Israele ha approvato un piano per espandere i propri insediamenti nelle alture del Golan occupate, raddoppiando la popolazione nell’area. Il piano prevede la creazione di un villaggio studentesco, un programma di sviluppo per integrare i nuovi residenti e iniziative per rafforzare il sistema educativo e le infrastrutture per le energie rinnovabili. Sin dalla caduta di Assad, Israele ha continuato a colpire le infrastrutture militari siriane: oggi, l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito di aver registrato più di 60 attacchi aerei israeliani in tutta la Siria nel giro di poche ore. Secondo il corrispondente di Al Mayadeen, inoltre, l’esercito israeliano starebbe espandendo la propria occupazione nel Golan, conquistando nuovi territori.
Mar Nero, incidente tra due petroliere: un morto e perdite in mare
Due petroliere russe in transito nello stretto di Kerch, tra il Mar Nero e il Mar d’Azov, hanno avuto un incidente a causa di una tempesta. Una delle due imbarcazioni è rimasta danneggiata, iniziando a versare liquidi in mare. Le dinamiche dell’incidente sono ancora poco chiare: sembrerebbe che entrambe siano state colpite dalla tempesta e si siano arenate. Una delle due, battente bandiera russa avrebbe riportato danni consistenti: un membro dell’equipaggio è morto, mentre gli altri sono stati evacuati. Gli investigatori russi hanno aperto due procedimenti penali per accertare possibili violazioni delle norme di sicurezza.
Gaza, le IDF attaccano una scuola: 15 morti
L’esercito israeliano ha lanciato un assedio contro una scuola adibita a centro per ospitare rifugiati, uccidendo almeno 15 persone. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa statale palestinese Wafa, l’assedio della scuola era ancora in corso nelle prime ore della mattina. Intanto, continuano i bombardamenti in tutta la Striscia di Gaza, specialmente a nord, nelle località di Beit Lahiya, Beit Hanoun e nel campo di Jabalia, dove sono state uccise almeno 14 persone. A Gaza City, le IDF hanno ucciso almeno 11 persone in tre distinti attacchi aerei che hanno preso di mira le abitazioni dei palestinesi.
Il Regno Unito entra nel Partenariato Trans-Pacifico
Il Regno Unito è ufficialmente entrato a far parte dell’Accordo Globale e Progressivo di Partenariato Trans-Pacifico (CPTPP). A partire da oggi, domenica 15 dicembre, il Paese potrà beneficiare delle tariffe agevolate previste dal CPTPP con Brunei, Cile, Giappone, Malesia, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam, mentre il 24 dicembre l’accordo entrerà in vigore anche con l’Australia. Il sessantesimo giorno dalla ratifica, inoltre, esso si applicherà anche a Canada e Messico. Il CPTPP è una delle più vaste aree mondiali di integrazione economica e, prima dell’adesione del Regno Unito, i suoi Paesi rappresentavano il 13,4% del PIL mondiale, costituendo una delle più grandi aree di libero scambio commerciale al mondo.
Gli USA vogliono sanzionare la Spagna per avere bloccato il commercio di armi a Israele
La Commissione Federale Marittima (FMC) di Washington ha aperto un’indagine preliminare contro la Spagna per accertare se la decisione di bloccare le navi dirette verso Israele abbia «creato condizioni sfavorevoli alla navigazione nel commercio estero», minacciando di sanzionare il Paese. In particolare, gli Stati Uniti contestano alla Spagna di «avere negato l’ingresso nei suoi porti ad almeno tre navi, comprese alcune che partecipano al Programma di Sicurezza Marittima (MSP) dell’Amministrazione Marittima degli Stati Uniti (MARAD)»: si tratta di Maersk Denver e Maersk Seletar, che avrebbero dovuto attraccare sulle coste andaluse rispettivamente l’8 e il 14 novembre.
La Spagna è uno dei pochissimi Paesi europei che ha insistito con forza per chiedere alle istituzioni internazionali che si ponesse fine all’aggressione israeliana in Palestina. Non l’ha fatto solo a parole, ma anche con azioni concrete, come cancellando ordini di acquisto di armi da Israele o sottoscrivendo la causa presentata dal Sudafrica presso la Corte Internazionale di Giustizia, nella quale si accusa Israele di genocidio. Il Paese ha inoltre riconosciuto ufficialmente l’esistenza dello Stato di Palestina, impegnandosi anche a implementare la soluzione a due Stati nelle sedi diplomatiche e istituzionali. Al contrario di quanto accaduto in numerosi altri Stati nel mondo (Italia completa), il governo iberico si è inoltre detto «orgoglioso» delle proteste degli studenti a favore della causa palestinese all’interno delle università del Paese.
Tra le decisioni della Spagna a favore della causa palestinese figura anche quella di negare l’autorizzazione d’attracco nei porti iberici alle imbarcazioni che trasportano armi dirette a Israele. È successo la prima volta quando la Marinne Danica, nave battente bandiera danese partita dall’India all’inizio dell’aprile di quest’anno, ha richiesto l’autorizzazione all’attracco alle autorità spagnole, che si sono opposte. Successivamente è accaduto con due navi battenti bandiera statunitense, la Maersk Denver e la Maersk Saletar. Secondo le accuse di alcuni gruppi di attivisti, appoggiate da membri del governo spagnolo, le navi della linea Maersk sono infatti incaricate di trasportare armi e prodotti bellici verso Israele.
La decisione non è stata presa bene dalle autorità statunitensi (strenue alleate del governo di Tel Aviv), che hanno avviato un’indagine in merito, per verificare se questa possa «creare condizioni sfavorevoli alla navigazione negli Stati Uniti». Se tale situazione fosse accertata, riferisce la FMC, potrebbero essere in campo misure quali «multe giornaliere consistenti e l’interdizione delle navi straniere a fare scalo nei porti statunitensi». In particolare, «i rimedi previsti dal Capitolo 421 includono, ma non sono limitati a, il rifiuto di ingresso alle navi di un Paese menzionato nei regolamenti della Commissione» e possono portare a «multe fino a 2.304.629 dollari per viaggio».
[di Valeria Casolaro]
Mafia, Cgia: “Volume d’affari vale 2 punti del Pil”
Il volume d’affari annuo delle mafie italiane si aggira attorno ai 40 miliardi di euro, cifra che equivale a 2 punti del Prodotto interno lordo (Pil). A rivelarlo sono le indagini condotte dall’Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre (Cgia), le quali evidenziano che il giro d’affari della mafia la collocherebbe ipoteticamente al quarto posto tra le maggiori aziende del Paese. Inoltre, il dato potrebbe essere persino sottostimato per l’impossibilità di misurare i proventi riconducibili all’infiltrazione di queste realtà nell’economia legale. Almeno 150mila imprese risultano contigue alle organizzazioni criminali, con epicentri a Napoli, Roma e Milano, mentre gli ambiti criminali principali sono narcotraffico, traffico d’armi, smaltimento illegale dei rifiuti, appalti pubblici e scommesse clandestine.
Dirigere altrove la mente, tra fisica e poesia
Liberiamoci qualche minuto dal pensiero orientato, dalla focalizzazione su uno scopo, un obiettivo, una meta. Lo psicologo Howard Gardner, quarant’anni fa, in un libro complesso ma geniale, Formæ mentis, aveva teorizzato l’esistenza di una “intelligenza metaforica”, l’idea cioè di una particolare attività cognitiva: se qualcuno intende esprimere qualcosa e vuole essere chiaro, egli potrebbe riuscirci facendo slittare il discorso su un piano parallelo che richiami, ma in maniera indiretta, allusiva, fantasiosa quello che vuole dire.
Si tratta di sviluppare la capacità di percepire analogie, di notare somiglianze fra campi sensoriali differenti, di esprimere connessioni: l’isola come metafora del silenzio, la betulla fanciulla dei boschi, l’ombra metafora della protezione, il tempo come freccia…
Questo lavoro il sogno lo sa fare benissimo, spesso però lasciandoci interdetti sulla sua interpretazione, col risultato di farci dimenticare presto la situazione presentata. È come se il sogno parlasse di un mondo altro, istituisse una cosmologia straordinaria di cui facciamo fatica ad afferrare la logica, anche se qualche dettaglio, qualche passaggio ci rimane impresso con la sua forza simbolica.
A proposito di intelligenza metaforica, qualcosa del genere avveniva ad esempio nell’antica Grecia, quando si facevano ipotesi immaginifiche, generate tuttavia dall’osservazione dei fenomeni. «Il mare sfavilla la notte quand’è solcato dai remi», afferma Anassimene (VI secolo a.C.) e questo gli permette di parlare di fulmini e arcobaleni, cioè dei fenomeni luminosi generati dallo scontro di due corpi di diversa consistenza. Ma la sua espressione è poetica, estrosa.
«La meccanica quantistica svela il profumo della rosa?»: questo il titolo di un articolo uscito qualche anno fa, dove ci si chiedeva come il cervello cosciente riesca ad elaborare, tra una molteplicità di possibili risposte, proprio quella relativa alla percezione dell’aroma di quel fiore. La nostra mente è dunque capace di selezionare precisamente e di individuare, ma rimangono sempre a disposizione una serie di stati alternativi, simili o concomitanti.
Selezionare vuol dire non soltanto scegliere ma apprezzare comunque stati paralleli anche in parte equivalenti: è quel che succede al sommelier quando valuta gli aromi multipli che gli paiono provenire dal vino che sta assaporando e li verbalizza. Essi sono l’effetto di una serie di segnali evocativi, non soltanto oggettivi: chissà come percepiamo il sentore dei frutti rossi nel vino assieme a quello di altri agenti naturali, ad esempio certi fiori o altre essenze, senza che effettivamente vi siano contenuti?
Sì, va bene, la fisica quantistica fa un po’ come il pittore, il musicista, il poeta: si occupa di particelle microscopiche: di dettagli, di sfumature di accordi, di tonalità di tinte, di rimbalzi di suoni, di riflessi appunto, come quei remi di Anassimene, la notte. Si occupa di correlazioni che possono apportare conferme o novità, in un quadro variegato che rende somiglianti in maniera sorprendente aspetti anche lontani delle cose.
Charles S. Peirce, il grande filosofo statunitense fondatore del pragmatismo, sosteneva che quando si pensa qualcosa in realtà si sta pensando anche a qualcos’altro e quest’altro viene chiamato l’interpretante del primo. Ogni significato che noi attribuiamo ha sempre dunque un molteplice statuto, ha la potenzialità di risultare segno di vari oggetti e valutazioni.
Anche l’ignoto viene raggiunto attraverso stati di realtà e interpretazioni approssimative e insieme folgoranti. «Era questo, è di qui che se ne andava/ come in quest’altra notte, non so dove,/ alla tranquilla luce delle stelle;/ cominciò in questo modo la celeste/ voglia della mia anima di andare/ oltre la soglia, fino al proprio centro…» (Juan Ramón Jiménez, 1917).Tutto è cangiante, afferma il poeta Gerald Manley Hopkins: «Gloria a Dio per le cose che ha spruzzato:/ i cieli bicolori, pezzati come vacche,/ la striscia roseo-biliottata della/ trota in acqua, il tonfar delle castagne…/ per le toppe/ dei campi arati e dissodati». E ancora Edith Södergran, in Vierge moderne (1916!) :«Non sono donna. Sono neutro./ Sono un bambino, un paggio e una decisione audace,/ sono una striscia ridente di sole scarlatto…/ sono una rete per tutti i pesci voraci».
Niels Bohr, uno dei grandi artefici della fisica quantistica, scriveva in un suo articolo divulgativo fondamentale, Unità della conoscenza (1960, in I quanti e la vita, trad.it. Boringhieri) che le espressioni verbali ordinarie sembrano spesso imprecise o troppo complicate perché non si accetta che gli oggetti vengano modificati dall’osservazione e dunque che ciascuno di noi possa servirsi di espressioni inattese per comunicare il proprio pensiero. A suo parere nell’infinitamente piccolo, nei processi atomici si incontrano regolarità di nuovo tipo. Qualcosa di simile al mondo fisico accade nel linguaggio.
La poesia stessa, ad esempio, con i suoi procedimenti metaforici di scavo e di immaginazione, di introspezione e insieme di svelamento, contribuisce a questo processo di scoperta di sempre nuove relazioni. La poesia dimostra che il linguaggio esprime, produce rappresentazioni ma continua incessantemente a interpretare, intrecciando sentimenti e sensazioni.
«È una gran fortuna/ non sapere esattamente/ in che mondo si vive./ Bisognerebbe/ esistere molto più a lungo del mondo stesso» (Wisława Szymborska).
[di Gian Paolo Caprettini]
Roma, corteo contro ddl sicurezza, attesi migliaia di manifestanti
È partito a Roma da piazzale del Verano il corteo contro il ddl sicurezza e per il quale si prevede la partecipazione di oltre 25mila persone. La manifestazione è promossa dalla rete “A pieno regime” e vede la partecipazione di oltre 200 realtà tra associazioni, centri sociali e partiti come il Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e il Partito Democratico. Il corteo sfilerà fino a Piazza del Popolo.
Gli operai di Forlì vincono la battaglia: contratto e posto letto pagato dalla ditta
Hanno rifiutato le condizioni di lavoro imposte dalla fabbrica e, dopo una settimana di presidio davanti ai cancelli, hanno vinto la loro battaglia. Si conclude con un lieto fine la lotta dei 17 operai di origine pakistana che, sabato scorso, erano entrati in sciopero contro la loro ditta produttrice di divani, la Sofalegname di Forlì, denunciando un sistema di sfruttamento che prevedeva una paga per 8 ore al giorno lavorandone però 12, per 6 giorni a settimana. Non solo: sarebbero stati anche costretti a dormire dentro la fabbrica, su materassi buttati a terra a poca distanza dalle macchine con cui lavoravano per produrre mobili. Per protestare, si erano messi a dormire negli uffici della dirigenza della Sofalegname e avevano organizzato un presidio davanti ai cancelli della ditta madre, la Gruppo 8, che subappalta i lavori, bloccando di fatto la produzione di entrambi gli stabilimenti.
Dopo una settimana di protesta è arrivato l’accordo: «Non solo abbiamo ottenuto un contratto a tempo indeterminato da 8 ore al giorno per 5 giorni – spiega a L’Indipendente Sarah Caudiero di Sudd Cobas – ma siamo andati anche oltre ciò che prevede il contratto nazionale per gli artigiani, aggiungendo buoni pasto e migliorando la retribuzione in caso di malattia». Anche il problema della sistemazione è stato momentaneamente risolto: «Gli operai sono stati trasferiti in albergo, che per un mese sarà pagato dall’azienda. Nel frattempo, hanno già cominciato a cercare una sistemazione in affitto. Non sarà un’impresa facile, considerando i prezzi e la scarsa disponibilità. Tuttavia, in questi mesi si è creata una rete tra gli operai delle due aziende, che provengono in gran parte da Prato e che si stanno già muovendo per trovare una casa per tutti».
Il sindacato Sudd Cobas è alla testa del movimento “8×5”, che chiede stipendi regolari, adeguate misure di sicurezza e il rispetto dei contratti collettivi per i lavoratori. Tutte richieste che sarebbero obbligatorie e scontate secondo il contratto nazionale di lavoro. (“8×5” sta semplicemente per otto ore lavorative al giorno per cinque giorni alla settimana). Tuttavia, nel settore tessile a Prato, così come in quello del mobile a Forlì, queste norme vengono spesso disattese per abbattere i costi di produzione e massimizzare il profitto.
«A Prato, sfruttamento e caporalato sono all’ordine del giorno. Noi siamo al fianco dei lavoratori nelle loro battaglie, ma è sempre più difficile arginare il fenomeno – conferma Caudiero – mentre a Forlì abbiamo trovato un ambiente più sensibile al problema. I giornali ne hanno parlato e quando si è mossa anche la Prefettura è stato più facile sedersi a un tavolo e trattare con l’azienda». Il caso dei 17 operai di Sofalegname non è un episodio isolato. Poche settimane fa, a pochi chilometri di distanza, è stato trovato un altro dormitorio clandestino, con 20 operai cinesi e africani sottoposti a un analogo trattamento.
«Il fenomeno è in espansione e non da poco tempo – conclude Caudiero – bisogna innanzitutto migliorare i controlli sui luoghi di lavoro, in modo da fare emergere i casi di sfruttamento e, contestualmente, portare avanti la battaglia sindacale. Qualcuno diceva: “Queste cose non si risolvono così”, mentre invece la sindacalizzazione in questi contesti può essere davvero la garanzia dell’effettiva applicazione dei contratti e delle norme sul posto di lavoro. Attraverso la sindacalizzazione, e, quando necessario, lo sciopero, si sono conquistati i diritti e le garanzie che abbiamo, i contratti nazionali, ed è sempre così che si può combattere lo sfruttamento».
[di Fulvio Zappatore]