giovedì 20 Novembre 2025
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Roma: incendi nel Comune di Fiumicino

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Questa mattina è scoppiato un grosso incendio a Fiumicino, Comune della Città Metropolitana di Roma. A venire colpiti capannoni e rifiuti della società comunale Paoletti Ecologia, che tratta proprio rifiuti. Poco dopo, le fiamme si sono estese coinvolgendo anche il tetto di un magazzino del cantiere della Liburna. Ignote le cause dell’incendio; non è chiaro neanche se ci siano vittime o feriti. Per ora, i vigili stanno riuscendo a contenere l’incendio, ma le fiamme potrebbero venire spinte dal forte vento. Per evitare rischi, sono state chiuse alcune strade del Comune.

Cooperazione, finanza, governance globale: l’ambiziosa agenda del nuovo Vertice BRICS

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A Rio de Janeiro, in Brasile, è iniziato il diciassettesimo vertice dei BRICS, il gruppo che sfida le élite globali. Gli incontri, cominciati ieri, domenica 6 luglio, andranno avanti per tutta la giornata di oggi e vedranno la partecipazione dei maggiori rappresentanti dei dieci Paesi del blocco, ad eccezione del presidente russo Vladimir Putin – assente a causa del mandato di arresto internazionale contro di lui – e del presidente cinese Xi Jinping. Malgrado le importanti mancanze, sono molti i temi che verranno affrontati, incentrati sui consueti tre pilastri fondamentali: sicurezza, economia, sviluppo sociale. Negli ultimi anni, l’agenda del gruppo si è notevolmente ampliata in termini di portata e complessità. Quest’anno, tra i temi principali, verranno trattati il cambiamento climatico, la gestione delle intelligenze artificiali, il tema della cooperazione sanitaria globale, e possibili riforme dei meccanismi internazionali. Trump non ha preso bene le iniziative del gruppo, minacciando di aumentare i dazi per coloro che si allineano alle loro posizioni.

Il vertice di Rio dovrebbe vedere la partecipazione, oltre ai leader dei Paesi del gruppo (Brasile, Cina, Egitto, Etiopia, India, Indonesia, Iran, Russia, Sudafrica, Emirati Arabi Uniti), di rappresentanti di Angola, Bielorussia, Colombia, Kazakistan, Kenya, Malesia, Messico, Nigeria, Palestina, Arabia Saudita, Thailandia, Uzbekistan, Vietnam, nonché dell’ONU e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Al posto di Putin, sotto mandato di arresto della Corte Penale Internazionale, sarà presente il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Non è la prima volta che il presidente russo manca a un vertice del gruppo da quando la Corte Penale Internazionale ha emesso l’ordine di arresto nei suoi confronti. Diversa la situazione per il presidente cinese Xi Jinping, al cui posto sarà presente il primo ministro del Paese, Li Qiang; non è noto il motivo per cui il presidente cinese non parteciperà agli incontri, ma stanno già sorgendo diverse speculazioni circa possibili fratture all’interno del gruppo. Le tensioni ai confini con l’India, sebbene si stiano gradualmente raffreddando, sono infatti decennali, e c’è chi ritiene che il rapporto con il Brasile si stia incrinando a causa della mancata adesione di Brasília alla Nuova Via della Seta; a maggio, tuttavia, i due Paesi hanno annunciato di stare lavorando a nuove iniziative di cooperazione, e la Cina resta ancora il maggior partner commerciale del Brasile.

Nonostante le assenze, il vertice di Rio si è posto l’obiettivo di discutere temi di rilevanza cruciale. Questi sono riassunti in sei punti fondamentali: politica e sicurezza, economia, commercio e finanza, sviluppo sostenibile e cambiamento climatico, scienza, tecnologia e innovazione, sviluppo umano e sociale, e rapporti tra persone (P2P). Per quanto riguarda la politica, i leader dei Paesi hanno reiterato il loro sostegno a un mondo multipolare, confermando l’intenzione di riformare il Consiglio di Sicurezza dell’ONU per estendere la rappresentatività anche ai Paesi del cosiddetto Sud globale. I BRICS vogliono inoltre rafforzare la centralità dell’ONU e degli organismi internazionali e regionali. Per quanto riguarda il commercio, i Paesi hanno condannato i dazi imposti dall’amministrazione Trump e hanno rilanciato le loro iniziative per un’economia multipolare che tolga centralità al dollaro e faciliti il commercio bilaterale usando le valute locali; la leadership brasiliana si è inoltre posta l’obiettivo di sviluppare piattaforme di pagamento internazionali, rafforzare la cooperazione negli appalti pubblici e promuovere misure di facilitazione degli scambi.

Riguardo allo sviluppo sostenibile, il clima risulta il tema fondamentale, specialmente in un anno in cui la COP30 sull’ambiente si terrà proprio in Brasile. In particolare, gli incontri di Rio sono volti ad affrontare il tema della finanza climatica, della transizione energetica, della decarbonizzazione del commercio marittimo e del rafforzamento delle capacità e delle infrastrutture resilienti contro i disastri naturali. Per tale motivo hanno chiesto che venga istituito un fondo finanziato dalle nazioni più ricche per favorire la transizione a una economia verde. Su scienza e tecnologia, le intelligenze artificiali ricoprono un posto d’onore: i BRICS intendono, da un lato, incentivare gli investimenti e il trasferimento di tecnologie e, dall’altro, rafforzare il sistema di governance delle IA. In materia di sviluppo sociale, il vertice incentra la discussione sulla questione sanitaria, per la quale sottolinea la centralità dell’OMS e l’importanza della cooperazione internazionale. L’obiettivo è quello di creare capacità e strutture il più inclusive possibile, che promuovano una copertura sanitaria universale. Ultima, ma non meno importante, la questione dei rapporti P2P, per cui i BRICS promuovono il dialogo, gli incontri e i dibattiti con forum e consigli che rappresentano la società civile.

Yemen: bombardamento israeliano su tre porti e una centrale

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Israele ha lanciato un attacco missilistico contro obiettivi del movimento Ansar Allah, meglio noto con il nome di Houthi. Di preciso, l’esercito ha preso di mira i porti di Hodeidah, Ras Isa e Salif e la centrale elettrica di Ras Qantib. Sono ancora ignoti gli eventuali danni ai porti, ma pare che l’attacco sia stato sventato. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters, citando cittadini del posto, l’attacco alla centrale elettrica avrebbe causato un blackout. Non sono state segnalate vittime. Il bombardamento israeliano segue un attacco a una nave al largo di Hodeidah, che Israele ha attribuito ad Ansar Allah. Il gruppo non ha rivendicato l’attacco.

Napoli, il Consiglio Comunale approva l’interruzione dei rapporti con Israele

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Continua la presa di posizione di Regioni ed enti locali contro Israele e il genocidio condotto in Palestina. A Napoli il Consiglio Comunale ha approvato una mozione che impegna il sindaco Gaetano Manfredi e la sua giunta a interrompere i rapporti con Israele, precisamente con gli enti legati al governo Netanyahu, tra cui l’intero apparato militare. Al centro della mozione anche il sostegno alla campagna internazionale BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), una delle azioni di pressione più efficaci, che tutti possono compiere per colpire l’economia israeliana, motore del genocidio a Gaza. L’amministrazione Manfredi dovrà sollecitare la Campania, le altre regioni e il governo italiano a limitare accordi istituzionali con università e imprese israeliane, oltre che avviare iniziative di assistenza umanitaria e di supporto alla ricostruzione civile a Gaza. L’obiettivo è di ottenere il rispetto del diritto internazionale e della sovranità palestinese.

«Al Comune e alla Regione: è ora delle sanzioni. Basta accordi con Israele. Non nel nostro nome», recita uno striscione della rete napoletana per la Palestina mostrato durante la seduta straordinaria del Consiglio Comunale. Napoli ha compiuto un passo verso la pressione economica e diplomatica nei confronti di Israele, unendosi agli altri enti locali impegnati a scardinare la linea dell’inerzia sposata dal governo Meloni. Al Maschio Angioino erano assenti i consiglieri di Fratelli d’Italia e Lega, mentre Forza Italia ha deciso di abbandonare la seduta al momento del voto. La mozione per Gaza è dunque passata all’unanimità dei presenti e impegnerà «l’Amministrazione a rescindere ogni collaborazione con enti e istituzioni israeliane legate all’attuale governo, privilegiando rapporti con organizzazioni pacifiste» — si legge nel comunicato stampa del Consiglio.

La mozione prevede poi delle azioni concrete di assistenza umanitaria al popolo palestinese e il sostegno al riconoscimento dello Stato di Palestina, in continuità con la mozione approvata un mese fa che impegna l’amministrazione Manfredi a riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano. Rilanciato anche l’impegno a sostenere «il cessate il fuoco e la fine dello sterminio in corso nella Striscia di Gaza». «Da Napoli deve partire una grande mobilitazione europea contro quella che è una vera e propria pulizia etnica», ha detto il consigliere Sergio D’Angelo, primo firmatario della mozione, che ricalca la delibera approvata pochi giorni fa dal comune di Sesto Fiorentino. In questo caso l’Azienda Farmacie e Servizi SPA, che gestisce le farmacie comunali, ha disposto la sospensione degli accordi commerciali con i fornitori israeliani. L’obiettivo, sottolineato dalle autorità locali, è rispondere alla crescente richiesta di boicottaggio delle aziende israeliane coinvolte in quella che di recente la relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese ha definito un’economia del genocidio.

Esplosione a Roma, rientrati i valori delle diossine

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A seguito dell’esplosione a un distributore di benzina che venerdì ha scosso Roma i valori delle diossine sono schizzati, raggiungendo la concentrazione di 1 pg/m3, dieci volte superiore alla norma. Nelle ultime ore la qualità dell’aria è progressivamente migliorata, rientrando nei parametri disposti dalla legge. Nei pressi di via dei Gordiani, il livello è sceso a 0,1 pg/m3. A diffondere il dato è stato Arpa Lazio.

Gaza, stallo nei negoziati: il cessate il fuoco si allontana

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Nuovo stallo per i negoziati tra Hamas e Israele su un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Le parti avevano accettato una bozza generale mediata dal Qatar, cui Hamas ha aggiunto delle richieste per il futuro di Gaza: negoziati per una tregua permanente, ripristino della distribuzione ONU degli aiuti umanitari, ritiro parziale delle forze occupanti. Israele ha rifiutato le richieste, raffreddando i colloqui svoltisi oggi a Doha senza un nulla di fatto. Per la giornata di domani è previsto un nuovo round di negoziati. Nel frattempo i bombardamenti israeliani vanno avanti: oggi sono stati uccisi almeno 33 palestinesi.

Elon Musk annuncia la nascita del suo partito

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Elon Musk ha annunciato la creazione di un nuovo partito politico sulla scena statunitense: l’America Party. «Il Giorno dell’Indipendenza è il momento perfetto per chiedervi se volete l’indipendenza dal sistema dei due partiti», aveva scritto Musk due giorni fa sul suo profilo X. Poi l’annuncio nelle scorse ore: l’America Party per «restituire la libertà agli americani», contro sprechi e corruzione. L’ennesima frecciata all’amministrazione Trump, con la quale fino a qualche settimana fa collaborava. L’accelerata per la creazione del nuovo partito si è avuta con l’approvazione della maxi-legge fiscale, che secondo Musk manderà gli USA in bancarotta.

Un altro italiano è morto combattendo in Ucraina

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Thomas D’Alba, ex soldato italiano con un passato nella Folgore, è morto in Ucraina mentre combatteva al fianco delle forze di Kiev. Il quarantenne originario di Legnano era disperso da settimane. Il decesso, avvenuto sul fronte di Sumy, risalirebbe a metà giugno. In attesa di una conferma ufficiale da parte delle autorità italiane, il nome di Thomas D’Alba si aggiunge a quello di altri sei connazionali morti mentre combattevano in Ucraina, tra le fila di Kiev o quelle di Mosca. Al momento risulterebbero decine di italiani ancora impegnati sul campo, nonostante la legge vieti di combattere per Paesi diversi dal proprio. Ciò potrebbe comportare conseguenze legali al loro rientro, come accaduto ad altri italiani, tra cui coloro che nel decennio scorso si sono uniti alle forze curde nella lotta all’ISIS.

Dopo aver prestato servizio per i paracadutisti dell’esercito italiano, Thomas D’Alba è diventato un insegnante di batteria. «Ha lavorato con noi per dieci anni. A febbraio, scaduto il contratto, ci ha comunicato la sua decisione di partire per l’Ucraina. Non ci ha mai spiegato cosa l’abbia spinto, non è sceso nei dettagli su cosa andasse a fare», ha dichiarato Fabio Poretti, direttore della Scuola di musica Paganini di Legnano. Il nome di Thomas D’Alba allunga la lista degli stranieri morti durante i combattimenti tra Russia e Ucraina.

Soltanto il mese scorso era stata confermata la morte di altri due italiani: Antonio Omar Dridi, trentaquattrenne di Palermo, e Manuel Mameli di 25 anni, entrambi schierati al fianco delle forze di Kiev. Mameli è stato ucciso da un drone russo nei pressi di Pokrovsk. L’area è sotto il controllo di Mosca, il che impedisce al momento il recupero della salma. A inizio 2022, a poche settimane dall’invasione russa dell’Ucraina, Edy Ongaro è stato ucciso da una bomba a mano mentre combatteva al fianco dei separatisti del Donbass.

Al momento risulterebbero circa venti italiani impegnati sul campo, suddivisi tra i due schieramenti. Un dato in calo rispetto all’inizio della guerra, quando le stime parlavano di 60 connazionali schierati in Ucraina, per una partecipazione che li espone a conseguenze legali al loro rientro.

Alluvioni Texas, il bilancio si aggrava: almeno 50 vittime

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Continua ad aggravarsi il bilancio delle inondazioni in Texas. Al momento si contano almeno 50 vittime, tra cui 15 bambini che stavano trascorrendo le vacanze in un campo estivo, travolti dalle acque del fiume Guadalupe, salito di sei metri in poche ore. Risultano ancora 27 ragazze disperse. Le ricerche continuano, nei soccorsi sono impegnate più di 500 persone. «Non ho mai visto un posto così orrendamente devastato da un evento naturale», ha scritto su X il governatore del Texas Greg Abbott.

Gaza: Hamas risponde positivamente alla proposta di cessate il fuoco USA

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«Hamas è pronta, con la massima serietà, ad avviare immediatamente un nuovo ciclo di negoziati per l’attuazione di questo quadro», è quanto dichiarato dall’organizzazione palestinese in risposta alla proposta di tregua lanciata dagli USA. Secondo quanto dichiarato da un esponente del gruppo, citato da Reuters, permangono tuttavia «preoccupazioni in merito agli aiuti umanitari, al passaggio attraverso il valico di Rafah e alla chiarezza sul calendario del ritiro israeliano». Trump ha proposto una tregua di 60 giorni, durante la quale avviare colloqui per la fine della “guerra”, affermando che Israele l’ha accettata. Tuttavia Netanyahu, che incontrerà Trump lunedì, non ha ancora commentato l’annuncio.