domenica 22 Dicembre 2024

Sui social spopolano i “guru”: come riconoscere i venditori di fuffa

Basta frequentare anche poco i social per incorrere in video di auto-promozione di sedicenti “guru”. Persone, specialmente ragazzi, anche giovanissimi, che parlano di quanto hanno fatturato investendo su un certo prodotto o lavorando con una certa strategia. Sono messaggi che promettono di aiutare a fare lo stesso, a contattarli se interessati a cambiare la propria vita. Il tema più diffuso è quello della libertà finanziaria e degli investimenti, ma altri settori toccati sono quelli della bellezza, con proposte di creme e prodotti miracolosi, e dell’aspetto fisico, con tisane, barrette, o meto...

Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati.
Scegli l'abbonamento che preferisci 
(al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo.

Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra.

ABBONATI / SOSTIENI

L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni.
Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

4 Commenti

  1. Sarà un difetto mio, però credo che in molti pensiamo in prima linea a noi stessi. Se poi ho trovato il sistema di essere sano, bello e ricco, vivendo una vita da favola, perché mai mi prendo il disturbo di vendere, e dico vendere, questo sistema a persone estranee? Non dovrei avere altro svago? Essendo in condizioni cosi felici certo non avrei bisogno di essere ammirato, giusto?

    Se poi vedo i Buffett, Gates e altri aderenti alla Giving Pledge, ovvero la promessa nata da una moralità anglosassone, di donare le loro ricchezze prima di morire – beh, avendo avuto da fare con i metodi taglia collo di certe ditte che hanno fornito i soldi a questi campioni mi pare sarebbe stato meglio avessero agito in modo più umano in primo luogo. E quei altri geni ricchi sfondati proponendo che per cambiare il mondo non basta lavorare 80 ore alla settimana… se abbiamo fortuna presto vivranno su Marte.

  2. Sono i nostri obiettivi che rendono possibili questo tipo di truffe. Il falso mito che ci fa pensare che essere pieno di soldi porti la felicità è la chiave sempre utilizzata. Se pensi partendo da questa fallacia sei predisposto a sbattere il muso contro questo falso mito fino a che non capisci che stai sbagliando. Da un certo punto di vista i venditori di fuffa sono utilissimi agli altri che cadono in questa fallacia. La responsabilità di ognuno è poi comprendere l’insegnamento in modo corretto per far si che la nostra coscienza ne possa trarre un beneficio.

    Il concetto che la competizione ti permetta di emergere e ottenere vantaggi esclusivi è alla base del l’autoinganno che ognuno di noi, inconsapevolmente e per condizionamento ambientale e sociale, costruisce giornalmente intorno a se, non capendo che la chiave di lettura che più aiuta alla propria auto realizzazione è impegnarsi per soddisfare i desideri degli altri in modo concreto facendo si che questa collaborazione porti vantaggi a loro in primis e solo in seconda battuta anche a chi propone determinate strategie.

    Se si analizza un sano concetto di social marketing e di network sostenuto da valori sottostanti condivisibili e concreti (gli assets) e si comprende che i fini nell’utilizzo di uno strumento li mettiamo noi e i risultati sono la esatta conseguenza della nostra azione comprenderemo il fine ultimo di chi ci sta vendendo qualcosa.

    Vendere un metodo pretendendo dei soldi in cambio a prescindere lede essenzialmente il primo principio enunciato sopra: quello della collaborazione.

    Se ci viene invece presentato un prodotto o servizio in modo dettagliato o un progetto con dei sottostanti concreti, una strategia di azione e dietro a tutto ciò ci sono le fondamenta per far si che anche altri possano essere interessati a partecipare e l’obiettivo comunitario e collaborativo è ben identificato con regole certe, allora il contesto diventa più affidabile e merita di essere analizzato più a fondo.

  3. Non sono del tutto d’accordo con questo articolo, che ritengo in alcuni passaggi generalizzi un po’ troppo. Inoltre “svoltare” col significato di “cambiare direzione” è un verbo intransitivo.

  4. Capitato più volte. Nella mia esperienza:
    1. Se è troppo bello per essere vero, probabilmente è fuffa.
    2. Se il presentatore fa solo numeri da circo per impressionare, probabilmente è truffa.
    3. Se sei ricco, di successo, o hai una posizione sociale alta, non per forza è per quello che cerchi di vendermi.

Comments are closed.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria