sabato 21 Dicembre 2024

Cuneo fiscale, Ponte di Messina, balzelli e mancette: cosa c’è nella legge di Bilancio

Nella serata di ieri, il Parlamento ha ufficialmente approvato, con 200 voti a favore, 112 contrari e 3 astenuti, la Legge di Bilancio 2024. Il provvedimento, arrivato blindato alla Camera, ha ricevuto il via libera senza modifiche. Niente ostruzionismo da parte delle opposizioni né esercizio provvisorio, dunque. Ha infatti retto il patto sancito la settimana scorsa in capigruppo tra le forze politiche che appoggiano il governo e i partiti di minoranza, che ha portato l’esecutivo a rinunciare a porre la fiducia sul provvedimento in cambio di un limitato numero di emendamenti da parte delle opposizioni. Sono stati in tutto una novantina, nessuno dei quali è sopravvissuto alla prova del voto.

La legge di Bilancio si compone in tutto di 109 articoli, per un valore di 24 miliardi, che salgono a 28 con l’aggiunta dei primi decreti attuativi della delega fiscale. Ecco le misure più importanti:

  • Cuneo fiscale: è stato confermato il taglio del cuneo di 6 punti percentuali per i redditi fino a 35mila euro e di 7 punti per quelli fino a 25mila euro. La riduzione, finanziata in deficit soltanto per il 2024, non si applicherà però alle tredicesime.
  • Irpef: la nuova aliquota Irpef passa da quattro a tre aliquote attraverso l’accorpamento dei primi due scaglioni. L’aliquota del 23% sarà infatti applicata sui redditi fino a 28mila euro.
  • Piccole tasse nascoste: aumentano le tasse sulle sigarette, che portano a rincari compresi tra i dieci e i dodici centesimi a pacchetto. Viene inoltre introdotta la tassa di soggiorno per il Giubileo.
  • Pensioni: è stato ufficializzato il ritorno a Quota 103, ma con una serie di penalizzazioni: rimane la soglia dei 62 anni d’età e 41 di contributi, ma l’assegno verrà ricalcolato sulla base del metodo contributivo, con un tetto massimo di 2.250 euro al mese.
  • SSN: il Sistema Sanitario Nazionale viene rifinanziato con 240 milioni di euro per il 2025 e 340 milioni per l’anno successivo. Si stabilisce un incremento delle risorse per i contratti 2022-2024 e l’estensione fino al 31 dicembre 2026 della facoltà di ricorrere agli incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive del personale medico.
  • Casa: sale al 26% la cedolare secca sugli affitti brevi dal secondo immobile, mentre sul primo resta l’aliquota al 21%. Si garantisce alle famiglie con più figli una prelazione per l’accesso al Fondo mutui prima casa e si concede ai Comuni ritardatari tempo fino al 15 gennaio per fissare le aliquote Imu. Non è stato, invece, prorogato il Superbonus, che sarà presumibilmente oggetto di una norma a parte.
  • Ponte sullo Stretto: si prevede un investimento pari a 11,6 miliardi di euro per sette anni – dal 2024 al 2031 – per la costruzione del Ponte sullo Stretto. Sono stati ridotti gli oneri a carico dello Stato, che contribuirà per 9,3 miliardi sui complessivi 11,6 miliardi previsti. Il resto sarà recuperato dal Fondo si sviluppo e coesione, con 1,6 miliardi tratti dalla quota destinata a Calabria e Sicilia e 718 milioni da quella destinata alle amministrazioni centrali.
  • Misure per le aziende e fringe benefit: alle aziende arriva una maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato, che sale fino al 130% per mamme, donne disoccupate, giovani ed ex percettori del Reddito di cittadinanza. I premi produttività saranno detassati al 5% ed è stato stabilito lo sconto del 50% sulle tasse per le imprese che decidono di tornare a produrre in Italia. Muta la soglia di esenzione dei fringe benefit – spendibili anche per il pagamento dell’affitto e il mutuo prima casa – che sale a 1.000 euro per tutti, scendendo invece a 2.000 euro per i lavoratori con figli.
  • Contratti pubblico impiego e forze armate: vengono previsti 8 miliardi in due anni per il rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione e altri 100 milioni per coprire l’accordo sindacale sui contratti delle forze di sicurezza. Inoltre, sono stati introdotti ulteriori fondi per le integrazioni salariali delle forze armate e delle forze dell’ordine.
  • Social card: viene confermata la carta “Dedicata a te”, utilizzabile per acquistare beni alimentari di prima necessità per chi ha un Isee pari o inferiore a 15mila euro. Lo stanziamento previsto per il prossimo anno è di 600 milioni di euro (nel 2023 era di 500 milioni).
  • Violenza sulle donne: grazie all’accordo raggiunto con le opposizioni in sede parlamentare, 40 milioni verranno veicolati per misure contro la violenza sulle donne, tra cui l’istituzione di un fondo per le case rifugio, risorse per il Fondo per le pari opportunità ed esoneri contributivi per le assunzioni.
  • Ape sociale e opzione donna: la Manovra contiene la proroga di un anno per Ape Sociale e Opzione donna, ma con paletti più rigidi sui requisiti per l’ottenimento: alla prima misura i lavoratori fragili potranno accedere dai 63 anni e 5 mesi d’età (prima la soglia era fissata a 63), per la seconda dai 61 anni (prima erano 60), vedendo però lo sconto di un anno per un figlio, fino al massimo di due.
  • Iva su pannolini e assorbenti: sebbene il governo avesse sbandierato la riduzione dell’Iva su pannolini, latte in polvere e assorbenti, ora l’imposta raddoppia, passando al 10%.
  • Bonus asili nido: si prevede un aumento del buono per gli asili nido pubblici e privati e per forme di supporto domiciliare per bambini con meno di 3 anni di età che soffrano di gravi patologie croniche. A poterne beneficiare saranno i nuclei familiari, con Isee inferiore a 40mila euro, che contano almeno un figlio nato dopo il 1° gennaio 2024, sempre che in famiglia sia presente almeno un altro figlio che abbia meno di 10 anni.
  • Agricoltura: il Fondo di solidarietà nazionale (Fsn), che sostiene le imprese agricole nelle zone colpite da calamità naturali, verrà esteso al settore della pesca e dell’acquacoltura. Avrà l’obiettivo di promuovere interventi compensativi nei comparti di riferimento e in favore delle strutture aziendali, degli impianti produttivi e delle infrastrutture delle relative imprese e consorzi.
  • Istruzione: vengono stanziati 36 milioni aggiuntivi per l’erogazione di borse di studio in favore degli studenti e viene creato il Fondo per l’Erasmus italiano, con 10 milioni di investimento.
  • Canone Rai: nella norma è prevista la riduzione del canone Rai, che passa da 90 a 70 euro. La Rai recupererà comunque le perdite direttamente dalle casse dello Stato, che verserà la differenza sotto la voce “investimenti”.

[di Stefano Baudino]

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