L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato come sia sempre più problematica la situazione relativa alla rapida diffusione delle malattie infettive a Gaza. La mancanza di carburante ha infatti comportato la chiusura degli impianti di desalinizzazione, aumentando significativamente il rischio di infezioni batteriche. Alla fonte vi è il consumo di acqua contaminata da parte della popolazione. “Da metà ottobre a Gaza sono stati segnalati oltre 33.551 casi di diarrea, dei quali oltre la metà riguardava bambini sotto i cinque anni – ha dichiarato in una nota l’Agenzia dell’Onu -. La media prima della guerra in quella fascia di età era di 2.000 casi”.