domenica 24 Novembre 2024
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Amsterdam, inizia la lotta contro Airbnb

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Airbnb sta creando un problema abitativo che fa aumentare in maniera smisurata il costo degli affitti. “I cittadini si lamentano molto del chiasso e della trasformazione dei loro quartieri a causa di questo nuovo tipo di turismo” – racconta Albert Eefting, responsabile del programma alloggi del comune di Amsterdam. Eefting insieme al comune, ha stilato una black list di quartieri in centro città, in cui sarà vietato Airbnb e piattaforme simili. Nel resto della città saranno limitati a un numero massimo di 30 notti all’anno. Il regolamento sarà rivisto tra due anni quando verrà eseguito un nuovo studio sul turismo, non si esclude che nella black list si possano aggiungere altri quartieri.

Pepe Mujica lascia la politica con un ultimo grande insegnamento

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L’ex presidente dell’Uruguay José “Pepe” Mujica lascia la politica all’età di 85 anni, rinunciando al suo seggio di senatore. Lo fa motivando la scelta con un ultimo grande insegnamento: “Non manca molto alla fine dei miei giorni. Amo la politica ma amo ancora di più la vita, e devo gestire bene i minuti che mi rimangono”.

Mujica in gioventù è stato un guerrigliero rivoluzionario, a lungo detenuto e torturato durante la dittatura, quindi eletto presidente dell’Uruguay nel 2010. Nei 5 anni di mandato si è ridotto lo stipendio ad appena 800 euro al mese e ha lanciato riforme innovative, prima tra tutte quella che ha fatto dell’Uruguay il primo stato al mondo a legalizzare la cannabis.

Oslo esempio europeo: prima città a zero emissioni

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Uno dei fattori che più incidono sul riscaldamento globale sono le grandi le metropoli, responsabili del 75% delle emissioni globali.
Città a zero emissioni però sarebbero possibili, anche se richiedono grandi sforzi. Una soluzione concreta si trova in Europa ed è Oslo, che ha convertito centinaia di parcheggi in giardini, aree pedonali e piste ciclabili raggiungendo già un taglio del 35%. Inoltre, in maggio, la municipalità ha deciso che entro il 2030, arriverà allo zero la sfida più difficile per Oslo: il settore edile. Dovrà essere più efficiente, usare energia locale, il riciclo di materiali o l’uso di quelli che non sono eterni. Questo porterebbe anche al raggiungimento dell’Accordo di Parigi: mantenere il rialzo della temperatura sotto i 2 gradi.

Yemen, concordato grande scambio di prigionieri. L’Onu “Cessate il fuoco”

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Ieri in Svizzera al termine di una settimana di negoziati, il governo yemenita e i ribelli Houthi hanno concordato lo scambio di 1081 prigionieri. L’inviato speciale dell’Onu per lo Yemen, Martin Griffiths, ha definito l’accordo come “il più importante” nella storia del sanguinoso conflitto, che ormai si protrae da quattro anni e mezzo. L’obiettivo dei futuri colloqui, spiega Martin Griffiths è quello di arrivare a un “cessate il fuoco nazionale” che possa portare poi “alla fine della guerra nello Yemen”. Secondo il bilancio fornito dalle Nazioni Unite a marzo, in occasione del quinto anniversario dell’inizio del conflitto ci sono quasi 250mila morti (di cui circa 100mila come conseguenza diretta dei combattimenti e circa 130mila a causa di fame e malattie acuite dal conflitto). E ad aggravare ancora la situazione, c’è il Covid che sta facendo tantissime vittime in un Paese con il sistema sanitario pressoché inesistente.

Armenia e Azerbaigian in guerra: almeno 58 morti e 200 feriti

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Le forze armene e azerbaigiane hanno combattuto per la regione separatista del Nagorno-Karabakh, lunedì 28 settembre 2020, per il secondo giorno.
Il ministero della Difesa azero ha affermato che le forze armene hanno bombardato la città di Tartaro e che i combattimenti sono continuati fino al mattino.
Secondo i funzionari armeni, finora sono stati uccisi 58 militari dalla loro parte e 200 persone sono state ferite; mentre l’Azerbaigian non ha rivelato le sue perdite militari.
L’Unione Europea ha esortato entrambe le parti a cessare i combattimenti e negoziare, seguendo gli appelli di Iran, Russia, Francia e Stati Uniti.

Foresta del Tongass: Trump dà il via al disboscamento

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L’amministrazione Trump il 25 settembre ha dichiarato di voler disboscare la Tongass National Forest in Alaska,
per estrarre minerali preziosi e ricavare legnami pregiati. Il Presidente americano con l’aiuto dell’US Forest Service ovvero l’agenzia federale preposta per l’agricoltura e aree boschive, renderà pubblica la sua valutazione di impatto ambientale. Cercando di estromettere la più grande foresta degli Stati Uniti dal Roadless Area Conservation Rule, regolamento che disciplina in modo rigido ogni attività nell’area e che protegge da anni il 55% delle foreste americane. Solo la Tongass National Forest compensa tra l’8 e il 15% di tutte le emissioni di CO2 prodotte negli Stati Uniti.

Emilia-Romagna: 4,5 milioni di nuovi alberi in 4 anni

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Sabato 26 settembre è stato piantato sull’Appennino piacentino a Bobbio, il primo dei 4,5 milioni di alberi, uno per ogni residente, l’obiettivo è costruire il nuovo orizzonte verde della regione in 4 anni. Nel piano l’Emilia-Romagna investe 14,2 milioni di euro che consentirà ai cittadini di posizionare 500 mila piante in qualsiasi spazio, creando una superficie verde di 500 ettari. Infine il presidente Bonaccini afferma “Tra quattro anni avremo oltre 10mila ettari verdi in più, che tradotto significa azzerare 45mila tonnellate all’anno di CO2”.

Bloccato da un giudice il tentativo di Trump di bannare TikTok

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Un giudice distrettuale degli Usa ha effettuato un intervento per bloccare un ordine del governo che proibisce il download di TikTok dagli app store degli americani. La scorsa settimana, un altro in California ha bloccato un ordine simile dell’app WeChat.
Il giudice Carl Nichols ha emesso un’ingiunzione preliminare poco prima che il divieto entrasse in vigore domenica 27 ottobre, che consentirebbe all’app di essere ancora in offerta negli store. All’inizio della giornata, Nichols ha consentito un’udienza di 90 minuti, durante la quale un avvocato che rappresentava TikTok ha affermato di rimanere a disposizione degli utenti statunitensi.

La Cina annuncia zero emissioni nette entro il 2060

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La Cina, il Paese che emette più gas serra al mondo, punta a raggiungere la neutralità climatica entro il 2060. L’ha annunciato durante l’assemblea delle Nazioni Unite, il 26 settembre 2020, il Presidente cinese Xi Jinping.
Egli intende raggiungere il picco di emissioni prima del 2030 e cominciare poi una progressiva diminuzione.
La nuova strategia climatica cinese potrebbe avere conseguenze positive sulla lotta al cambiamento climatico, mantenendo alta l’attenzione sul tema e spingendo altri paesi a supportare la causa e rivedere le proprie posizioni. La Cina dimostra infatti interessi opposti rispetto agli Stati Uniti, la cui uscita dagli impegni sulla riduzione delle emissioni è fissata a novembre.

Egitto: Patrick Zaky resta in prigione

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Patrick George Zaky, ricercatore e studente dell’università di Bologna, rimarrà in carcere almeno fino al 7 ottobre, lo ha deciso il giudice rinviando l’udienza prevista per oggi, per motivi di sicurezza legati all’evasione avvenuta nel carcere di Tora. Il giovane resterà in prigione per altri 10 giorni e al momento dell’udienza si deciderà un rilascio o un prolungamento della detenzione. Si tratta dell’ennesimo rinvio dall’inizio dell’arresto di Patrick, che dal 7 febbraio si trova in carcere con l’accusa di propaganda sovversiva e per aver condiviso 10 post su Facebook contro il Governo turco. Un portavoce di Amnesty chiede al Governo italiano di rimettere nell’agenda il nome di Zaky e permettere allo studente di essere in aula per difendersi insieme ai suoi legali. Inoltre secondo Amnesty, Patrick rischia fino a 25 anni di carcere.