lunedì 25 Novembre 2024
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Presidenziali Usa, caos in attesa dei risultati: scontri e arresti in varie città

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Nell’attesa di scoprire il prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America, in varie città è scoppiato il disordine. In molte città ci sono state dimostrazioni contro Trump, dove i manifestanti chiedevano il conteggio regolare di tutti i voti. E’ successo nella notte a Portland, dove la Polizia ha arrestato una decina di persone armate e a New York dove sono stati 50 i fermi e centinaia le confische di armi, secondo i comunicati della polizia. Attivisti anti-Trump hanno protestato anche ad Atlanta, Detroit e Oakland. Alcuni sostenitori di Donald Trump, invece, si sono radunati all’esterno di un centro elettorale in Arizona (stato chiave per le elezioni) intonando il coro “fermate il conteggio” e agenti antisommossa sono stati chiamati in via preventiva.

Il caos sarebbe scoppiato a seguito dei discorsi alla nazione dei candidati: Joe Biden con un discorso quasi di vittoria, Donald Trump dichiarandosi vincitore anche negli Stati ancora incerti e invocando un ricorso alla Corte suprema per frode elettorale. Ai democratici, mancherebbero solo sei grandi elettori per vincere sui repubblicani. Tuttavia il destino delle elezioni è ancora in bilico su Nevada, Georgia, North Carolina e Pennsylvania che saranno decisivi.

La Bielorussia ha acceso la sua prima centrale nucleare tra le proteste

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La Bielorussia ha la sua prima centrale nucleare. È stata costruita da una società russa a Ostrovets, a venti chilometri dal confine con la Lituania e il costo di 9,3 miliardi è stato finanziato in gran parte con un prestito di Mosca. Il progetto prevede l’attivazione di due unità con una capacità totale di 2.400 MW. A pieno regime copriranno un terzo del fabbisogno nazionale, necessario per l’obiettivo dell’autosufficienza energetica che è nei piani del presidente Lukashenko.

Molte le proteste contro l’apertura della centrale, sia da parte di associazioni ambientaliste locali, sia da parte dei governi degli stati vicini. La Lettonia ha annunciato che non acquisterà energia della Bielorussia, mentre il governo lituano ha annunciato lo stop delle forniture alla Bielorussia e ha richiesto l’intervento della comunità internazionale.

 

Nel mondo troppe luci artificiali: i danni per la natura sono ingenti

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Secondo un team di biologi dell’Università di Exeter, l‘illuminazione umana del pianeta cresce di portata e intensità circa del 2% l’anno, creando un problema paragonabile al cambiamento climatico. Causa infatti una ridotta impollinazione da parte di insetti, disordine agli alberi che germogliano ed agli animali marini che vagano erroneamente nell’entroterra…

Lo studio riunisce 126 documenti per valutare l’estensione dell’impatto: il risultato è un effetto complessivamente distruttivo. Negli ultimi 5-10 anni, infatti, la quantità di illuminazione sulla Terra è aumentata in modo esponenziale e gli effetti sono diventati più evidenti. In particolare la sostituzione delle lampadine color ambra morbida con i LED bianchi ha provocato una maggiore intensità delle luci. A differenza della crisi climatica, tuttavia, risolvere il problema dell’illuminazione significherebbe risparmiare, ma sarebbe necessario un salto di qualità del pensiero collettivo.

 

Usa, la cannabis trionfa nei referendum: altri 5 stati hanno scelto la legalizzazione

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In 5 Stati degli Usa, in contemporanea alle elezioni del Presidente, si è svolto anche il Referendum per la legalizzazione della Cannabis, fortemente voluto dalla popolazione. Arizona, New Jersey e South Dakota hanno approvato la legalizzazione del possesso e del consumo di marijuana ai minori di 21 anni. In aggiunta, ne è stata regolamentata l’attività commerciale ed istituita una tassa sulla vendita della pianta. Anche nello Stato del Montana si sta votando per la stessa proposta e sembrerebbe in vantaggio l’approvazione della legge, con un notevole scarto. In Mississippi il si degli elettori ha approvato il consumo della pianta a scopo medico, che ne limita l’utilizzo ai malati terminali. Infine l’Oregon, a differenza dei precedenti Stati, ha approvato la depenalizzazione di tutte le droghe.

Clima, da oggi gli Usa sono ufficialmente fuori dagli accordi di Parigi

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Gli Stati Uniti, a partire da oggi, mentre si svolgono le elezioni, escono dagli accordi sul clima di Parigi. La decisione era già stata presa un anno fa da Donald Trump ma diventa esecutiva da oggi. I risultati delle elezioni presidenziali stabiliranno il futuro climatico degli Usa. L’amministrazione Biden, infatti, in caso di vittoria collaborerebbe con l’UE e la Cina per concordare obiettivi più grandi, invertendo la rotta stabilita da Trump.

L’accordo di Parigi ha lo scopo di impedire che le temperature aumentino di oltre 2°C al di sopra della media preindustrializzazione. La Terra si è già scaldata di oltre un 1°C e gli Stati Uniti hanno dimostrato come la crisi climatica toccherà la vita di ogni americano. Ondate di caldo, intensi incendi, uragani record, inondazioni e siccità che come quest’estate devasteranno il Paese.

Covid-19, Conte firma il nuovo DPCM: ulteriori strette in vigore da domani

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Ancora un Dpcm, il ventesimo della serie firmato da Conte. Sarà in vigore dalla mezzanotte di oggi fino al 3 dicembre e dividerà l’Italia in tre zone: rosse (ad alto rischio), arancioni (intermedio) e verdi (più sicure). La novità riguarda i parrucchieri che resteranno aperti anche nelle aree rosse. Nelle prossime ore sapremo con certezza dove verranno collocate le regioni.

Nelle zone verdi il coprifuoco sarà dalle 22 alle 5 del mattino. La didattica a distanza per le superiori sarà al 100% e la capienza al 50% per i mezzi pubblici. I centri commerciali resteranno fermi nel weekend e nei giorni festivi. Chiusi anche musei, mostre e sale bingo. Sarà consentito l’accesso ai parchi ma con il rispetto del distanziamento di un metro.

La seconda area è quella arancione, dove bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie resteranno chiusi sempre e non più solo dopo le 18. Dovrebbero essere vietati solo gli spostamenti tra Comuni, salvo comprovate esigenze. Per il resto valgono tutte le regole delle zone verdi.

Nelle regioni rosse sarà vietato ogni spostamento all’interno della zona, in entrata e in uscita dai territori, salvo per comprovate esigenze. Qui la didattica a distanza scatterà dalla seconda media (salvo le attività con minori disabili). Resteranno chiusi bar, pasticcerie, ristoranti, e tutti i negozi “che non vendono beni essenziali”. È consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e servizio d’asporto fino alle 22. Restano aperti i negozi di alimentari nelle aree di servizio lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti.

G8 di Genova: la Polizia ha promosso due agenti condannati per le violenze

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Carlo Vive! Mural en el Parque Carlo Guiliani en el barrio de Kreuzberg. Berlin 2011. Más info y fotos aqui: http://rebelarte.ourproject.org/spip.php?article280

La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli hanno deciso di promuovere alla carica di vicequestore due agenti condannati in via definitiva per le violenze avvenute durante il g8 di Genova nel 2001. Si tratta di Pietro Troiani e Salvatore Gava, entrambi condannati a 3 anni e 8 mesi di detenzione e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, il primo per aver introdotto due molotov all’interno della scuola Diaz (portate per giustificare le violenze della polizia con il pretesto che i manifestanti fossero armati), il secondo per averne falsamente attestato il rinvenimento. Il Dipartimento di pubblica sicurezza ha giustificato l’atto asserendo che si è trattato di un “avanzamento automatico”, mentre Amnesty International ha giudicato la promozione “sconcertante”.

L’irruzione alla scuola Diaz, avvenuta durante la notte quando centinaia di manifestanti dormivano, fu una delle pagine più oscure del g8 di Genova. Centinaia di persone vennero picchiate e torturate per mano degli agenti, che procedettero a perquisizioni e arresti di massa illegali. La Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2015 ha dichiarato all’unanimità che all’epoca la polizia italiana si macchiò di atti di tortura e di trattamenti inumani o degradanti.

 

Usa, elezioni nella paura: i cittadini accumulano armi e i negozi chiudono

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Il giorno delle elezioni presidenziali è arrivato e gli Usa lo stanno vivendo in un clima di tensione senza precedenti. Con l’avvicinarsi della data le vendite di armi hanno registrato l’impennata: secondo i dati diffusi dall’Associazione degli armatori (NRA) oltre 5milioni di fucili e pistole sono state vendute nel 2020, con un aumento del 40% tra le donne e del 58% tra gli afroamericani. Un dato che gli analisti spiegano con diversi fattori: la pandemia, le proteste degli afroamericani contro la polizia e la paura che vi siano violenti scontri a seguito delle elezioni.

Proprio nel timore che la sfida elettorale tra Trump e Biden possano essere accompagnati da manifestazioni violente molti negozianti hanno deciso di abbassare le saracinesche, una decisione senza precedenti. La catena del lusso Nordstrom ha in programma di chiudere molti dei suoi 350 negozi e di aumentare la guardia armata agli altri, stessa decisione presa dalla catena di gioiellerie Tiffany & Company e da molti altri negozi, specie di fascia alta, nel timore di saccheggi.

Covid-19: le proteste contro le restrizioni attraversano l’Europa

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 I nuovi casi aumentano, ma le forti limitazioni imposte dalla maggior parte dei Paesi europei (Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna), stanno suscitando resistenza da parte di moltissimi cittadini. Oltre a libertari e teorici cospirazionisti, anche imprenditori e lavoratori indipendenti sono scesi in piazza in nome del proprio futuro. Le proteste suggeriscono una crescente insoddisfazione per le risposte dei governi alla pandemia con la consapevolezza del fatto che quest’ultima durerà ancora per qualche tempo

In Italia non c’è Regione in cui non ci sia stata un manifestazione contro le ultime misure di chiusura. Germania e Francia si sono allarmate per le conseguenze economiche che potrebbero subire se la situazione non dovesse cambiare. Sabato in Spagna, dopo il coprifuoco notturno a livello nazionale e la chiusura tra regioni, la rabbia si è riversata nelle strade per la seconda notte consecutiva. Trentadue persone sono state arrestate e 12 ferite a Madrid, dopo una protesta notturna, conclusa alle 6 del mattino. Nel fine settimana le proteste sono scoppiate anche a Barcellona, ​​Malaga, Vitoria, Valencia, Santander e Burgos.

Italia troppo inquinata: l’Unione Europea avvia la procedura d’infrazione

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L’Italia ha ricevuto una lettera dalla Ue, che lascia “2 mesi per rimediare alle carenze individuate”. L’inquinamento atmosferico nazionale, infatti, provoca 76.200 morti l’anno (tra i peggiori d’Europa). La Commissione sta sollecitando Italia (e Croazia) a “conformarsi alle prescrizioni della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente”. Il Green deal europeo mira a portare il vecchio continente verso l’obiettivo “inquinamento zero”.

Sin dal 2015 il valore limite per il Pm2,5 (polveri sottili definite in base al diametro in µm) non è stato rispettato in diverse città d’Italia; secondo i dati dell’Agenzia “Air quality in Europe 2019”, l’Italia è prima nel continente per morti premature all’anno dovute a biossido di azoto (14.600), ozono (3.000) e seconda per il PM2,5 (58.600).

Da qui la decisione della Commissione, che in caso di mancata inversione di rotta imporrà le sanzioni.