla città. Rob Lee, analista militare del think tank americano Foreign Policy Research Institute, ha dichiarato: «La Russia ha tre principali linee difensive e poi città fortificate. Non è solo la questione se l’Ucraina possa superarne una o due, ma le deve superare tutte e tre e poi avere significative forze a disposizione per prendere Tokmak ed andare oltre». Secondo le fonti anonime anche l’approvvigionamento di caccia F-16 non cambierebbe le sorti: «Il problema rimane sfondare la principale linea difensiva russa, e non ci sono prove che questi sistemi sarebbero stati una panacea». Secondo Bob Hamilton, colonnello in pensione dell’esercito americano e anche lui ricercatore presso il Foreign Policy Research Institute, anche i droni sono inefficaci: «Gli ucraini semplicemente non hanno abbastanza capacità per costruire abbastanza droni e colpire in profondità all’interno del territorio russo contro obiettivi sufficienti per erodere la volontà di combattere della Russia. Non credo che un singolo sistema d’arma possa essere una pallottola d’argento». Un altro fattore determinante sarà il tempo: l’estate sta volgendo al termine e mantenere i soldati al caldo e riforniti di cibo e munizioni diventerà molto più difficile. Secondo le fonti risulterà decisiva la quantità di truppe che potranno darsi il cambio e anche su quanta attrezzatura specializzata potrà contare Kiev. Uno dei funzionari anonimi ha aggiunto che «i russi sono noti per essere in grado di combattere quando fa freddo».

Nonostante il successo di Kiev nel degradare e demoralizzare le forze russe e i nuovi territori conquistati, la lentezza della controffensiva è stata riconosciuta anche dal ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba, che ha comunque affermato che “Kiev non si fermerà”. Il generale Mark A. Milley, presidente del Joint Chiefs of Staff del Dipartimento della Difesa USA, ha affermato: «Un paio di mesi fa avevo detto che questa offensiva sarebbe stata lunga, sanguinosa e lenta. Ed è esattamente quello che è: lungo, sanguinoso e lento, ed è un combattimento molto, molto difficile». Il fallimento della controffensiva rischia anche di mettere in imbarazzo i paesi occidentali, i quali hanno fornito veicoli di combattimento (come i Leopard 2 e i Bradley) che si sarebbero poi rivelati inutili. Già a febbraio un’altra valutazione segreta degli Stati Uniti aveva indicato la carenza di equipaggiamento efficace per la riconquista dei territori. Inoltre, le dichiarazioni dei funzionari starebbero agitando gli animi alla Casa Bianca: alcuni repubblicani si stanno opponendo all’invio di un ulteriore pacchetto di 20,6 miliardi di dollari in aiuti e alti gradi dell’esercito concordano sul fatto che si sarebbero dovute inviare le armi più potenti con maggiore anticipo.

Quella tra Russia e Ucraina è ormai una guerra di posizione alle porte dell’Europa e, alla luce dei risultati poco convincenti di entrambi i lati belligeranti, non sorprende sapere che le trattative di pace si stanno intensificando: il 24 giugno in Danimarca si è tenuto un incontro internazionale sull’Ucraina in massima segretezza che ha coinvolto i Paesi occidentali e parte di quelli neutri. In Arabia Saudita si sono recentemente riunite 40 delegazioni nazionali, più i rappresentanti UE e delle Nazioni Unite e dovrebbe essere in programma un terzo incontro diplomatico a livelli di capi di Stato e di governo che comprenderà anche la presenza di Mosca.

[di Roberto Demaio]

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