giovedì 21 Novembre 2024

Le 10 notizie più importanti pubblicate su L’Indipendente per comprendere i fatti del 2023

Leggendo i principali quotidiani spesso si ha l’impressione che fare informazione non sia nulla di più che una gigantesca operazione di copia-incolla. Frequentemente le notizie vengono appiattite su posizioni comuni, senza che nessuno si prenda la briga di interrogarsi davvero su cosa stia accadendo e analizzare i fatti. Su L’Indipendente cerchiamo di fare un lavoro differente, senza rincorrere la pubblicazione veloce alla ricerca dei click, ma prendendoci il tempo necessario per analizzare, fare ricerche, andare oltre le verità di comodo. In questo modo durante l’anno appena trascorso abbiamo fatto luce su molte delle notizie più rilevanti, pubblicato inchieste che sui media mainstream non trovano spazio e cercato di portare all’attenzione dell’opinione pubblica storie e battaglie che meritano di essere conosciute. Di seguito, vi proponiamo una selezione di 10 tra gli oltre tremila articoli pubblicati da L’Indipendente nel 2023: sono quelli che riteniamo più rilevanti per capire cosa è successo nell’anno che va concludendosi.

Il massacro di Gaza: una carneficina senza precedenti

Oltre 20 mila vittime, e il conteggio continua a salire. Decine di migliaia i corpi intrappolati sotto le macerie. A morire sono soprattutto donne e bambini. L’aggressione israeliana a Gaza, giunta oggi al suo ottantesimo giorno consecutivo, non smette di mietere vittime tra la popolazione civile palestinese. Gli sfollati, dal canto loro, hanno ampiamente superato i due milioni di persone. Secondo gli esperti, “il ritmo di crescita delle vittime durante la campagna israeliana ha pochi precedenti in questo secolo. Tale ritmo sarebbe addirittura superiore ai momenti più sanguinosi degli attacchi guidati dagli Stati Uniti in Iraq, Siria e Afghanistan, che sono stati ampiamente criticati dai gruppi per i diritti umani”.

“Senza precedenti nel secolo”: la carneficina israeliana a Gaza in numeri

 Il ruolo di Israele nella nascita e nell’ascesa di Hamas

Condannare Hamas è diventato il mantra di tutte le testate di informazione mainstream per dimostrare di stare dalla parte giusta della tifoseria dopo lo scoppio della guerra in Palestina, il 7 ottobre. Sono pochissimi, tuttavia, i giornalisti e i commentatori che hanno dimostrato di conoscere la realtà storica, ampiamente dimostrata da diverse fonti, ovvero che Hamas è stato, sin dalle sue origini, appoggiato e finanziato dalla stessa Israele con un preciso intento strategico.

Come Israele ha agevolato e finanziato l’ascesa di Hamas

Il Digital Service Act e le minacce alla libera espressione

Tutela dei dati personali, limiti alla profilazione, riservatezza nelle chat sono solo alcuni dei lati positivi del Digital Service Act (DSA), la legge sui servizi digitali dell’Unione Europea entrata in vigore nel novembre 2022, rimarcati con insistenza nei comunicati europei e nei media mainstream. Quasi nessuno sembra aver prestato particolare attenzione ai risvolti negativi, che possono costituire un grave attacco alla libertà di espressione e di informazione e che sembrano rendere il DSA in primo luogo uno strumento potente per silenziare le posizioni non allineate con quelle dominanti.

Perché il Digital Service Act è un rischio per la libertà di parola su internet

La pandemia è finita, ma troppe domande sono ancora senza risposta

Il 5 maggio 2023 Tedros Ghebreyesus, direttore Generale dell’OMS, ha dichiarato ufficialmente la fine della pandemia da Covid-19. Ad oltre tre anni dal suo inizio, tuttavia, sono ancora molte, troppe le domande senza una risposta. Davvero non esistevano cure alternative al vaccino? E davvero questo era la soluzione ideale per il contenimento dei contagi? Vi è la zoonosi alla radice della diffusione del virus tra gli umani, o si è trattato piuttosto di una falla nel sistema di sicurezza di un biolaboratorio? La lista degli interrogativi è ancora lunga e il sospetto è che, per molti di essi, non si arriverà mai a scoprire la verità.

L’OMS dichiara la fine della pandemia, ma troppe domande sono senza risposta

I BRICS si allargano

A partire dal primo gennaio 2024 sei Stati si aggiungeranno al nucleo originale dei BRICS (composto da Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), mentre numerosissimi altri hanno fatto domanda e attendono un responso. In poche parole, il fronte alternativo al G7 – che, contando solamente i cinque membri originari, rappresenta il 42% della popolazione globale e il 23% della ricchezza mondiale – va sempre più espandendosi.

I BRICS si allargano: annunciati i sei nuovi Paesi membri

Le conseguenze delle sanzioni alla Russia non sono quelle sperate dall’Occidente

Secondo l’idea occidentale, le sanzioni economiche inflitte alla Russia come conseguenza dell’ivasione dell’Ucraina avrebbero dovuto mettere in ginocchio il Paese, magari costringendolo a interrompere le azioni belligeranti. La realtà dei fatti, a due anni dallo scoppio della guerra, è ben diversa: mentre la situazione economica generale in Europa tende al rallentamento, non l’economia russa non è fallita, ma i principali indici economici hanno persino segnato dei risultati positivi.

La salute dell’economia europea e di quella russa a confronto, dopo 19 mesi di sanzioni

La battaglia per Assange non è ancora finita

Il 20 e 21 febbraio del 2024 i giudici dell’Alta Corte di Londra si riuniranno per decidere in merito all’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti. Lo scorso giugno, la stessa corte aveva respinto l’appello contro la sua estradizione. Negli Stati Uniti il giornalista rischierebbe fino a 175 anni di reclusione in un carcere di massima sicurezza. La sua colpa: aver messo a nudo le superpotenze mondiali, mostrandone le malefatte e i doppi giochi sulla scacchiera geopolitica globale. E garantendo così il diritto di tutti a un’informazione libera.

Giustizia o estradizione? Per Julian Assange è stato fissato il giorno del giudizio

La lotta degli studenti per il diritto alla casa

Nel corso del 2023 si sono moltiplicate le proteste degli studenti che rivendicano il diritto all’abitare. Quasi due terzi degli studenti universitari italiani, infatti, non riesce a trovare alloggio, anche per via dei prezzi esorbitanti di numerose città. Se si pensa che in Italia sono quasi un milione gli studenti fuori sede, è facile capire come negare il diritto alla casa significhi, intrinsecamente, negare il diritto allo studio.

Case per studenti: i numeri di un’emergenza che sta minando il diritto allo studio

Un anno di greenwashing governativo

L’attività economica dovrebbe essere in secondo piano rispetto alla tutela della biodiversità e degli ecosistemi. Non è opinione di qualcuno, ma quanto previsto dalla nostra Costituzione. Eppure, la politica dell’esecutivo Meloni ha progressivamente subordinato la tutela ambientale alle attività industriali. In altre parole, l’ambiente è sì una priorità, ma a patto che non disturbi l’azienda di turno.

Il governo delle industrie: tutte le malefatte ambientali dell’esecutivo Meloni

Trattativa Stato-mafia: che cosa sappiamo davvero?

Quella della trattativa Stato-mafia è una delle storie più complesse e segnanti della storia recente del nostro Paese. Iniziata una manciata di giorni dopo la devastante strage di Capaci, ha partorito per anni un lunghissimo silenzio istituzionale, rotto soltanto dalle rivelazioni dei collaboratori di giustizia, per poi sfociare in un importante processo. Una storia scomoda, quasi sempre rimossa, ridimensionata, o quantomeno mal raccontata dall’universo dei media mainstream. Ad aprile 2023, la sentenza della Corte di Cassazione ha messo la parola fine a un processo lungo e pieno di colpi di scena. Ma noi cosa sappiamo davvero della Trattativa Stato-mafia?

Quello che sappiamo realmente sulla trattativa tra Stato e Mafia

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5 Commenti

  1. Importante questo riassunto. Importante controbilanciare il racconto ufficiale che ci viene propinato dai mezzi di comunicazione più potenti. Poi la verità non ce l’ha in tasca nessuno, ma voi fate del buon giornalismo, che purtroppo è diventato una cosa rarissima.

  2. Fra articoli che condivido in pieno e altri su cui ho qualche dubbio in più, fino ad arrivare a quelli con cui sono in disaccordo quasi completo (pochi, per la verità), la vostra rassegna stampa è ormai da parecchi mesi una delle prime attività cui mi dedico la mattina. Buon anno a tutti voi sdella redazione e a tutti i lettori!

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