Alle dieci di questa mattina si è svolta, presso il Tribunale di Massa Carrara, la prima udienza del processo a carico di quattro attivisti di Ultima Generazione ed Extintion Rebellion Versilia. I fatti contestati risalgono al 10 giugno 2022, quando i soggetti hanno bloccato la Strada dei Marmi, a Carrara, un gesto dimostrativo per chiedere al governo di “arginare l’estrattivismo indiscriminato che devasta il territorio circostante e tiene sotto scacco la popolazione”, come riferito da Ultima Generazione in un comunicato. Due delle attiviste presenti si sono legate tra di loro con un lucchetto a U, mentre un altro si è legato a un camion.
Il territorio delle Alpi Apuane, dove si trovano le miniere di marmo di Carrara, è ormai ridotto a una enorme cava a cielo aperto. Nonostante la zona sia in teoria tutelata in quanto ricca di biodiversità, l’impatto degli scavi e della sistematica distruzione delle montagne costituisce una catastrofe ecologica senza eguali. Le attività umane di estrazione dei preziosi e ricercati materiali (che, per una cava di medie dimensioni, generano un guadagno tra i 5 e i 10 milioni netti di euro all’anno per il proprietario o il gestore) sono infatti causa di disboscamento, dell’inquinamento dell’acqua e dell’aria, nonché dell’interramento di pendici, valli e sorgenti sotto i cumuli di detriti. Eppure, l’estrazione continua indisturbata, con l’apertura in tempi recenti di nuovi punti di estrazione. Legambiente, che ha espresso solidarietà con l’azione dei ragazzi, ha dichiarato che “Desta un certo sconcerto la severità verso chi cerca di tutelare il nostro ecosistema, mentre chi inquina le sorgenti, abbandonando illegalmente terre e marmettola in cava, resta clamorosamente impunito“.
«Questo processo rischia di trasformarsi nell’ennesima dimostrazione che in Italia lo Stato permette ai corrotti di agire indisturbati e persegue i piccoli, gli inermi, i casi facili. Lascia loro franare le montagne sulla testa e quando perdono la casa o non hanno di che sopravvivere si gira dall’altra parte, come sta accadendo in Emilia-Romagna, nelle Marche, come accadrà in tutta Italia» hanno dichiarato gli attivisti. «Il prodotto principale dell’estrazione del marmo dalle cave di Massa è il carbonato di calcio. Distruggiamo montagne per farne polvere. Massa e le sue cave, sono diventati luoghi di infiltrazione di camorra e ndrangheta. Questo è quello di cui vogliamo parlare in questo processo».
Aggiornamento delle 14.45: Ultima Generazione rende noto che “un errore della Procura fa annullare il rinvio a giudizio”.
[di Valeria Casolaro]