venerdì 7 Marzo 2025
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Canale di Suez: nave portacontainer arenata inizia a muoversi

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La gigantesca nave portacontainer Evergreen, che nella giornata di martedì si è incagliata nel Canale di Suez, ha iniziato a muoversi. Lo hanno riportato in queste ore i siti web di osservazione del traffico marittimo. Sono 10 i rimorchiatori che si occupano di disincagliare la Evergreen, che finora ha bloccato la circolazione di 369 navi, di cui 25 petroliere.

PerchĂ© c’è bisogno di un nuovo giornale

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In Italia esistono una ventina di quotidiani cartacei a tiratura nazionale, un centinaio a carattere locale e un numero imprecisato di riviste periodiche. Un panorama nel quale, dall’avvento di internet, si è aggiunta una sconfinata galassia di testate online. Noi, oggi, arriviamo ultimi in questa partita affollatissima e abbiamo pure la presunzione di ritenere che ce ne fosse bisogno. Che arroganti questi de L’Indipendente, avrĂ  buone ragioni per pensare chi legge queste righe. Ma ci crediamo veramente.

Se è vero che il panorama dei giornali in Italia è alquanto affollato non si può certo dire che goda di ottima salute. Secondo uno studio, in Italia i media godono della fiducia di appena una persona su tre, addirittura inferiore a quella dei politici e dei grandi gruppi economici. Solo il 27% dei cittadini ritiene i media una fonte d’informazione affidabile. Ed ancora, per il 69% degli italiani, i giornalisti cercano deliberatamente di ingannare le persone dicendo cose che sanno essere false, o comunque enfatizzandole strumentalmente.

Noi, da giornalisti, crediamo che questa maggioranza di cittadini abbia ragione. I principali media tradizionali sono ormai in mano a una ristretta oligarchia di gruppi economici e finanziari, che li usano per fare arrivare quotidianamente la lista delle proprie prioritĂ  sopra alle scrivanie che contano. La loro funzione è quella di trasmettere l’ideologia dominante. Mentre il grosso dei media online, inclusi quelli formalmente indipendenti, basano la loro sostenibilitĂ  economica sulla pubblicitĂ  online, un meccanismo perverso che porta alla rincorsa dei click e quindi a privilegiare la forma dei titoli strillati alla sostanza dei buoni contenuti e della verifica delle fonti. Il risultato è che l’Italia, nella classifica mondiale sulla libertĂ  di stampa, si trova al 41° posto. Davanti a noi ci sono anche Ghana, Burkina Faso e Botswana.

Come se ne esce?

Difficile dirlo, ma sappiamo che se una strada non funziona bisogna avere il coraggio di imboccarne un’altra. Detto piĂą chiaro: se i problemi del giornalismo sono nelle relazioni troppo strette con il potere economico-politico e nella ricerca affannosa di sponsor, allora bisogna fare un giornale senza padroni e senza pubblicitĂ . Quindi senza compromessi. Un giornale che abbia il coraggio di parlare delle cose importanti – incluse quelle che i media tendono a tacere – e di andare contro le veritĂ  di comodo, ma rimanendo rigorosamente ancorato ai fatti.

Questa è la strada impervia e appassionante che abbiamo scelto di intraprendere. Arriveremo in cima alla salita solo se al nostro fianco ci sarà una comunità di lettori presenti, partecipi e attivi. Capace di darci fiducia ma senza smettere di essere esigente e critica. Solo così riusciremo a costruire insieme un nuovo, ambizioso e autorevole giornale online. Che dite ci proviamo? Forza, si parte!

Forse è la volta buona: le grandi navi non attraverseranno più Venezia

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Le grandi navi da crociera con stazza superiore alle 40.000 tonnellate saranno allontanate dal centro di Venezia e non transiteranno più davanti a piazza San Marco, la decisione è stata presa dai ministri Roberto Cingolani (Transizione ecologica), Dario Franceschini (Cultura), Massimo Gravaglia (Turismo) ed Enrico Giovannini (Infrastrutture), ratificando il piano di allontanamento che era stato approvato da Comune di Venezia, Regione Veneto e dalle compagnie da crociera. La decisione arriva dopo nove anni di mobilitazione da parte dei cittadini di Venezia, raccolti nel comitato No Grandi Navi, ed è stata annunciata nel 1.600° anniversario della fondazione della città.

Secondo il piano approvato le navi da crociera approderanno a Porto Marghera, una soluzione che nel comunicato emesso dal ministero delle Infrastrutture sarĂ  «temporanea ma necessaria a proteggere il patrimonio storico e culturale di Venezia, che appartiene non solo all’Italia ma a tutto il mondo». Non sono ancora stati resi noti i dettagli del piano, ma le tempistiche non saranno brevi. Una soluzione a breve termine era stata approvata lo scorso 21 dicembre dal Comitato guidato dall’ex premier Conte e prevedeva di far approdare le grandi navi presso le due banchine merci di Porto Marghera (oggi gestite dalle societĂ  di container Tiv e Vecon). Tuttavia si tratta di approdi strutturati per le navi container e sarebbero necessari almeno 6 mesi di lavori per strutturare le banchine e la viabilitĂ  circostante per il trasporto passeggeri. Inoltre, si tratterebbe di una pezza e non di una soluzione, visto che le due banchine in questione potrebbero ospitare un centinaio di grandi navi l’anno, mentre – l’anno prima della pandemia – a Venezia ne erano arrivate 350.

La soluzione a medio termine si chiama “canale Nord”. Questo il nome dell’approdo pensato per le grandi navi a Marghera e deliberato dal medesimo Comitato del 21 dicembre. Il bando per la sua progettazione è giĂ  stato pubblicato e scadrĂ  il prossimo 15 aprile: costi previsti 41 milioni di euro e lavori da completare in due anni. Con alcuni scogli burocratici non semplicissimi da superare prima di inaugurare i cantieri, visto che l’area è ancora di proprietĂ  privata e la destinazione d’uso attuale è quella industriale. Inoltre, anche una volta completato il canale Nord, non ci sarĂ  posto per tutte le 350 navi da crociera di stazza superiore alle 40.000 tonnellate che ogni anno sbarcano a Venezia. La soluzione definitiva, per tutti – progetto ministeriale compreso – è quella di portare le navi fuori dalla laguna. Alcuni progetti in questo senso esistono giĂ , ma è probabile che nei prossimi mesi sarĂ  lanciato un bando di progettazione internazionale.

In pratica, anche procedendo con la massima rapiditĂ , un terzo delle grandi navi potrĂ  attraccare a Marghera nel 2022, i due terzi nel 2023, e il traffico crocieristico scomparirĂ  del tutto da piazza San Marco – con grande ottimismo – tra il 2024 e il 2025. Ma la strada è tracciata e dopo anni di lotta, condotti anche cercando di impedire fisicamente il passaggio alle navi e costati decine di denunce, gli attivisti del comitato No Grandi Navi hanno ragione di festeggiare rivendicando «una importante vittoria», ma chiedendo contemporaneamente alle istituzioni che la soluzione transitoria di Marghera sia sottoposta a valutazione di impatto ambientale senza godere di alcuna deroga.

Il passaggio delle grandi navi attraverso Venezia è stato causa di gravi danni ambientali. Lo ha provato una ricerca condotta dall’Istituto di scienze marine del Cnr di Venezia pubblicata sulla rivista scientifica Nature. Le “fotografie acustiche” scattate dai ricercatori hanno dimostrato che ogni passaggio genera un mini-tsunami con il risultato di aver reso i fondali della laguna martoriati da crateri, buche e solchi scavati da chiglie o eliche. Ogni anno, secondo i ricercatori, le navi da crociera smuovono un milione di metri cubi di sedimenti provocando l’aumento della profonditĂ  dei fondali nonchĂ© della portata delle maree.

 

Italia: 1.200 ristoranti annunciano la riapertura, costi quel che costi

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Il Movimento imprese ospitalitĂ  (Mia) – associazione che rappresenta 1.200 locali in tutta Italia, tra ristoranti, pub, birrerie e pizzerie – ha annunciato la riapertura dei locali pubblici associati a partire dal prossimo 6 aprile, a prescindere dal permesso e da ciò che prevedono le misure approvate dal Governo. «Nessuno di noi ha piĂą nulla da perdere, quindi abbiamo preso l’unica opzione possibile: andare contro le norme e aprire, seguendo tutte le misure anti-Covid, ma aprire. A pranzo e a cena. Sempre», ha dichiarato il presidente del Mia, Paolo Bianchini.

Suez, nuovo tentativo per disincagliare la nave

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Dopo la rimozione di oltre 20.000 tonnellate di detriti che hanno permesso di liberare le eliche e il timone della nave portaconteiner Even Given che da martedì blocca il canale, è in corso un nuovo tentativo di disincaglio. All’opera 16 rimorchiatori, uno dei quali italiano. Al momento sono 326 le navi bloccate nel canale.

Egitto, crolla palazzo al Cairo: almeno 18 morti

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Un palazzo di 10 piani è crollato al Cairo, nel quartiere di el-Salam, provocando almeno 18 vittime e 24 feriti. Ancora ignote le cause del crollo, ma purtroppo non si tratta di un fenomeno raro nel paese dove sono molti gli esempi di edilizia illegale.

Il risultato di un esperimento al CERN ha messo in discussione i modelli della fisica

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Se confermata la nuova scoperta del CERN di Ginevra, il centro di fisica sperimentale piĂą importante del mondo, metterebbe in discussione le leggi della fisica conosciute fino a adesso, indicando l’esistenza di particelle o forze sconosciute. L’esperimento è stato condotto usando l’acceleratore di particelle LHC, un lunghissimo tunnel circolare di 27 km, diviso in quattro zone di valutazione dove all’interno vengono fatte circolare alla velocitĂ  della luce due fasci di particelle in direzioni opposte. In una di queste zone chiamata LHCb che ha lo scopo di misurare i decadimenti e i fenomeni rari relativi al comportamento degli adroni in cui è presente un particolare quark denominato beauty quark, ha rilevato un’anomalia nella formazione di particelle dopo la collisione fra protoni. I risultati sono stati annunciati alla 55° conferenza internazionale Rencontres de Moriond 2021 e si concentrano sulla potenziale violazione dell’universalitĂ  leptonica. L’irregolaritĂ  era giĂ  stata osservata nel 2014 ma non era mai stata così netta.

Se nel prossimo esperimento fosse confermato questo fenomeno chiamato violazione dell’universalitĂ , implicherebbe uno sconvolgimento della fisica rimettendo in discussione tutti i modelli standard, ipotizzando una nuova forza oltre alle quattro giĂ  conosciute (gravitazione, elettromagnetismo, forza nucleare forte e forza nucleare debole) creando un forte impatto sulla comprensione della natura a livello fondamentale e permettendo così di poter osservare la materia oscura dell’universo ipotizzando nuove teorie sull’asimmetria fra materia e antimateria.

[di Federico Mels Colloredo]

AstraZeneca: Norvegia prolunga sospensione

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La Norvegia ha deciso di sospendere per altre 3 settimane l’uso del vaccino AstraZeneca. Nello specifico la somministrazione è stata interrotta fino al 15 aprile, lo hanno reso noto le autoritĂ  sanitarie di Oslo. Dunque alla Danimarca, che ieri ha prorogato lo stop al vaccino in questione, si affianca la Norvegia. Tutto ciò nonostante l’Ema abbia definito sicuro tale vaccino negli scorsi giorni.

Egitto: Canale di Suez ancora bloccato, navi cambiano rotta

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Il Canale di Suez è ancora bloccato a causa della gigantesca nave portacontainer “Evergreen” che il 23 marzo si è incagliata lì, impedendo a tutte le altre di circolare. Si tratta del quarto giorno di blocco ed il problema presumibilmente non sarĂ  risolto a breve. Nel frattempo, molte navi sono state dirottate verso il Capo di Buona Speranza. Si stima che i danni provocati dal blocco ammontino a 9,6 miliardi di dollari al giorno.

Scuola: oggi sciopero nazionale contro la Dad

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Oggi si terrĂ  uno sciopero nazionale contro la Didattica a distanza. Le proteste avranno luogo in 60 cittĂ  italiane e ad esse parteciperanno studenti e docenti, che chiederanno la riapertura in sicurezza di tutti gli istituti scolastici, dagli asili nido alle universitĂ . La manifestazione è stata organizzata dal Comitato “PrioritĂ  alla Scuola” in concomitanza con lo sciopero della scuola indetto dai Cobas. Inoltre, nella giornata di oggi si terrĂ  anche uno sciopero del trasporto pubblico locale proclamato dai sindacati Fit-Cisl, Filt-Cgil, Uil trasporti, Ugl-Fna e Faisa-Cisal.