Il cittadino francese Camilo Castro, 41 anni, detenuto in Venezuela dalla fine di giugno, è stato rilasciato, come annunciato dal presidente Emmanuel Macron. Castro, insegnante di yoga residente in Colombia, era scomparso il 26 giugno al valico di Paraguachón, dove si era recato per rinnovare il visto. La sua famiglia e Amnesty International avevano denunciato che fosse trattenuto dalle autorità venezuelane. Amnesty aveva inoltre accusato Caracas di ricorrere a «sparizioni forzate» dopo la rielezione di Nicolás Maduro, usandole per costruire narrazioni su «cospirazioni straniere» e come strumento nei negoziati internazionali.
In Italia sono stati chiusi 140.000 negozi negli ultimi 12 anni
Un fenomeno di desertificazione commerciale senza precedenti sta trasformando il volto delle città italiane. Negli ultimi dodici anni, infatti, il Paese ha registrato la chiusura di oltre 140mila esercizi tra negozi e attività ambulanti, ai quali si aggiungono 105.000 spazi sfitti, un quarto dei quali da più di un anno. L’allarme viene da un report di Confcommercio, che evidenzia come ogni saracinesca abbassata significhi meno servizi, minore sicurezza e un progressivo indebolimento del tessuto sociale. La prospettiva per il futuro è tutt’altro che ottimistica: secondo l’organizzazione, senza un’inversione di tendenza attraverso politiche di rigenerazione urbana, entro il 2035 potrebbero scomparire ulteriori 114mila attività, oltre un quinto del totale.
I dati elaborati dall’Ufficio studi di Confcommercio descrivono una situazione drammatica. Attualmente in Italia operano 534.000 imprese del commercio al dettaglio, di cui circa 434.000 in sede fissa e 71.000 ambulanti. Rispetto al 2012, però, il calo è stato drastico: hanno chiuso i battenti quasi 118.000 negozi fissi e circa 23.000 attività ambulanti. Questo crollo è il risultato di una crescita insufficiente dei consumi interni, del cambiamento dei comportamenti di spesa degli italiani e dell’ascesa del commercio digitale, che nello stesso periodo è cresciuto del 114,9%, con oltre 16.000 imprese in più operanti prevalentemente online o per corrispondenza.
L’emorragia non ha colpito tutti i settori allo stesso modo. Le contrazioni più rilevanti hanno interessato i distributori di carburante (-42,2%), le attività culturali e ricreative (-34,5%), il commercio non specializzato (-34,2%), i negozi di mobili e ferramenta (-26,7%) e l’abbigliamento con le calzature (-25%). Unica eccezione in controtendenza il comparto dei servizi di alloggio e ristorazione, cresciuto del 5,8% con circa 18.000 attività in più, trainato soprattutto dalla ristorazione (+17,1%). Mentre gli alberghi tradizionali segnano un -9,5%, le altre forme ricettive come B&B e affittacamere sono esplose con un incremento del 92,1%, sostenute dall’aumento dei turisti e dalla diffusione di nuovi modelli di consumo.
Anche la distribuzione geografica del fenomeno risulta assai disomogenea: in termini assoluti le regioni più colpite sono Lombardia, Veneto e Piemonte; in rapporto alla rete distributiva, invece, soffrono maggiormente le regioni più piccole (Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Liguria). Tra i comuni con minore densità commerciale emergono Fiumicino, Trento, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Ancona. Le città medio-grandi del Centro-Nord appaiono più esposte, anche per il maggiore ricorso all’e-commerce, mentre in alcune aree del Mezzogiorno il calo è più contenuto per la minore diffusione degli acquisti online, nonché per il progressivo decremento demografico.
Al fine di contrastare tale deriva, Confcommercio ha presentato un’Agenda Urbana Nazionale attraverso il progetto Cities, che verrà approfondito durante l’evento “inCittà. Spazi che cambiano, economie urbane che crescono”, in programma a Bologna il 20 e 21 novembre. Le proposte includono patti locali per la riattivazione dei locali sfitti con canoni calmierati, interventi di animazione urbana, azioni per una logistica urbana sostenibile e piattaforme di welfare territoriale. L’obiettivo è quello di realizzare un coordinamento stabile tra Governo, Regioni e Comuni per rigenerare i centri urbani valorizzando le economie di prossimità, prima che il deserto commerciale renda irreversibile il declino di interi quartieri.
Russia-Ucraina: attacchi incrociati nella notte, danni e feriti
Droni ucraini hanno attaccato nella notte edifici residenziali nella città russa di Volgograd, provocando tre feriti. Lo ha confermato il governatore Bocharov, che ha parlato di un massiccio attacco respinto dalle difese aeree. L’offensiva ha provocato un incendio all’interno di un condominio. I feriti non sarebbero in pericolo di vita. Contestualmente, a Kiev sono state attivate le sirene antiaeree a causa di un attacco russo con lanci di droni e missili. Colpiti numerosi quartieri, che hanno visto incendi e danni a edifici residenziali. La popolazione è stata invitata a rifugiarsi immediatamente nei luoghi di protezione civile.
Sudan, ONU rinnova missione peacekeeping
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha rinnovato, per un anno, la missione di peacekeeping UNISFA nella regione di Abyei, contesa tra Sudan e Sud Sudan. Il compito principale dei soldati UNISFA è proteggere i civili in un’area interessata da frequenti scontri armati. Sempre in sede ONU, ieri è stata aperta un’indagine sulle violenze commesse dalle Forze di supporto rapido (RSF) a El-Fasher, nell’ambito della guerra civile che sta sconvolgendo il Sudan.
Maltempo: danni in Liguria, allerta in Toscana
Il maltempo di queste ore sta provocando danni e disagi in Liguria. A Genova, nell’area portuale, una tromba d’aria ha causato la caduta di alcuni container. A pochi chilometri, a Valpocevera, le intense precipitazioni (7,6mm di pioggia caduti in un’ora) hanno provocato l’esondazione del rio Fegino. Forti raffiche di vento hanno interessato la costa tra Voltri e Sestri, sradicando alberi e causando danni a diverse strutture. Nel frattempo, in Toscana, la Protezione civile ha emesso un’allerta gialla per rischio idrogeologico e temporali forti previsti nelle prossime ore.
USA: Trump riduce dazi su carne, pomodori, banane e caffè
Donald Trump ha annunciato una riduzione dei dazi su carne bovina, pomodori, banane, caffè e altri prodotti alimentari, con l’obiettivo di contenere i prezzi e rispondere al malcontento degli americani per il caro vita. L’ordine, retroattivo al 13 novembre, introduce esenzioni su beni che non possono essere prodotti negli Stati Uniti in quantità sufficienti a soddisfare la domanda interna, includendo anche noci, avocado e ananas. La misura, anticipata da vari funzionari, ha suscitato critiche online, dove molti hanno rilanciato l’espressione «Taco Trump», accusando l’ex presidente di tirarsi sempre indietro.
“Scavando”, una poesia di Seamus Heaney (1966)
Tra il mio pollice e l’indice
sta comoda la penna, salda come una rivoltella.
Sotto la finestra, un suono netto e graffiante
all’affondare della vanga nel terreno ghiaioso:
è mio padre che scava.
Guardo dabbasso finché la sua schiena piegata tra le aiuole
non si china e si rialza come vent’anni fa ritmicamente tra i solchi
di patate dove andava scavando.
Con lo stivale tozzo adagiato
sulla staffa,
il manico contro l’interno del ginocchio
sollevato con fermezza, sradicava alte cime
e affondava splendente la lama
per dissotterrare le patate novelle
che noi raccoglievamo amandone tra le mani la fresca durezza.
Il mio vecchio potrebbe impugnare una vanga presso Dio, proprio come il
suo vecchio.
Mio nonno estraeva più torba in un giorno di qualsiasi altro uomo,
sú, alla palude Toner.
Una volta gli portai del latte
in una bottiglia turata alla meglio con un pezzo di carta.
Si drizzò per bere, poi subito riprese
a lavorare intaccando e dividendo, mentre lanciandosi zolle alle spalle
andava sempre più a fondo
in cerca di buona torba. Scavando.
L’odore freddo dei solchi di patate,
il tonfo e lo schiaffo dell’umida torba,
i tagli netti di una lama tra radici vive si destano nella mia memoria.
Ma non ho una vanga per succedere a uomini come loro.
Tra il mio pollice e l’indice sta comoda la penna. Scaverò con
quella.
Una poesia sull’eredità. Una poesia che scava il passato come fosse un campo di patate, che va indietro negli anni grazie alla maestria del suo poeta. Un poeta che apparenta l’atto di scrivere al vangare il terreno e dunque indica le parole come prodotti della terra, come profondità da raggiungere con ritmica fatica.
Questa celebre ballata metaforica riprende una immagine antica, quella del nostro Indovinello veronese, breve testo di inizio del IX secolo, dove il lavoro di chi trascriveva i manoscritti veniva paragonato a quello dell’agricoltore che spingeva i buoi – le dita – arava i campi bianchi – la pagina – teneva l’aratro – la penna d’oca – e seminava il nero seme l’inchiostro.
Andare a fondo, scavare prende anche il significato della fertilità, dell’ atto di fecondare e fare crescere. Ma al di là della vanga che affonda nel tempo e se lo getta alle spalle, come le parole del poeta, prende la scena la penna-pistola, l’arma che penetra come una lama, per incidere divisioni nella curva del tempo, per tentare impossibili continuità.
Il poeta canta, intona con strumenti musicali echi della memoria, gesti di una infanzia segreta, ne svela le radici, mostra come l’atto di scavare porti alla scoperta, a riportare al presente, al gesto di scrivere quei tiepidi frutti del passato.
Il passato raffigurato dalla torba, dai sedimenti del tempo che fertilizzano il domani, che custodiscono la macerazione sia di quei frutti sia di ogni possibile divenire.








