Si chiama Coalition for Content Provenance and Authenticity (C2PA), ed è un’alleanza tra alcune multinazionali high-tech per combattere le “fake news” attraverso sistemi di censura preventiva. L’iniziativa comprende Microsoft, Adobe, Arm, BBC, Intel, e Truepic, e ha tra gli obiettivi quello di «cercare di stabilire una soluzione standardizzata con l’obiettivo di combattere i contenuti fuorvianti». Nel lungo quanto vago comunicato ufficiale pubblicato sul sito di Microsoft non vi sono particolari dettagli sul funzionamento. Qualcosa in più si trova su uno dei siti ufficiali collegati all’iniziativa, dove si legge che il progetto prevede il «rilevamento dei media deliberatamente ingannevoli» attraverso l’utilizzo di algoritmi per verificare e certificare i siti che pubblicano «contenuti intenzionalmente fuorvianti». Una sorta di patente a punti dei siti di notizie giudicati affidabili, dove alcuni di questi verrebbero presumibilmente segnalati e penalizzati.
Colpisce in particolare come l’intera iniziativa, almeno da quanto riportato, non faccia alcuna menzione di confrontarsi con i poteri pubblici né delle leggi che proteggono la libertà di espressione. Grandi corporation private progettano quindi occuparsi in totale autonomia di stabilire standard globali d’informazione, senza considerare la giurisprudenza degli stati nazionali. Da notare come l’unico soggetto dei media presente nell’alleanza è la tv pubblica britannica BBC, la stessa che secondo documenti pubblicati da Anonymous pochi giorni fa avrebbe ricevuto fondi segreti dal governo inglese per screditare il governo russo.