Un portavoce del TPLF (Fronte di Liberazione Popolare del Tigrè) ha riferito a Reuters che i combattenti si sono completamente ritirati dalla regione etiope di Afar. La polizia di Afar parla tuttavia di una ritirata solo parziale. La regione era dal 2021 teatro dei combattimenti tra TPLF e governo etiope, nell’ambito della guerra scoppiata nel novembre 2020 nella regione del Tigrè. Il TPLF spera che in questo modo gli aiuti alimentari, attesi dopo il cessate il fuoco del mese scorso, possano finalmente giungere nel Tigrè, dove la carestia ha colpito oltre il 90% della popolazione.
Lunedì 25 aprile
02:00 – Macron vince le elezioni presidenziali francesi, sconfitta la candidata di estrema destra Le Pen
04:00 – Slovenia, il premier populista Janša è sconfitto alle elezioni dal liberale Golob
08:00 – Covid, dopo Shanghai anche Pechino a rischio lockdown per l’aumento del numero di positivi
09:00 – Russia, incendio in un deposito di carburante a Bryansk: è il quarto rogo sospetto in quattro giorni
12:00 – Scomparso in Ucraina l’italiano Ivan Vavassori, ex calciatore, arruolato nella brigata internazionale con le truppe di Kiev
14:00 – Ucraina, Kiev smentisce il raggiungimento di un accordo per un corridoio umanitario che consenta l’evacuazione dei civili da Mariupol
15:00 – Norvegia, attivisti di Greenpeace ed Extintion Rebellion bloccano la consegna di petrolio russo: “finanzia la guerra di Putin”
16:00 – 25 aprile, Letta contestato durante il corteo a Milano: “sei un servo della NATO”
18:00 – Turchia, l’attivista per i diritti civili e filantropo Osman Kavala è stato condannato all’ergastolo
Turchia, l’attivista Osman Kavala condannato all’ergastolo
L’attivista per i diritti umani e filantropo Osman Kavala è stato condannato all’ergastolo da un tribunale turco. L’accusa è di aver dato sostegno alle proteste di massa antigovernative che avevano avuto luogo a Istanbul nel 2013. Kavala si trovava in regime di carcerazione preventiva da oltre 4 anni, misura ritenuta illegittima dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo. Numerosi Paesi occidentali, tra i quali USA, Francia e Germania, avevano mostrato solidarietà nei confronti di Kavala, motivo per il quale il presidente turco Erdogan aveva minacciato di espellerne i diplomatici. Secondo gli avvocati di Kavala il caso è “politicamente motivato”.
25 aprile: contestato Letta a Milano, “servo della NATO”
Nel corso della manifestazione svoltasi a Milano nella giornata di oggi 25 aprile per celebrare la festa della Liberazione, il segretario del PD Enrico Letta è stato contestato con slogan quali “Letta servo della NATO” e “Fuori i servizi della NATO dal corteo”. Letta aveva infatti preso parte al corteo nello spezzone dei democratici. Il segretario del PD ha risposto alle critiche affermando che “La Costituzione, l’antifascismo sono casa nostra”.
Norvegia, attivisti bloccano consegna di petrolio russo
Alcuni attivisti di Greenpeace ed Extintion Rebellion hanno bloccato la consegna di circa 95 mila tonnellate di petrolio russo in Norvegia, incatenando una delle loro imbarcazioni alla petroliera Ust Luga. La mossa costituisce una forma di protesta contro la guerra in Ucraina, secondo quanto dichiarato da Greenpeace. “Il petrolio è alla base non solo della crisi climatica, ma anche delle guerre e dei conflitti. Sono scioccato che la Norvegia operi come porto franco per il petrolio russo, che sappiamo finanziare la guerra di Putin” ha detto Frode Pleym, capo di Greenpeace Norvegia. La polizia locale ha riferito di aver proceduto con l’arresto di diversi attivisti.
Pace o aria condizionata? Draghi ha scelto: Palazzo Chigi compra 57 condizionatori nuovi
«Preferiamo la pace o il condizionatore acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre». Con queste drammatiche parole, pronunciate all’inizio di aprile per rimarcare l’adesione alle posizioni di Bruxelles riguardo la guerra in Ucraina, il presidente del Consiglio Mario Draghi faceva appello al senso di responsabilità e solidarietà degli italiani. «Se l’Ue ci propone l’embargo sul gas, siamo contenti di seguire. Quello che vogliamo è lo strumento più efficace per la pace» aveva dichiarato il premier. Ad appena un paio di settimane di distanza da queste sentite affermazioni, il Governo opta per un rinnovamento dei propri impianti e ordina 57 condizionatori per gli uffici in via della Stamperia n.8, a Roma. Qui ha sede il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie nel quale lavora il ministro Mariastella Gelmini.
Tra il drammatico aut-aut di Draghi e l’acquisto degli apparecchi per la sede di via della Stamperia (il cui prezzo è di poco superiore ai 39 mila euro) non vi è certo un collegamento diretto. Tuttavia non può non saltare agli occhi l’ironia delle tempistiche. La manutenzione degli impianti dovrebbe di fatto consentire un risparmio energetico rispetto al passato. Solamente pochi giorni fa il Governo ha varato l'”operazione termostato”, che si pone l’obiettivo di risparmiare 4 miliardi di metri cubi di gas nel solo 2022 per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia. Tuttavia, visto l’inesorabile e progressivo aumento delle temperature, il condizionatore si profila come un apparecchio al quale sarà difficile rinunciare del tutto. Anche all’interno delle sedi governative.
[di Valeria Casolaro]
Spesa militare mondiale ai massimi storici: oltre 2 mila miliardi nel 2021
Secondo un rapporto del think-tank svedese della difesa SIPRI la spesa militare mondiale ha per la prima volta superato i 2000 miliardi di dollari nel 2021, raggiungendo il massimo storico. Tra i primi cinque Paesi per spesa maggiore vi sarebbero USA, Cina, India, Regno Unito e Russia, i quali rappresentano complessivamente il 62% della spesa globale. L’aumento delle spese militari si è verificato nonostante la pandemia da Covid abbia inflitto un duro colpo alle economie di tutto il mondo. Secondo alcuni ricercatori del SIPRI, si tratta di cifre destinate a crescere in futuro.
Le manifestazioni anti islamiche stanno infiammando la Svezia
Negli ultimi giorni la parte meridionale della Svezia ha vissuto tra le sue strade momenti di grande violenza. Ci sono stati infatti numerosi scontri in alcune città per via dell’annuncio, da parte del partito di estrema destra Stram Kurs, di manifestazioni anti islamiche. Nello specifico, il leader del movimento Rasmus Paludan aveva dichiarato che avrebbe bruciato in pubblico diverse copie del Corano. In risposta alle sue parole, sono scesi in strada migliaia di contromanifestanti, indignati per le affermazioni di Paludan e dal rifiuto delle autorità di cancellare i comizi islamofobi. I manifestanti si sono scontrati con la polizia, che li ha accusati di attacchi ingiustificati: i reciproci assalti hanno provocato almeno 40 feriti tra civili e forze dell’ordine.
🔴 Ci sono stati violenti scontri a Orebro, in #Svezia, dopo che il politico di estrema destra Rasmus Paludan, scortato dalla polizia, ha bruciato una copia del Corano durante un picchetto in un quartiere abitato da molti musulmani.
Il bilancio per ora è di 40 feriti. pic.twitter.com/sMoyh1qXJT
— LifeGate (@lifegate) April 20, 2022
Ma andiamo nel dettaglio degli eventi. La prima manifestazione di Stram Kurs era stata prevista per giovedì 14 aprile nella città di Linköping. Ma prima ancora che Paludan potesse parlare o radunare i suoi seguaci, gli scontri con la polizia erano già cominciati. I presenti raccontano di vetture date alle fiamme, sassi lanciati contro le forze dell’ordine e gomme d’auto bruciate. In serata ci sono stati scontri simili anche a Norrköping, nonostante il comizio di Stram Kurs fosse già stato sospeso. Qui un gruppo composto da circa 200 persone ha aggredito la polizia, devastandone i suoi mezzi di trasporto, e gli agenti hanno sparato colpo di avvertimenti in aria.
Svezia: scontri tra manifestanti e polizia innescato per il tour nel Paese del leader R. Paludan del partito Stram Kurs (movimento anti-islamico e anti-immigrati), che ha organizzato incontri con i cittadini contro la comunità islamica e vantandosi di aver bruciato copie Corano pic.twitter.com/zamPBXoZ3E
— The Cip (@cip_the) April 19, 2022
Venerdì lo stesso scenario si è ripetuto anche nella città di Orebro, dove dieci agenti di polizia sono stati feriti, e sabato a Landskrona, dove 100 persone hanno lanciato pietre, bruciato auto e cestini della spazzatura. Alcuni giornali locali hanno riferito di scontri anche nel sobborgo di Rinkeby, a Stoccolma, dopo l’incenerimento di una Copia del Corano da parte di Paludan.
Anche se gli scontri fisici si sono arrestati nella serata di sabato, la situazione rimane ancora molto tesa. Il capo della polizia di Stato, Anders Thornberg, ha riferito di non aver mai visto scontri così violenti.
Ma chi è Rasmus Paludan? E cosa rappresenta il suo partito?
Mentre i disordini proseguivano violenti per le strade, Paludan ha spiegato di non essersi presentato a nessuna delle manifestazioni programmate perché “le autorità svedesi hanno dimostrato di essere completamente incapaci di proteggere se stesse e me”. Di lui si è iniziato a parlare nel 2017, anno in cui ha cominciato a realizzare video YouTube anti-musulmani. Una delle sue azioni più famose è stata quella di bruciare il Corano avvolto nella pancetta di maiale (animale le cui carni sono vietate per chi professa la religione musulmana). Paludan ha più volte definito i suoi gesti “un tributo alla libertà di parola”.
Danish politician Rasmus Paludan goes to a Muslim neighborhood to burn the Quran. Source: trtworld pic.twitter.com/gB87KUksQM
— Jean Jacques Dessalines (@JeanJacquesDes7) April 15, 2022
In un video risalente a dicembre del 2018, si era rivolto ai suoi spettatori dicendo che “il nemico è l’Islam e i musulmani. Se non fosse rimasto un solo musulmano su questa Terra, avremmo raggiunto il nostro obiettivo finale”. Per questo motivo è stato condannato nel 2019 a scontare 14 giorni di carcere in Danimarca, per discorsi razzisti. L’anno successivo, per la stessa accusa (a cui si aggiunge quella di diffamazione), ha dovuto affrontare un altro mese di reclusione.
Il suo partito, Stram Kurs, al momento non è riuscito a vincere nemmeno un seggio alle ultime elezioni nazionali danesi nel 2019, ma Paludan prevede di candidarsi alle prossime. Molti esperti sostengono infatti che la sua trovata di riproporre lo “sketch” del Corano dato alle fiamme ha l’obiettivo di raccogliere sostegno prima delle elezioni.
[di Gloria Ferrari]







