lunedì 25 Novembre 2024
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Geoghegan Hart è il vincitore del Giro d’Italia 2020

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Tao Geoghegan Hart ha vinto la 103/a edizione del Giro d’Italia di ciclismo, che si è concluso oggi a Milano. L’inglese si è aggiudicato una delle edizioni più incerte nella storia della corsa rosa, che per la prima volta aveva visto due corridori contenersi la vittoria avendo lo stesso tempo prima dell’ultima tappa. Geoghegan Hart ha superato nella cronometro finale l’australiano Jai Hindle, giunto sul traguardo con 39 secondi di ritardo sul rivale. Sul gradino più basso del podio della classifica generale l’olandese Wilco Kelderman. Male gli italiani, con Vincenzo Nibali classificatosi al settimo posto e Fausto Masnada al nono. A vincere la tappa conclusiva è stato ancora una volta l’italiano Filippo Ganna, vincitore di quattro corse (tre delle quali a cronometro) durante questa edizione del Giro.

Geoghegan Hart, 25 anni, è alla prima grande vittoria in carriera. L’anno scorso aveva preso parte al Giro ritirandosi dopo 13 tappe e fino ad ora il suo miglior piazzamento in una corsa di tre settimane era stato il ventesimo posto alla Vuelta di Spagna dello scorso anno.

 

Guerre e cambiamento climatico colpiscono il Sahel: milioni in fuga dalla fame

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Il World food programme lancia l’allarme: nel Sahel, in Africa, violenze ed insicurezza hanno fatto precipitare 7,4 milioni di persone nella fame acuta. L’agenzia Onu WFP, recentemente premiata con il Nobel per la Pace, ha sottolineato che il numero degli sfollati è salito in due anni da 70.000 a 1,6 milioni, a causa della fame: oltre 288.000 in Mali, più di 265.000 in Niger e oltre un milione nel Burkina Faso. Per questo motivo a Copenhagen, l’Unione europea e l’Onu, hanno organizzato l’High-Level Humanitarian Event on the Central Sahel; una tavola rotonda ministeriale che porge la propria attenzione allo sviluppo del settore umanitario e alle conseguenze del Covd-19 nel Sahel.

L’assistenza delle organizzazioni umanitarie è messa a rischio dal peggioramento dei conflitti nel territorio africano. In Burkina Faso, Mali e Niger gli operatori umanitari sono diventati bersaglio delle milizie jihadiste; così le comunità vulnerabili non riescono ad accedere all’assistenza di cui hanno un disperato bisogno.

Covid-19, Conte firma il nuovo DPCM: nuove strette in vigore da domani

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conte nuovo dpcm

Nella notte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm con le misure restrittive anti Covid: in vigore da domani, lunedì 26 ottobre, resterà valido fino al 24 novembre. Ecco cosa prevede: la chiusura dei locali pubblici sarà fissata alle ore 18. Bar e ristoranti potranno rimanere aperti la domenica e nei giorni festivi. L’attività didattica per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a volgersi in presenza. Per tutti gli altri, le istituzioni scolastiche dovranno incrementare il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75 per cento delle attività. Gli spostamenti tra Regioni restano liberi, ma la raccomandazione è di non viaggiare con mezzi di trasporto pubblici o privati, a meno che ci siano esigenze lavorative, di studio o motivi di salute.

Sospese le attività di cinema e teatro. Chiuse anche palestre e piscine.

Record di biodiversità: il crollo del turismo rilancia la natura nelle Galapagos

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Nel Parco Nazionale delle Galapagos in Ecuador, i numeri della tribù dei volatili sono cresciuti fino a toccare un nuovo record. Lo affermano i risultati del censimento pubblicato il 23 ottobre. Si tratta della popolazione di pinguini e cormorani senza ali, due specie endemiche dell’arcipelago delle Galapagos. Il record è stato raggiunto grazie a “La Niña”, fenomeno climatico che aiuta gli uccelli a trovare più cibo e all’epidemia di Covid-19, che limitando l’intervento umano nella zona, ha permesso agli uccelli di riprodursi.

La popolazione dei pinguini delle Galapagos, gli unici pinguini che abitano l’equatore terrestre, è aumentata da 1.451 nel 2019 a 1.940 nel 2020. Nel caso dei cormorani, invece, il loro numero è salito da 1.914 a 2.220 in un anno

Afghanistan, strage in una scuola a Kabul: 18 studenti morti

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Ieri a Kabul, alle porte di un centro universitario, è avvenuto un attacco che ha provocato almeno 18 morti e 57 feriti, la maggior parte dei quali studenti. L’attentatore suicida ha cercato di entrare nella scuola del quartiere sciita, ma dopo essere stato bloccato, si è fatto esplodere all’ingresso. I talebani hanno da subito negato ogni coinvolgimento, mentre a rivendicare l’attacco è stato l’Isis (Stato Islamico) con una serie di post sui social.

La nuova ondata di violenza, allontana la pace in Afghanistan, aperta dalla firma di un accordo fra talebani e Stati Uniti dei mesi scorsi.

No, il governo italiano non ha dichiarato fuorilegge la cannabis light

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Su molte testate giornalistiche si sta annunciando che il governo italiano avrebbe dichirato fuorilegge la cannabis light, ovvero la cannabis a basso contenuto di THC che non provoca effetti psicoattivi. Non è così. C’è stato un decreto del ministrero della Salute che ha sancito che l’olio al CBD (un altro principio attivo della cannabis, che ha proprietà mediche riconosciute) è stato inserito nella tabella delle sostanze stupefacenti. La messa al bando rigurda quindi solo un preciso tipo di estratto e non la cannabis light nel suo insieme, che continua ad essere prodotta e commercializzata legalmente in tutta Italia.

Le conseguenze del decreto, oltretutto non sono del tutto chiare anche sullo stesso olio al CBD, in quanto ci sono pareri discordanti sul valore dell’atto che, come spesso accade in Italia, è andato a sovrapporsi ad altre norme di legge che dicono cose opposte: motivo per il quale il consorzio Assocanapa – che riunisce molti produttori di canapa italiani – ha presentato ricorso al Tar.

Polonia: migliaia in piazza contro il divieto all’aborto

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Migliaia di donne e uomini polacchi sono scesi in strada venerdì sera, nelle principali città del Paese, per difendere il diritto all’aborto. Da pochi giorni la Corte Costituzionale della Polonia ha messo quasi totalmente fuori legge l’interruzione di gravidanza, anche nei casi di malformazione del feto. Il Consiglio d’Europa ha protestato contro la decisione, che limita il diritto all’aborto ai casi di stupro, incesto e di rischio per la vita della madre.

La polizia ha usato i lacrimogeni contro alcuni giovani che stavano protestando davanti alla casa di Kaczynski, il capo del partito al potere in Polonia (a favore della stretta). Bloccati dalle forze dell’ordine che hanno strappato loro gli striscioni, alcuni manifestanti hanno risposto lanciando pietre.

La Polonia conta meno di 2.000 aborti legali l’anno, ma le stime raggiungono le 200.000 interruzioni se consideriamo quelle praticate all’estero o illegalmente.

L’Italia ha multato Google perché pubblicizza siti di scommesse e gioco d’azzardo

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Google ha violato la normativa nazionale che vieta la pubblicità su gioco d’azzardo e scommesse; per questo motivo, come stabilito dal decreto Dignità del 2018, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha multato il colosso tecnologico per il servizio Google Ads, che permette l’indicizzazione e la promozione di siti web. Tramite il software e il posizionamento pubblicitario, infatti, si sono diffusi link che rimandavano a siti d’azzardo. L’azienda ne è responsabile poiché l’inserzionista paga a Google un compenso per garantirsi la massima visibilità e diffusione.

Anche negli Usa, il colosso sta affrontando problemi legali: accusato di abuso di posizione dominante dal dipartimento di Giustizia. Avrebbe infatti spinto produttori di smartphone e browser a privilegiare Google come motore di ricerca predefinito. Il risultato è una posizione dominante con poche opportunità per qualsiasi altro concorrente.

L’Europa approva la nuova politica agricola, protestano le associazioni ambientaliste: “Non basta”

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Il Parlamento europeo ha approvato la nuova politica agricola comune (Pac) che regolamenterà i sussidi al settore per i prossimi 7 anni. Si tratta della più importante legge europea sotto il profilo finanziario, visto che mobilita oltre un terzo del bilancio comunitario (390 miliardi di euro per il periodo 2021-2027). La legge –  approvata con i voti dei tre gruppi politici maggiori, Partito popolare europeo, Socialisti e Democratici, Renew Europe – introduce nei regolamenti comunitari norme per incentivare pratiche agronomiche verdi, una riserva di bilancio per far fronte alle crisi e sanzioni più severe in caso di infrazioni ripetute delle norme sull’ambiente, sul benessere degli animali o sulla qualità degli alimenti. Per questo è stata celebrata come un grande risultato dai suoi firmatari.

Opposto è però l’avviso della gran parte dei movimenti ambientalisti e del partito dei Verdi (che ha votato contro) che giudicano la legge inadeguata per far fronte agli impegni che l’Europa si è assunta nel Green New Deal. Solo il 20% dei sussidi disponibili  saranno destinati a incentivare le pratiche verdi, con uno sforzo considerato da scienziati e ambientalisti insufficiente per proteggerci dal cambiamento climatico. La riforma prevede inoltre, che quasi metà dei fondi siano usati come supporto al reddito degli agricoltori ma senza condizioni vincolanti in tema ambientale né di modello produttivo, rischiando così di andare a privilegiare le grandi industrie agricole intensive a discapito dei piccoli agricoltori. Legambiente si è detta “profondamente delusa” dalla legge che “continuerà a finanziare un modello agricolo che porta alla perdita di biodiversità e contribuisce alla crisi climatica”

Napoli: cortei e scontri contro il coprifuoco imposto da De Luca

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sommossa Napoli

Ieri sera alle 23 circa, vicino alla sede della Regione Campania, è scoppiata una rivolta a seguito della richiesta del governatore De Luca di un nuovo lockdown. Il corteo, che in questo momento è vietato dall’ordinanza anti Covid, ha preso sempre più forma lungo il percorso. Centinaia di manifestanti, con il volto coperto dalle mascherine, hanno iniziato una guerriglia in via Santa Lucia, lanciando pietre e bottiglie di vetro contro la polizia in tenuta antisommossa, dopodiché si sono indirizzati verso la sede della Regione. Le forze dell’ordine hanno risposto con un fitto lancio di lacrimogeni per cercare di fermare la folla. Non ci sarebbe nessun ferito. I manifestanti, autoconvocatisi sui social, hanno mostrato uno striscione che riportava la scritta: “Tu ci chiudi, tu ci paghi”.