Xi-Jinping annuncia la riunificazione pacifica con Taiwan, da tempo uno degli obiettivi da raggiungere sotto la propria presidenza. La questione è tornata alla ribalta dopo l’aumento delle incursioni militari aeree cinesi nella zona di difesa aerea di Taiwan avvenute nei giorni scorsi, che ha suscitato preoccupazione a livello internazionale. Le affermazioni di Xi-Jinping seguono quelle più violente del 2019, quando aveva annunciato di voler realizzare l’annessione anche con la forza. Da Taipei la risposta è netta: la Cina smetta di utilizzare sistemi coercitivi e apra la strada al dialogo e alla democrazia.
Nuovo rapporto Forbes: i ricchi sono sempre più ricchi e sempre più egoisti
Nel 2021, nonostante la pandemia, i 400 americani più ricchi hanno visto la loro fortuna collettiva aumentare del 40%, raggiungendo i 4,5 trilioni di dollari: è quanto emerge dalla nuova classifica pubblicata dalla rivista di economia Forbes e stilata in base ai prezzi delle azioni del 3 settembre 2021. Alla esclusiva lista, inoltre, sono stati aggiunti 44 nuovi nomi, i quali hanno alzato la soglia minima di accesso: per essere inseriti nella classifica è ora necessario avere una ricchezza netta di 2,9 miliardi di dollari, ovvero 800 milioni in più rispetto ad un anno fa. I paperoni americani, però, oltre ad essere più ricchi sono anche più egoisti: il numero di coloro che hanno donato più del 20% del loro patrimonio è sceso da 10 ad 8, mentre i nababbi che hanno ceduto meno dell’1% della loro ricchezza sono passati da 127 a 156.
Detto ciò, al primo posto della lista troviamo Jeff Bezos, il noto fondatore e presidente di Amazon, che si conferma leader dei miliardari americani per il quarto anno consecutivo con un patrimonio netto di 201 miliardi di dollari. Egli è seguito da Elon Musk, l’imprenditore a capo della società aerospaziale SpaceX e dell’azienda automobilistica Tesla, con una fortuna di 190,5 miliardi, e da Mark Zuckerberg, fondatore del social network Facebook, che possiede un totale di 134,5 miliardi di dollari.
Non si piazza dunque sul podio Bill Gates, che scende al quarto posto per la prima volta dopo 30 anni: dal 1991, infatti, il co-fondatore di Microsoft era sempre arrivato a detenere il primo o il secondo posto. Sia chiaro: la sua fortuna è comunque aumentata di 23 miliardi di dollari rispetto ad un anno fa, ed egli attualmente possiede 134 miliardi di dollari. Tuttavia, ciò non è bastato per piazzarsi sul podio. Tale “sconfitta”, se così la si vuol chiamare, è in parte dovuta al suo recente divorzio dalla moglie Melinda French Gates, a causa del quale il “filantropo” ha dovuto versare alla ex consorte circa 5,7 miliardi di dollari di azioni.
Proprio quest’ultima, infatti, fa parte delle new entry, e con un patrimonio da 6,3 miliardi di dollari occupa la 158esima posizione. Tra i nuovi arrivati troviamo anche il co-fondatore di Moderna (la nota società di biotecnologie che ha prodotto uno dei vaccini anti Covid), Noubar Afeyan, piazzatosi al 212esimo posto grazie ad un patrimonio da 5 miliardi. Ma Afeyan non è l’unica persona che si trova nella lista grazie ai guadagni derivanti da Moderna: c’è pure Timothy Springer, anche egli co-fondatore della società, che si piazza al 176esimo posto detenendo una somma di denaro ancora maggiore, pari a 5,9 miliardi di dollari.
Inoltre, anche per i gestori di hedge fund è stato un anno particolarmente fortunato: la loro ricchezza è la più alta che sia mai stata registrata da Forbes ed il loro patrimonio vale complessivamente 220 miliardi di dollari, il che significa che esso è aumentato di 35 miliardi rispetto allo scorso anno. Per il quarto anno consecutivo il gestore più ricco è il fondatore della società di investimento americana Renaissance Technologies, Jim Simons, che con un patrimonio da 24,4 miliardi di dollari si piazza al 28esimo posto della classifica totale.
In conclusione, però, bisogna tenere conto del fatto che la classifica dei super ricchi sia estremamente volubile. Come sottolineato dalla stessa Forbes, le azioni di Facebook sono recentemente scese principalmente a causa del blackout del social verificatosi nella giornata di lunedì, e Bill Gates è arrivato, almeno momentaneamente, ad occupare il terzo posto.
[di Raffaele De Luca]
Sierra Leone: presidente firma disegno di legge che abolisce pena di morte
«Abbiamo esorcizzato gli orrori di un passato crudele», ha affermato tramite un comunicato il presidente della Sierra Leone, Julius Maada Bio, dopo aver firmato nella giornata di oggi un disegno di legge avente ad oggetto l’abolizione della pena di morte nel Paese. La firma di Bio ha fatto seguito al voto con cui il parlamento, nel mese di luglio, aveva stabilito di sostituire la condanna capitale con l’ergastolo o con un minimo di 30 anni di galera. «Oggi affermiamo la nostra fede nella sacralità della vita», ha altresì aggiunto il presidente, che ha definito la pena di morte «disumana».
Rinnovabili, la turbina eolica più potente al mondo entra in funzione
La turbina eolica offshore più potente al mondo è entrata in funzione al largo del porto di Rotterdam, nei Paesi Bassi. L’infrastruttura energetica sarà in grado di produrre fino a 74 GWh elettrici in un anno, pertanto, ad oggi, si tratta della turbina più potente presente sul mercato. Con un rotore da 220 metri e un’altezza di 260 metri, farà risparmiare all’atmosfera fino a 52.000 tonnellate di anidride carbonica annue. Il prototipo prenderà il nome di Haliade-X 14 MW e debutterà commercialmente presso il parco eolico offshore Dogger Bank C. Questo, insieme a Dogger Bank A e Dogger Bank B, è destinato a divenire il più vasto progetto eolico offshore al livello globale.
Il primato che Haliade-X ha conquistato è tuttavia probabile che presto passi ad altri progetti. Il mercato del settore è infatti in continuo sviluppo e in cantiere c’è già più di un’idea. L’eolico, caposaldo delle energie rinnovabili insieme al fotovoltaico, è in realtà già tecnologia più matura e produttiva di quest’ultimo. Comunque, per entrambi, a livello globale, si registrano installazioni in crescita. Ed è l’Europa a dominare nel loro utilizzo: con Regno Unito, Germania e Portogallo ad occupare, nel 2020, le prime tre posizioni per l’eolico, e Grecia, Italia e Cile sul podio per il fotovoltaico. È quanto emerso dalla Statistical Review of World Energy 2021. Sebbene le tecnologie per ricavare energia dal sole siano distribuite più omogeneamente tra i continenti – probabilmente grazie al consistente abbattimento dei costi – queste non sembrano però pronte a trainare la transizione energetica. Mentre non si può dire altrettanto per l’energia eolica, specie per quella offshore. Le turbine collocate in mare, infatti, anche quest’anno si sono confermate protagoniste della crescita delle rinnovabili. Nel 2020, l’incremento è stato praticamente doppio rispetto all’anno precedente, mentre, nel 2021, secondo le prime proiezioni, questo potrebbe risultare ancor più consistente, in particolare grazie all’impegno della Cina. Il ritmo dell’industria eolica, per centrare gli obiettivi climatici – ha tuttavia sottolineato il Global Wind Energy Council (GWEC) che ha elaborato i dati – deve almeno triplicare a livello globale.
[di Simone Valeri]
Afghanistan, esplosione in moschea a Kunduz: almeno 50 morti e 140 feriti
Un’esplosione in una moschea di Kunduz, nel nord dell’Afghanistan, ha provocato la morte di almeno 50 persone, mentre almeno 140 individui sono rimasti feriti. È questo il bilancio attuale, e provvisorio, riportato dall’agenzia di stampa Ansa, che in tal senso cita fonti ospedaliere. L’esplosione è avvenuta durante le preghiere del venerdì, e secondo quanto riferito dai Talebani a provocarla sarebbe stato un attentatore suicida. Inoltre, essa è stata confermata anche dal portavoce del ministero dell’Interno, Qari Sayed Khosti, il quale però non ha dato ulteriori dettagli.
Referendum eutanasia: depositate in Cassazione più di 1 milione e 200mila firme
Più di 1 milione e 200mila firme per chiedere il referendum sull’eutanasia legale sono state depositate questa mattina in Cassazione da parte di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, e dai coordinatori del comitato. Prima di entrare in Cassazione, però, i vertici dell’Associazione hanno tenuto una manifestazione in piazza Cavour, a cui hanno partecipato tra gli altri Filomena Gallo, segretario nazionale, ed i co-presidenti Marco Gentili e Mina Welby. Proprio quest’ultima ha dichiarato: «Nessuno dei cittadini vuole morire, anche chi è in gravi condizioni. Credo, però, che quando la sofferenza è talmente grande e terribile ognuno abbia il diritto di dire basta».
Caporalato, commissariato il colosso Spreafico
Un’inchiesta della Procura di Milano e della Guardia di Finanza di Lecco per caporalato sui lavoratori ha portato al commissariamento del colosso dell’ortofrutta Spreafico spa, secondo quanto riportato dall’Ansa. La disposizione di amministrazione giudiziaria per un anno è stata emessa dal Tribunale di Milano, insieme al sequestro di sei milioni di euro. L’azienda ha un fatturato di oltre 350 milioni di euro all’anno.
Pandora Papers, Vialli e Mancini tra gli italiani con capitali off shore
Il settimanale L’Espresso rivela il coinvolgimento di Mancini e Vialli nell’inchiesta della ICIJ. Il ct della Nazionale sarebbe infatti azionista di Bastian Asset Holdings, società proprietaria di un aereo, mentre Vialli sarebbe proprietario della Crewborn Holdings. Entrambe le società hanno sede nel paradiso fiscale delle Isole Vergini Britanniche. Nel 2009 Mancini avrebbe segnalato a una fiduciaria italiana di voler chiedere lo scudo fiscale per regolarizzare la propria posizione col Fisco. Vialli, cittadino inglese da anni, si sarebbe servito dello schermo offshore per finanziare attività italiane.
Nobel per la letteratura a Abdulrazak Gurnah
É lo scrittore tanzaniano Abdulrazak Gurnah il vincitore del Nobel per la letteratura. Nato a Zanzibar ma costretto ad emigrare a causa delle persecuzioni contro i cittadini di origine araba, Gurnah si rifugia in Inghilterra e l’inglese diventa la lingua delle sue opere, centrate soprattutto sull’esperienza dei rifugiati. Il suo stile originale, scrive l’Accademia svedese, “rompe consapevolmente con la convenzione capovolgendo la prospettiva coloniale a favore di quella indigena”. Gurnah è oggi professore di letteratura postcoloniale e inglese a Kent.