Il Consiglio Ue ha adottato nella giornata di oggi il regolamento con il quale viene istituito il fondo per la transizione ecologica equa (Just Transition Fund). Si tratta di un fondo da 17,5 miliardi di euro dedicato ai territori europei più indietro nella conversione ecologica. Tale cifra deriva dalla somma di 7,5 miliardi disponibili dal bilancio Ue 2021-2027 e di 10 miliardi provenienti dal fondo per la ripresa (Next Generation EU) per gli anni 2021, 2022 e 2023. Anche l’Italia riceverà delle risorse, precisamente 937 milioni di euro.
Gli hacker di Anonymous all’attacco di Elon Musk
Anonymous, il collettivo di hacker più famoso al mondo, ha recentemente diffuso un videomessaggio in cui è stato fortemente criticato Elon Musk, il miliardario a capo della società aerospaziale SpaceX e dell’azienda automobilistica Tesla. Egli viene definito «un ricco narcisista alla disperata ricerca di attenzione» che ha «approfittato del desiderio che molti di noi hanno di vivere in un mondo all’insegna dell’esplorazione dello spazio e delle auto elettriche». A tal proposito, gli hacker sottolineano come alla base del modo di operare di Musk non vi sia una reale «preoccupazione per l’umanità» ed a conferma di ciò citano una serie di malefatte attribuite a quest’ultimo.
Innanzitutto Anonymous parla delle «condizioni intollerabili» a cui sono sottoposti i dipendenti del miliardario, tra cui «i bambini che lavorano nelle miniere di litio all’estero, le quali stanno anche distruggendo l’ambiente». E riguardo tali miniere, gli hacker aggiungono anche che Musk «ha trovato un modo per organizzare colpi di stato e piazzare dittatori nei luoghi in cui vengono estratti questi prodotti tossici». Non mancano poi contestazioni nei confronti delle entrate di Tesla, la cui stragrande maggioranza «non proviene realmente dalla vendita di veicoli ma da sussidi governativi» in quanto «vengono venduti crediti di imposta sul carbonio per l’innovazione dell’energia pulita». Per quanto concerne l’esplorazione dello spazio, invece, nel video si parla di Marte, un pianeta dove l’imprenditore «manderà le persone a morire».
Infine una critica viene riservata al modo in cui Musk si esprime sulle criptovalute. Egli viene accusato di influenzare eccessivamente il valore di queste monete digitali tramite i suoi messaggi sui social, il tutto a discapito degli investimenti fatti dalle persone comuni. Nello specifico, Anonymous fa riferimento ad alcuni recenti tweet con cui l’imprenditore ha fatto ironia sulla sua “separazione” dal Bitcoin, a causa dei quali sono state «distrutte delle vite». Infatti, «milioni di investitori al dettaglio contavano sui loro guadagni di criptovaluta», tuttavia «i loro sogni sono stati spazzati via dai suoi capricci pubblici». E, nonostante tutto questo, «continua a prenderli in giro con meme dalle sue ville da un milione di dollari». Detto ciò, il video si conclude con un avvertimento minaccioso nei confronti di Musk, a cui viene suggerito di non pensare di essere la «persona più intelligente nella stanza», poiché adesso ha «incontrato i suoi pari». «Noi siamo Anonymous, siamo una legione, aspettaci».
INTEGRAZIONE DELLE 14:19 DEL 07/06/2021: In seguito ad ulteriori approfondimenti abbiamo appreso che, mentre alcuni hacker appartenenti alle rete Anonymous hanno pubblicato il video-comunicato riportato nell’articolo, altri, tramite le pagine social, si sono dissociati dallo stesso prendendo le distanze dall’attacco contro Elon Musk. Anonymous è un collettivo a struttura orizzontale, senza un vertice, per questo quanto accaduto non sorprende.
[di Raffaele De Luca]
Russia: Putin firma legge per ritiro da trattato Open Skies
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato la legge per il ritiro ufficiale della Russia dal trattato sui cieli aperti (Open Skies). Lo ha reso noto la Tass, l’agenzia di stampa ufficiale russa, la quale ha aggiunto che il documento è stato pubblicato sul portale ufficiale di informazioni legali. Ciò fa seguito al voto favorevole della Camera bassa del Parlamento russo, che il 19 maggio ha adottato all’unanimità la legge, ed a quello della Camera alta, che il 2 giugno ha anche essa approvato all’unanimità tale misura.
Il ritorno delle Grandi Navi a Venezia: lo hanno chiesto Zaia e il sindaco Brugnaro
Il caso della grandi navi da crociera tornate a solcare il canale della Giudecca di Venezia provocando l’immediata protesta dei cittadini veneziani si arricchisce di un nuovo particolare che chiama in causa il sindaco della città lagunare, Luigi Brugnaro, e il presidente del Veneto, Luca Zaia. Secondo quanto dichiarato in una intervista da Francesco Galietti – direttore di Clia Italia, la società che riunisce le compagnie da crociera – sarebbero stati proprio i due amministratori a chiedere di far tornare le navi da crociera all’interno della laguna.Sono gli stessi Zaia e Brugnaro che avevano firmato il “piano di allontanamento” poi ratificato dal governo che prevedeva l’esatto opposto, ovvero che le grandi navi non avrebbero più lambito piazza San Marco.
«Certo ce lo hanno chiesto loro insieme a tutta la comunità economica della città di Venezia», ha affermato Galietti riferendosi al presidente di Regione leghista e al sindaco appartenente al movimento Coraggio Italia, il neonato partito da lui fondato insieme all’ex Forza Italia Giovanni Toti. Vero che il piano di allontanamento prevedeva che le navi sarebbero attraccate al di fuori della laguna compatibilmente con le portata dei porti alternativi, non ancora sufficienti ad ospitare l’intera mole di navi solitamente di passaggio per la Serenissima. Tuttavia non è il caso di sabato: qui le autorità locali avrebbero chiesto a Galietti di far passare per il canale della Giudecca una “bestia” da 92 mila tonnellate di stazza per espressa volontà e non perché non vi fosse un’alternativa.
In risposta il Comitato No Grandi Navi ha annunciato nuove iniziative di protesta dopo quella spontanea di sabato. «Quello che è successo ieri è il naturale esito di 9 anni di politiche inesistenti, di prese in giro che costano quotidianamente danni alla salute e alla salvaguardia di Venezia e della laguna. Sono già due i decreti che vietano alle navi da crociera che ogni estate attraversano la città di entrare in laguna: a nulla sono serviti sembra. Le compagnie crocieristiche sono al di sopra di qualsiasi legge sembra. Bene: la città non ci sta. Questo è solo l’inizio, indietro non si torna!». Questo il testo del comunicato diffuso.
Pakistan: scontro tra due treni, almeno 30 morti
In Pakistan, almeno 30 persone hanno perso la vita dopo che un treno intercity si è schiantato contro un treno espresso che era precedentemente deragliato. Nello specifico l’incidente si è verificato questa mattina vicino alla città di Daharki, nella provincia sudorientale del Sindh. Inoltre, secondo quanto riferito da un portavoce delle ferrovie nazionali, vi sono anche decine di feriti nonché diversi passeggeri ancora intrappolati nelle carrozze.
Birmania: militari uccidono 20 civili
Continuano le violenze dell’esercito in Birmania: secondo quanto riferito da agenzie di stampa locali i militari avrebbero ucciso 20 persone durante l’irruzione nel villaggio di Hlayswe, 150 km a nord-ovest di Rangoon. Il blitz sarebbe stato ordito alla ricerca di armi e militanti dell’opposizione anti-golpista. I militari hanno preso il potere nel Paese lo scorso 1 febbraio, con un colpo di stato.
Burkina Faso: attacco jihadista provoca almeno 100 morti
Secondo quanto riportato dal governo del Paese, circa cento persone sono state uccise la notte scorsa in Burkina Faso. L’attacco è avvenuto al villaggio di Solhan, nella regione settentrionale del Sahel, zona dove sono attivi gruppi jihadisti. Secondo una fonte locale, l’attacco avrebbe prima preso di mira la postazione degli ausiliari dell’esercito e poi le case di diversi abitanti, che sono stati uccisi. Si tratta dell’attacco più sanguinoso dal 2015. Il governo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.
Le Grandi Navi tornano a Venezia: scatta la protesta dei cittadini
Appena due mesi fa il Governo italiano aveva ratificato il “piano di allontanamento” che decretava che le mega navi da crociera con stazza superiore alle 40 mila tonnellate non sarebbero più transitate attraverso Venezia. Oggi, invece, i cittadini del capoluogo veneto si sono svegliati vedendo il colosso MSC Orchestra attraccato al porto cittadino, con la sua stazza di 92 mila tonnellate, oltre il doppio del consentito. Immediate sono partite le proteste, organizzate dal Comitato No Grandi Navi. In poco decine di piccole imbarcazioni hanno invaso il porto circondando la nave da crociera, mentre la banchina ha iniziato a riempirsi di cittadini accorsi per protestare.
La MSC Orchestra ha attraversato il canale scortata da cinque rimorchiatori verso le ore 16:00 di oggi 5 maggio. Una flotta di piccole barche l’ha accolta insieme a una riva piena di persone con fischi, cori e grida. Una rabbia evidentemente indirizzata anche contro il governo, che si era preso l’impegno di non fare attraversare più Venezia dalle grandi navi da crociera, sancendolo con la firma di ben quattro ministri: Roberto Cingolani (Transizione ecologica), Dario Franceschini (Cultura), Massimo Gravaglia (Turismo) ed Enrico Giovannini (Infrastrutture).
Il passaggio delle grandi navi attraverso Venezia è causa di gravi danni ambientali. Lo ha provato una ricerca condotta dall’Istituto di scienze marine del Cnr di Venezia pubblicata sulla rivista scientifica Nature. Le “fotografie acustiche” scattate dai ricercatori hanno dimostrato che ogni passaggio genera un mini-tsunami con il risultato di aver reso i fondali della laguna martoriati da crateri, buche e solchi scavati da chiglie o eliche. Ogni anno, secondo i ricercatori, le navi da crociera smuovono un milione di metri cubi di sedimenti provocando l’aumento della profondità dei fondali nonché della portata delle maree.