venerdì 22 Novembre 2024

Il governo italiano ha prorogato gli aiuti militari all’Ucraina per tutto il 2024

Il Consiglio dei ministri ha prorogato di un anno la scadenza per gli aiuti a Kiev, fissata inizialmente per il 31 dicembre prossimo. La decisione è stata presa “su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro della Difesa Guido Crosetto”, si legge in una nota. Nello specifico, ha informato la Difesa, il provvedimento consentirà all’esecutivo, per un ulteriore anno e previo obbligatorio mandato da parte delle Camere, “di supportare la popolazione ucraina, impegnata a difendere la libertà e sovranità della sua Nazione”, mettendo a disposizione di Kiev, come fatto fino ad ora, “non solo armi, ma anche equipaggiamenti, gruppi elettrogeni e quanto necessario a sostenere le operazioni militari a difesa di civili inermi”.

“Il prolungamento del conflitto russo-ucraino, in uno scenario internazionale aggravato dalla crisi mediorientale e dalla guerra tra Israele Hamas, impone al Governo Meloni una scelta di coerenza, di sostegno e, dunque, di proroga degli aiuti all’Ucraina, in linea con gli impegni internazionali assunti dall’Italia in sede UE e Nato” riferisce il ministero della Difesa in un comunicato diffuso ieri sera. «Ancora una volta, dunque, l’Italia sceglie di essere dalla parte della libertà delle Nazioni e del rispetto del diritto internazionale, con l’obiettivo di arrivare, in linea con la posizione assunta dagli alleati NATO e UE, a una pace giusta e duratura» ha commentato il ministro Crosetto. Il decreto, fa sapere il ministro, è «immutato» rispetto a quello emanato un anno fa, ma sarà sottoposto a revisione parlamentare «appena ve ne saranno le condizioni».

All’incirca un anno fa, infatti, il neoeletto governo Meloni aveva autorizzato la proroga degli aiuti a Kiev per tutto il 2023, ricalcando la linea dei cinque decreti precedenti sottoscritti dal governo Draghi. Il testo del decreto rimane secretato ma Camera e Senato saranno informate per mezzo delle audizioni al COPASIR (il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), come quella avvenuta ieri, non rendendo necessario un nuovo voto da parte del Parlamento.

[di Valeria Casolaro]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

5 Commenti

  1. Il popolo “sovrano” ormai accetta tutto nella passività più totale , l’obiettivo è stato quasi raggiunto , hanno ottenuto una società mansueta e impaurita disposta ad accettare di rinunciare anche a diritti costituzionali in nome della sicurezza prima sanitaria poi sociale nazionale europea e avanti così , il controllo dell’opinione pubblica spinto al massimo ha di fatto ipnotizzato le masse su una narrativa dei fatti distorta .

  2. Sono disgustato. La guerra in Ucraina è finita da tempo. La Russia è ed era imbattibile, a meno che non si voglia una guerra mondiale nucleare che distruggerà tutti. Questo è l’unico paese che secreta il suo invio di armi.Tutto eseguito con i soldi dei cittadini sempre più poveri e impotenti. Va detto però che la Meloni e il suo ministro della difesa, lobbista delle armi, Crocetto hanno raggiunto la maggioranza parlamentare e che Draghi il predecessore osannato anche dalla cosiddetta sinistra è stato il primo ad autorizzare l’invio di armi aggirando la Costituzione. Dovunque si guardi e ci si muova inciampiamo in un letamaio. Dobbiamo solo sperare nei russi e negli americani che troveranno sicuramente presto un accordo. E l’italietta meloniana rimarrà con il cerino in mano. Allora rideremo tutti amaramente.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria