I risultati preliminari delle elezioni svoltesi domenica in Ungheria riportano la vittoria schiacciante del primo ministro uscente Viktor Orban, confermandone l’incarico per il quarto mandato consecutivo. Durante la campagna elettorale, svoltasi in concomitanza con lo scoppio della guerra in Ucraina, Orban è stato costretto in più occasioni a giustificare le decennali relazioni commerciali con Putin, ma è riuscito a convincere l’elettorato della necessità di mantenere tali legami e di tenere l’Ungheria in una posizione di neutralità. Strenuo sostenitore di politiche anti-immigrazione, Orban è uno dei leader più longevi in Europa.
Covid, la ricerca conferma: il plasma iperimmune costa poco e funziona
Negli individui affetti da Covid-19, la maggior parte dei quali non vaccinati, la somministrazione di plasma convalescente entro 9 giorni dall’insorgenza dei sintomi ha “ridotto il rischio di progressione della malattia che porta al ricovero in ospedale”: è quanto emerso da uno studio recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine (Nejm), con cui sono stati valutati gli effetti del trattamento con il plasma dei guariti in pazienti nelle prime fasi della malattia. Per condurlo, 1181 persone positive al Covid e di età compresa tra i 18 e gli 84 anni sono state sottoposte ad una trasfusione in media dopo 6 giorni dall’insorgenza dei sintomi: di queste, 592 hanno ricevuto il plasma convalescente e 589 il “plasma di controllo”, ovverosia quello non immunizzato. Successivamente, mettendo a confronto i due gruppi, è emerso che in quello trattato con il plasma convalescente 17 individui sono stati ricoverati in ospedale (il 2,9%), mentre nel gruppo trattato con il plasma di controllo sono state ricoverate 37 persone (il 6,3%). Risultati che – si legge nello studio – hanno determinato una riduzione del rischio assoluto di ricovero del 3,4% per le persone sottoposte al plasma convalescente, corrispondente ad una diminuzione del rischio relativo del 54%.
La conclusione a cui si è giunti tramite lo studio, dunque, è che il plasma convalescente possa ridurre il rischio di essere ricoverati se somministrato nelle prime fasi della malattia. In tal senso, inoltre, a quanto pare anticipando la somministrazione si potrebbero ottenere risultati migliori dato che – affermano gli autori dello studio – “in un’analisi di sottogruppo la trasfusione precoce (effettuata entro i primi 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi) è sembrata essere associata ad una maggiore riduzione del rischio di ospedalizzazione”.
Un altro punto toccato all’interno dello studio, poi, è che mentre gli anticorpi monoclonali “sono costosi da produrre” il plasma convalescente “non ha limiti di brevetto ed è relativamente poco costoso da produrre, poiché molti singoli donatori possono fornire diverse unità”. Parole che fanno tornare alla mente il dottor Giuseppe De Donno – morto suicida l’estate scorsa – che per primo aveva avuto l’idea di utilizzare il plasma iperimmune contro il Covid, definendo la terapia basata sulla sua trasfusione «una cura che non costa nulla». De Donno, la cui intuizione adesso sembrerebbe riacquisire valore, come da lui stesso denunciato aveva però «ricevuto tantissime critiche ed attacchi», probabilmente anche dovute al fatto che in Italia la terapia basata sul plasma convalescente non è sostanzialmente mai stata presa sul serio.
Ad aprile 2021, infatti, uno studio promosso dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e dall’Istituto superiore di sanità (Iss) aveva sminuito il ruolo terapeutico del plasma convalescente con l’Aifa che, pur parlando dell’ipotesi di dover “studiare ulteriormente il potenziale ruolo terapeutico del plasma nei soggetti con Covid lieve-moderato e nelle primissime fasi della malattia”, sottolineava che la ricerca non avesse “evidenziato un beneficio del plasma in termini di riduzione del rischio di peggioramento respiratorio o morte nei primi trenta giorni”. Risultati, dunque, che sembrano non coincidere con quelli dello studio appena pubblicato dal New England Journal Of Medicine, ma che potrebbero essere spiegati proprio dai commenti contenuti nello stesso: gli autori della ricerca, infatti, affermano che risultati negativi ottenuti in altre ricerche potrebbero essere stati influenzati da fattori quali “la mancanza di moderni progetti di studio”, “le dimensioni piccole del campione” o la “somministrazione tardiva rispetto all’inizio della malattia”.
Col tempo, quindi, a quanto pare i ricercatori stanno confermando che ci sia una validità scientifica alla base del trattamento basato sul plasma iperimmune, che evidentemente non a caso negli scorsi mesi era stato approvato in Russia. A darne notizia il 30 dicembre scorso era stata l’azienda statale Rostec, la quale aveva fatto sapere che il farmaco “COVID-globuline” – basato sul plasma sanguigno convalescente – aveva “ricevuto il certificato di registrazione permanente dal Ministero della Salute russo” in quanto in grado di “aiutare l’organismo a prevenire l’aggravamento della malattia ed a superare l’infezione”.
[di Raffaele De Luca]
Domenica 3 aprile
4.00 – All’alba le forze russe hanno sferrato un attacco alla città di Odessa, in fiamme la raffineria.
6.00 – Il Tar del Lazio annulla il daspo nei confronti di Stafano Puzzer, leader dei portuali triestini contro il green pass.
7.00 – Cina: 25 milioni di abitanti della regione di Shanghai in lockdown per contagi Covid.
9.00 – Serbia e Ungheria al voto in due elezioni importanti per gli equilibri europei e balcanici.
13.30 – Consiglio UE: «lavoriamo per nuove sanzioni alla Russia».
14.10 – Usa, ennesima sparatoria: almeno 6 morti a Sacramento, in California.
16.00 – Manifestazioni di piazza in tutto lo Sri Lanka nonostante il coprifuoco imposto dal governo.
18.00 – L’Ucraina accusa la Russia di strage di civili a Bucha, Mosca smentisce accusando Kiev di diffondere foto false.
18.45 – La Lituania blocca l’importazione di gas russo: è il primo paese europeo.
Lituania blocca import di gas russo, primo Paese in Ue
La Lituania non importerà più gas dalla Federazione Russa, diventando il primo Paese dell’Unione europea a compiere tale passo. “Alla ricerca della piena indipendenza energetica dal gas russo, in risposta al ricatto energetico russo in Europa e alla guerra in Ucraina, la Lituania ha completamente abbandonato il gas russo”, si legge nel comunicato diffuso oggi dal Ministero dell’energia lituano.
Dall’inizio di questo mese quindi, secondo i dati forniti dal principale operatore di trasporto di gas naturali in Lituania, Amber Grid, tutta la domanda di gas lituana verrà soddisfatta attraverso il gas naturale liquefatto (Gnl) di Klaipėda.
Inoltre, se necessario, il gas potrà essere consegnato in Lituania tramite il collegamento con la Lettonia e dal primo maggio anche tramite la Polonia.
Usa, sparatoria a Sacramento: almeno 6 morti e 10 feriti
Sei persone sono rimaste uccise e dieci ferite durante una sparatoria nel centro di Sacramento, in California. La sparatoria è avvenuta verso le 2 del mattino, ora locale, vicino al Golden 1 Center, un’arena dove gioca la squadra di basket dei Sacramento Kings.
Kathy Lester, capo della Polizia di Sacramento, ha detto ai giornalisti che si sta ancora cercando l’assassino. Ha inoltre lanciato un appello a chiunque abbia filmato la scena perché contatti le autorità.
Ucraina: raid aereo russo distrugge raffineria di petrolio a Odessa
Secondo quanto riportato da Odessa Life, questa mattina un raid russo ha colpito un deposito di carburante a Odessa. Il ministero della Difesa russo ha poi confermato di aver “distrutto una raffineria di petrolio e tre impianti di stoccaggio di carburante nelle vicinanze della città di Odessa”, città portuale ucraina sul Mar Nero.
Nei giorni scorsi, durante un attacco missilistico, le forze russe hanno distrutto anche la raffineria di Kremenchuk, la più grande d’Ucraina. Lo riferisce il Kyiv Independent, aggiungendo che Mosca continua a prendere di mira i depositi di petrolio del Paese.
Naufragio Libia, MSF: 90 migranti morti e solo 4 sopravvissuti
Più di 90 persone sono morte nel naufragio di un’imbarcazione al largo della Libia, lo riferisce Medici Senza Frontiere (MSF), aggiungendo che una petroliera commerciale, Alegria 1, ha soccorso gli unici 4 sopravvissuti ieri mattina all’alba.
Il comandante di Alegria 1, che nonostante l’offerta di assistenza da parte dell’equipaggio della GeoBarents di MSF, ha deciso comunque di proseguire sulla sua rotta dirigendosi verso la Libia, ha ora l’obbligo di assicurarsi che le persone soccorse sbarchino nel porto sicuro più vicino.
Sri Lanka: coprifuoco di 36 ore e stato d’emergenza per via delle proteste contro il governo
A partire da ieri sera, coprifuoco di 36 ore e truppe armate dispiegate tra le strade dello Sri Lanka dopo che il presidente ha dichiarato lo stato di emergenza, per via delle numerose manifestazioni di protesta contro il governo. Lo hanno annunciato le autorità, per prevenire ulteriori proteste causate dalla crisi alimentare e da scarso carburante. Il Paese è sull’orlo del baratro per la peggior crisi economica degli ultimi decenni, causata dal calo del 70% di valuta straniera nelle casse del Paese.
Il capo dello Stato ha giustificato la decisione con la necessità di “protezione dell’ordine pubblico e il mantenimento delle forniture e dei servizi essenziali per la comunità”. Intanto, all’interno del Paese si verificano code interminabili per i beni essenziali razionati e black-out di 10 ore.






