mercoledì 2 Aprile 2025
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AstraZeneca: l’UE è pronta alle vie legali

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Politico EU riporta, basandosi su fonti diplomatiche, che Bruxelles è pronta ad andare per vie legali contro AstraZeneca. La Commissione europea ha sollevato la questione e la maggior parte dei Paesi ha dichiarato di essere favorevole a citare in giudizio la società per i tagli alle forniture. Per l’avvio della procedura si attende l’assenso ufficiale dei paesi entro una settimana.

Covid: il ministero della Salute ricorre al Consiglio di Stato contro le cure domiciliari

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Il ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, e l’Agenzia italiana del farmaco hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza con la quale il Tar del Lazio, il 4 marzo scorso, aveva stabilito che i medici nel trattamento dei pazienti positivi al coronavirus potessero «prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza» senza necessariamente attenersi ai protocolli Aifa che prevedono che le cure domiciliari si basino sulla somministrazione di paracetamolo e vigile attesa. Il ricorso, oltretutto, arriva a pochi giorni di distanza dal voto con cui il Senato, in modo quasi unanime (212 a favore, 2 astenuti, 2 contrari), ha chiesto al governo di approvare un protocollo unico nazionale per regolamentare e ampliare le cure domiciliari contro il Covid-19. Il ricorso va nella direzione esattamente contraria.

Un ricorso che «lascia senza parole» afferma in una nota il Comitato Cure Domiciliari Covid-19, ovvero l’associazione di medici che aveva presentato il ricorso in favore delle cure domiciliari che era stato accolto dal Tar. Sottolineando come il ricorso vada contro le fondamenta stesse delle cure domiciliari che necessitano «la libertà dei medici di fare riferimento alla propria esperienza e formazione per curare i pazienti in scienza e coscienza, con libertà prescrittiva dei farmaci ritenuti più efficaci e la necessità di agire tempestivamente, ovvero entro le prime 72 ore» differentemente da quanto era previsto dal protocollo Aifa basato su vigile attesa con Paracetamolo. Il Comitato chiede al ministro Speranza di fornire al più presto delucidazioni in merito al ricorso.

Non va dimenticato, inoltre, che la validità dei trattamenti domiciliari è ormai ampiamente dimostrata, non solo da diverse ricerche scientifiche, ma anche dall’esperienza di molti paesi esteri, che proprio attraverso migliori protocolli di cure domiciliari hanno ottenuto livelli di contagio e tassi di mortalità ben al di sotto di quelli italiani.

 

Clima: il 2020 l’anno più caldo in UE

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Il 2020 è stato l’anno più caldo nell’UE degli ultimi 5 anni, con almeno 0,4°C in più. Lo dice il rapporto annuale sul clima europeo di Copernicus. Da record soprattutto l’inverno con +3,4°C sulla media del periodo 1981-2010. Le concentrazioni di Co2 e metano sono in continuo aumento. A livello globale il 2020 è uno dei tre anni più caldi mai registrati.

Biden riconoscerà il genocidio armeno

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Il Presidente USA ha deciso che riconoscerà il genocidio armeno avvenuto durante la Prima Guerra mondiale per mano ottomana e che causò la morte di 1,5 milioni di persone. L’ufficializzazione dovrebbe arrivare sabato, giorno del 106/mo anniversario. La mossa di Biden è destinata ad alimentare le tensioni con la Turchia, un alleato NATO.

Indonesia: disperso sottomarino con 53 persone a bordo

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Il sottomarino KRI Nanggala 402 della marina indonesiana risulta disperso nelle acque a nord di Bali. È da questa mattina, infatti, che la marina ha perso i contatti con quest’ultimo: al suo interno vi sono 53 membri dell’equipaggio. Ma le ricerche continuano e l’Indonesia ha anche chiesto aiuto a Singapore e all’Australia per riuscire a trovarlo.

Le mascherine disperse nell’ambiente possono essere letali per la fauna selvatica

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Da più di un anno ormai, a causa della pandemia, utilizziamo in modo massiccio guanti protettivi in lattice e mascherine di ogni genere. Se da un lato queste protezioni obbligatorie possono contrastare il diffondersi del contagio da COVID-19, dall’altro, se non smaltite correttamente, è ormai provato che stanno provocando in tutto il mondo un aumento esponenziale dell’inquinamento rivelandosi particolarmente devastanti e spesso letali per la fauna selvatica.

Lo scorso anno si sono riversate in mare circa 1,56 miliardi di mascherine, come dimostrato dalle ricerche di OceansAsia, aumentando così i milioni di tonnellate di plastica che raggiungono gli oceani ogni anno. Pesci e tartarughe marine ingeriscono questi rifiuti o rimangono intrappolati nei guanti monouso. Uccelli impigliati nei lacci delle mascherine da cui non riescono a liberarsi, muoiono di fame. Pinguini e gabbiani sono deceduti a causa dell’ingestione di plastiche riconducibile ai rifiuti del Covid-19, ma anche animali domestici come cani e gatti, rischiano il soffocamento ingoiando dispositivi di protezione abbandonati per terra. Il problema è globale. Un gruppo di ricercatori dell’Università olandese di Leida, in collaborazione con i biologi del Naturalis Biodiversity Center, hanno riscontrato una situazione veramente drammatica, dove nessun luogo sul pianeta né qualsiasi specie animale viene risparmiata e che, con il tempo, l’evidente impatto dei rifiuti COVID-19 sarà sempre più devastante. Curiosamente guanti e mascherine si sono anche rivelati utili, almeno per alcuni uccelli che ne hanno fatto uso per costruire i loro nidi. Un’utilità non priva di rischi però, i nidi risultano più visibili e più facilmente individuabili dai predatori.

Secondo alcune statistiche, a livello globale vengono utilizzate mensilmente circa 129 miliardi di mascherine (ossia 3 milioni al minuto) e 65 miliardi di guanti usa e getta. Questo da la misura di quanto potrebbe aggravarsi il problema se non verranno rapidamente adottate dagli Stati drastiche misure per il corretto smaltimento di questi rifiuti e se non ci saranno comportamenti responsabili da parte di ogni singolo individuo. Un utile suggerimento per una corretta condotta personale viene dagli autori dello studio effettuato in Olanda che raccomandano, ove possibile, di passare a dispositivi riutilizzabili evitando così che si trasformino in trappole mortali per gli animali.

Per aumentare la consapevolezza delle persone e aiutarli a monitorare la situazione sul pericolo rappresentato dai rifiuti del Covid-19, il gruppo di ricerca del Naturalis Biodiversity Center ha lanciato un sito web, dove chiunque può  condividere le proprie osservazioni su animali che interagiscono con guanti e mascherine dispersi nell’ambiente, così da mantenere una mappa il più possibile aggiornata del fenomeno.

[di Federico Mels Colloredo]

Nigeria: uomini armati attaccano università e rapiscono studenti

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Uomini armati si sono infiltrati ieri sera nell’università di Greenfield, situata nello stato di Kaduna, in Nigeria. Un membro del personale è stato ucciso ed alcuni studenti, il cui numero non si conosce ancora, sono stati rapiti. Lo ha reso noto nella giornata di oggi il portavoce della polizia locale, Mohammed Jalige, il quale ha comunicato all’agenzia di stampa Afp che gli uomini delle forze dell’ordine sono attualmente alla ricerca dei responsabili e cercheranno di salvare le vittime.

Sentenza Floyd: vero cambiamento o rituale di purificazione di un sistema marcio?

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Martedì 20 aprile 2021, dopo 10 ore di camera di consiglio, la giuria di Minneapolis ha condannato Derek Chauvin, l’agente di polizia responsabile della morte dell’afroamericano George Floyd. Il 25 maggio 2020, Chauvin aveva ucciso l’uomo 46enne, disarmato, schiacciandogli il collo con un ginocchio per 9,5 minuti, senza prestargli soccorso quando aveva perso coscienza. L’episodio aveva scatenato proteste senza precedenti in tutti gli Stati Uniti e Floyd era diventato il simbolo del movimento Black Lives Matter.

La giuria ha ritenuto Chauvin colpevole di tutti e tre i capi di accusa: omidicio di terzo grado, omicidio involontario di secondo grado e omicidio colposo preterintenzionale. Ora l’ex agente rischia fino a 40 anni di carcere. La pena sarà stabilita tra 8 settimane. In moltissimi seguivano il processo e la reazione alla sentenza è stata molto positiva: applausi, urla di gioia, persino una standing ovation in risposta alla lettura del verdetto. La tensione era altissima. L’anno scorso, la morte di George Floyd ha causato un’ondata impressionante di proteste e in molti temevano che un successo di Chauvin avrebbe esasperato la situazione, portando a disordini e rivolte.

Il verdetto del 20 aprile rappresenta una svolta nella storia americana. Negli ultimi anni, la violenza poliziesca è diventata una vera e propria piaga nel paese, assumendo forti caratteri razziali e classisti. Finora, ci sono stati solo 3 giorni nel 2021 in cui la polizia non ha ucciso nessuno. Secondo i dati di Mapping Police Violence, gli afroamericani hanno 3 volte la probabilità degli americani bianchi di essere uccisi per mano di un agente, nonostante sia statisticamente più improbabile che siano armati. Nella maggior parte dei casi, le vittime non avevano commesso alcun crimine. Il 98,3% degli agenti in questione non subiscono alcuna conseguenza. Per quanto i pochi che invece vengono puniti, nella metà dei casi c’erano testimonianze video, quindi prove assolutamente schiaccianti. Assolvere Chauvin non era fattibile, troppo scioccanti le modalità dell’uccisione di Floyd, troppa l’attenzione mediatica e il rischio di gravi rivolte di massa in caso di assoluzione. Con modalità assolutamente irrituali anche il presidente Biden aveva chiesto la condanna prima della sentenza affermando che contro l’agente c’erano «prove schiaccianti».

Ma in generale il livello di impunità rimane altissimo. È vero che la condanna di Chauvin non sembra molto se vista in questa prospettiva, ma si tratta comunque di un caso assolutamente nuovo e, chissà, forse capace di causare un cambio di rotta. Per la prima volta oggi si crea un precedente. Oltretutto, questo avvenimento potrebbe velocizzare i tempi della riforma della polizia che da tanto si dibatte negli Stati Uniti.

Biden ha dichiarato: «Oggi abbiamo compiuto un passo avanti contro il razzismo sistemico che è una macchia per l’anima del nostro Paese.» Al momento, il presidente sta valutando un nuovo progetto di legge per evitare episodi simili. Ma tra l’annunciare un progetto di legge e mettere realmente in campo misure contro la violenza e l’impunità sistemica della polizia il passo è molto lungo e di certo non scontato. Nei prossimi mesi si potrà capire se la sentenza Floyd rappresenta realmente un cambio di rotta o se somiglia più all’inutile rito di purificazione di un sistema marcio.

[di Anita Ishaq]

Roma: tensione durante protesta lavoratori Alitalia

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A Roma, durante la protesta dei lavoratori Alitalia che si sta svolgendo in queste ore, vi sono stati attimi di tensione tra i manifestanti e le forze dell’ordine: dopo qualche spintone i contestatori sono riusciti a spostarsi da piazza Santi Apostoli a piazza Venezia ed hanno bloccato il traffico. Una parte di loro si trova ancora lì ed è monitorata dalle forze dell’ordine. I lavoratori stanno protestando contro il progetto Ita (la nuova azienda) e contro il rischio di non ricevere gli stipendi di Aprile da parte della compagnia.

Trekking, ambientalisti contro il sentiero per disabili in Val di Mello: è polemica

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Sono 63 mila le firme raccolte in opposizione al progetto. Era il 2019 quando l’Ersaf, l’ente lombardo per i servizi all’agricoltura e alle foreste, propose un sentiero per disabili nella val di Mello, in provincia di Sondrio. Le polemiche, già esplose al tempo, si sono però riaccese solo qualche giorno fa a causa dell’improvvisa partenza dei lavori. Il progetto – a detta degli oppositori – è troppo invasivo. Questo prevede la realizzazione di un percorso ad anello di 3km, largo abbastanza da far passare le joelette, ausili che consentirebbero ai disabili di spostarsi in montagna. Allo scopo, il laghetto è stato svuotato e il granito spostato dalla sua sede naturale per innalzare una scogliera. Diverse associazioni, al tempo, avevano trovato un accordo per ridurne l’impatto ambientale. Punto fermo, evitare l’impiego di mezzi meccanici. «I patti non sono stati rispettati», tuona su Instagram Luca Schiera, alpinista dei Ragni di Lecco.

«Le ruspe – ha commentato Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna – sono entrate in azione senza che nessuno fosse avvisato». I lavori sarebbero stati affidati a terzi  e prevedono il consolidamento della sponda del torrente. Le opere per rendere accessibile il sentiero ai disabili, finanziate dalla regione per un costo di 400mila euro, invece, sono ancora in attesa delle autorizzazioni della Sovrintendenza. «È sbagliato il concetto stesso di rendere accessibile a chiunque le montagne – ha aggiunto Schiera – sono per definizione un ostacolo. Questa idea ha da sempre portato a scempi di ogni tipo sul territorio. Non c’è nulla in val Masino che sia accessibile a un disabile motorio. A partire dai bus e treni che ci arrivano, alle strade e ai locali pubblici».

[di Simone Valeri]